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I trionfi della Virtus – ventiduesima puntata – 1998: per la prima volta campioni d’Europa

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Nel 1997/98, attacco alla massima competizione europea per club.  La Virtus vince il girone C con nove vittorie in dieci gare, con quattro punti di vantaggio sulla seconda, il Barcellona. Nel girone seguente, il G, vince a Parigi, poi batte Lubiana, entrambe le volte per 72 a 62. Nella giornata successiva, a Berlino, vince, si garantisce il primo posto con tre giornate di anticipo e il vantaggio di poter disputare le belle in casa negli ottavi e nei quarti. Dapprima viene fatto fuori l’Estudiantes, poi la Fortitudo in due gare che, per diversi motivi, restano indimenticabili.

Gara uno la vince nettamente la Kinder 64-52, una partita passata alla storia per la famosa rissa. Squalificati Savic e Abbio tra i bianconeri, Myers e Fucka nelle file dei biancoblù, che però recuperano per gara due Wilkins, mentre è ancora fuori Rigaudeau nelle V nere, entrambi hanno dovuto saltare la prima sfida. Il quintetto Virtus è composto da Crippa, Danilovic, Sconochini, Nesterovic e Frosini, risponde la Fortitudo con Rivers, Vidili, Galanda, Wilkins e Chiacig. Subito in vantaggio la Virtus 0-2, ma l’ex stella NBA comanda la gara, (in parte supportato da Vidili, non da un abulico Rivers), fin quasi alla fine e sono suoi otto punti che lanciano i biancoblù sul 17-11. Al diciasettesimo punteggio sul 35-21, alla pausa 36-26. A cinque minuti dalla fine Fortitudo a più sette, apparentemente in controllo, nel finale però le V nere con caparbietà recuperano e a settantaquattro secondi dalla fine Danilovic sorpassa, 54-55; i bianconeri, con un parziale di 14-5 negli ultimi cinque minuti, staccano il biglietto per la Final Four, davanti a un’impietrita e incredula Teamsystem: 56-58 il verdetto finale.

Il 21 aprile, a Barcellona la Virtus spazza via il Partizan, l’Aek batte la Benetton Treviso con il canestro decisivo di Prelevic. I greci, con gli ex bianconeri Coldebella e Prelevic, segnano solo cinque canestri nel primo tempo, arrivano a venti solo negli ultimi secondi della frazione, chiusasi 28-20, con 21 punti degli esterni Kinder, 9 palle rubate, 4 di Sconochini. Nella ripresa al 22′ Bologna va sul 33-20, un vantaggio enorme, considerato il basso punteggio, con gli ellenici che viaggiano a meno di un punto al minuto; Binelli firma il 40-29 in semigancio, Rigaudeau il 43-31 in sospensione, ma qui la Virtus rallenta un po’. Michael Andersen schiaccia il 43-37, Rigaudeau realizza due liberi, ma al 36’30” l’Aek è vicina, 45-41 sancito da due liberi di Lasa, parziale di 2-10.

Nesterovic, a rimbalzo d’attacco dopo l’errore in sottomano di Savic, subisce fallo, ma s’infortuna leggermente e deve uscire, entra Rigaudeau che monetizza i due liberi, mentre dall’altra parte, sempre dalla lunetta Lasa realizza il primo, ma sbaglia il secondo, rimbalzo di Sconochini. Entrata errata di Danilovic, smanacciata di Savic a rimbalzo e due punti dello stesso Sasha. Errore Atene dall’altra parte Danilovic serve Savic per la tripla a bersaglio Savic, Mvp della final four, e punteggio di 52-42, timeout Iannidis. La coppa riprende la strada dell’Italia dopo dieci anni, ma soprattutto quella di Bologna, dopo un lungo inseguimento del trofeo da parte della Virtus. Resta ancora un minuto da giocare, la gara termina 58-44, con un parziale di 13-3 finale, per la festa dei seimila virtussini giunti a Barcellona con ogni mezzo.

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