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Corriere di Bologna – Arnautovic nell’Olimpo dei bomber rossoblù
Arnautovic ha ricominciato ad allenarsi lunedì, dopo il rientro dagli impegni con la nazionale, in vista della ripresa del campionato. Quanto fatto nelle quindici giornate prima della pausa per i Mondiali, però, è già sufficiente per iscriverlo nel novero dei migliori cannonieri della storia del Bologna. La rete realizzata contro il Sassuolo è stata l’ottava da inizio campionato e con questa la media gol si è assestata leggermente sopra a quella di uno ogni due partite. Prendendo in considerazione gli ultimi quarant’anni di storia sono stati in grado di fare meglio di lui solo due calciatori: Roberto Baggio e Marco Di Vaio. Il Divin Codino nel 1997-98, sua unica stagione in rossoblù, dopo quindici giornate aveva realizzato dieci delle ventidue reti che a fine anno lo portarono al terzo posto della classifica marcatori, vinta da Oliver Bierhoff, e alla convocazione per i Mondiali in Francia, mentre l’attuale direttore sportivo del Bologna per ben due volte arrivò a quota nove gol a questo momento del campionato, nel 2008-09 in cui con ventiquattro marcature fu secondo solo alle venticinque di Ibrahimovic e nel 2010-11 quando, in un’annata segnata dai problemi societari, concluse a quota diciannove. Appare, quindi chiaro come nell’epoca moderna Arnautovic sia, al momento, uno degli attaccanti più impattanti della storia rossoblù, ma se allarghiamo la prospettiva anche al Bologna vincente della prima metà del Novecento quando, con il campionato a sedici squadre, quindici partite rappresentavano un intero girone, è possibile trovare davanti ad Arnautovic altri storici cannonieri. A svettare in classifica, così come con la sua abilità nel gioco aereo che gli valse il soprannome di Testina d’oro svettava sopra le difese, si trova Hector Puricelli con ben sedici reti, più di una a partita, nella stagione 1940-41 in cui si laureò capocannoniere con ventidue segnature e la squadra ottenne il suo sesto scudetto. Il secondo posto in questa statistica spetta a Harold Nielsen nel 1963-64, anno del settimo tricolore, con quattordici dei ventuno gol totali, ventidue contando quello realizzato nello spareggio contro l’Inter per il titolo, che gli valsero anche il premio di miglior marcatore della Serie A. Per chiudere il podio non poteva mancare Angelo Schiavio che con duecentoquarantadue gol è il leader statistico della storia del Bologna. Nel 1932-33 arrivò alla quindicesima giornata con tredici reti che divennero ventotto a fine stagione. Quello che manca da tanti anni in rossoblù è un giocatore in grado di vincere la classifica marcatori. Nella storia sono state sette le occasioni in cui questo è successo: Schiavio nel 1932, Puricelli nel 1939 e nel 1941, Pivatelli nel 1956, per due anni consecutivi Nielsen nel 1963 e nel 1964 e Savoldi nel 1973, unico a riuscirci dalla vittoria dell’ultimo scudetto a oggi. Questi nomi e le loro storie appartengono a un Bologna ormai lontano, ecco allora che Arnautovic appare come una speranza per poter rinverdire alcuni record rossoblù e, magari, ottenere il titolo di capocannoniere per poter così scrivere definitivamente il suo nome affianco a quello dei grandi bomber del passato. Al momento è soltanto un gol dietro a Victor Osimhen, tutto è possibile.
(Fonte: Corriere di Bologna – Alessandro Mossini)
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