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Chiacchiere da Bar…bieri – Adrian Newey era a un passo da Ferrari!

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La fase invernale dei principali campionati motoristici dà spesso spunto per le divagazioni più disparate. Ultimamente le interviste fatte ai personaggi più in vista del motorsport stanno facendo scoprire risvolti inediti di ciò che poteva essere e invece non è stato. Tra un Valentino Rossi che poteva approdare in Suzuki e due come Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa che potevano rilevare la Ducati da Casey Stoner a fine 2009, si è inserito un retroscena interessante anche sulle quattro ruote. Manco a dirlo parliamo di Formula 1 e, più precisamente, della Scuderia Ferrari.

In un’intervista a The Race, Adrian Newey, genio progettuale della Red Bull con un passato vincente in Williams e McLaren, ha confessato che, nel 2014, era sul punto di accettare un’offerta della rossa per diventare nuovo direttore tecnico, ruolo poi andato al connazionale James Allison. L’ingegnere inglese, durante l’inizio dell’era ibrida che mise in grande difficoltà la scuderia diretta da Christian Horner, ebbe un grosso calo di motivazioni che racconta così: “Ero felice in Red Bull e non volevo cambiare squadra, ma eravamo bloccati con un motore non competitivo. Il nostro fornitore sembrava più interessato al marketing che derivava dall’essere in F1 che alla competitività. Avere un partner con una power unit al di sotto dei competitor ma che vuole risolvere il problema è accettabile. Con chi non si rende conto di essere indietro e non sembra interessato a fare qualcosa è molto più difficile. Questa situazione mi aveva fatto perdere la motivazione”

Cosa sarebbe successo se l’ingegnere che ha sempre visto il pilota come un optional purtroppo indispensabile per le sue auto fosse approdato a Maranello, riunendosi con Sebastian Vettel? Tanti addetti ai lavori hanno sempre sostenuto che la Ferrari sia “troppo italiana” e quindi con dinamiche di difficile comprensione da parte dei tecnici anglosassoni. Che ci sia anche troppa politica? Può essere. Ciò potrebbe aver messo in difficoltà Newey, imbrigliato nei veti incrociati delle varie anime della GES e con un “giovane puledro” di nome Mattia Binotto pronto a spiccare il volo… verso la finestra. È senz’altro difficile cercare di capire come sarebbero andate le cose con Newey in Ferrari. Quello che è facilmente sentenziabile è che non avrebbe trovato lo stesso terreno fertile avuto in Red Bull e, forse, avrebbe dovuto cercare un po’ di pace riesumando sfortunate antenne tecnologiche anglofone di Barnardiana memoria. 

Per fare capire meglio ciò che penso cercherò di fare un esempio banale. La Nutella, piaccia o non piaccia, è un gran prodotto, a suo modo geniale. Così come il Parmigiano Reggiano. Presi singolarmente, sono dei cibi buonissimi. Vi sfido però a unirli tra loro. Non è detto che il risultato vi piacerà.

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