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Dell’Aquila e il Leone S2 #14 – Diario 2022

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Il 2022 della Fortitudo passa agli annali come quello della retrocessione, forse più inevitabile di sempre. Nella prima parte dell’anno, mese dopo mese, si fa sempre più concreta la possibilità di non mantenere la categoria con malumore della piazza crescente. Una volta avvenuto il “crac”, il silenzio, lunghissimo che lascia spazio all’apprensione dei tifosi. Che futuro ha la Fortitudo? Ha un futuro? A metà estate poi la certezza dell’iscrizione alla Serie A2 e la ricostruzione da 0 di un roster affidato a Dalmonte e delle premesse molto chiare sugli obiettivi della società. Infine la nuova realtà della cadetteria, il fortino Paladozza, le difficoltà in trasferta e i dubbi sui lunghi. 

Un brevissimo riassunto di un anno fatto di momenti di blackout e luce, quasi a formare un movimento circolare all’interno della sua linearità. Ripercorriamolo mese per mese.

Gennaio: si parte con una situazione di classifica già critica e figlia di una prima parte di stagione degna di una soap opera (casi Repesa, Ashley, etc.). Posticipata la sfida di Napoli causa ondata Covid, la vittoria su Varese e una settimana dopo sulla stessa Napoli, entrambe dirette concorrenti alla salvezza, apre uno spiraglio di speranza verso l’immediato furturo, condito anche dall’arrivo di Frazier. A fine mese, però, la brutta prova contro Tortona non risparmia le critiche a Pavani che opta per le dimissioni (anche se non subito effettive). Caos in salsa biancoblu; al suo posto pro-tempore arriva Melloni.

Febbraio: complice la presenza della coppa Italia e della sosta Nazionale, il calendario più corto della stagione coincide con il mese più corto dell’anno. Due sconfitte prevedibili in altrettante gare fanno di Febbraio un periodo interlocutorio prima del lunghissimo sprint finale che parte da Treviso.

Marzo: è appunto dal PalaVerde che la Fortitudo riparte, ancora priva dell’infortunato Feldeine, ma piena di determinazione nel portare a casa due punti, una rarità in trasferta, al termine di un supplementare giocato in una bolgia da gestire con temperamento. Il graffio di Charalampopoulos è il graffio del Leone non ancora caduto e che con questa vittoria si toglie momentaneamente dalla zona retrocessione. Sempre in Marzo sfiora il colpaccio nel derby per poi metterlo a segno a Trieste, mettendo a referto il miglior mese tra gli ultimi rimasti di LBA.

Aprile: il mese della verità, in piena volata salvezza. Vittoria con Cremona al Paladozza che pesa come un macigno, poi…il baratro, definitivo. Match chiave contro Pesaro perso di uno, la vittori su Trento illude e poi la caduta di Varese. Il pomeriggio del 24 aprile la Fortitudo mette un piede in A2. Non è ancora detta l’ultima parola ma lo scoraggiamento generale non lascia presagire nulla di buono. 

Maggio: il giorno più triste della storia recente biancoblu è datato primo di Maggio. Un’altra gara da dentro o fuori che questa volta decreta la matematica retrocessione della Effe. A Bologna, sia Fortitudo che Napoli giocano una partita ai limite del guardabile; l’impressione è che il destino della Kigili sia segnato e infatti si compie definitivamente quando Aradori decide di non prendersi il tiro della potenziale salvezza affidando il pallone al gionvane Procida. Il seguito lo conosciamo. Scende l’oscurità sulla squadra (Durham fa le valigie con una settimana d’anticipo) e sul tifo che la settimana dopo segue all’Unipol contro Reggio Emilia i colori ma sceglie di non sostenerli con cori e bandiere. Il campionato termina mestissimo, e con un grande punto interrogativo circa il futuro della Fortitudo. 

Giugno: della Effe non si sa nulla, il suo addetto stampa Andrea Tedeschi ha rassegnato le dimissioni e all’interno della società nessuno rilascia alcuna dichiarazione. C’è preoccupazione e apprensione attorno all’Aquila. La squadra non c’è più, la società non si sa. Un incontro programamto con i tifosi viene rimandato dando adito ad ulteriori dubbi. Tutto tace fino a fine mese quando, finalmente, il 30 giugno viene comunicato dalla società stessa che è stata presentata la documentazione necessaria all’iscrizione al prossimo campionato di Serie A2 con annesse informazioni circa accordi di transazione economici. Sospiro, parziale, di sollievo.

Luglio: dalla notizia della documentazione per partecipare al campionato all’effettiva iscrizione passa un altro mese. Quello di luglio, dove la pallacanestro di Basket City si sposta dai palazzi ai Playground ed i riflettori sui colori biancoblu sono meno insistenti. Certo che un altro mese di silenzio riapre ai dubbi e alle incertezze del passato appena superato. Il 25 luglio ecco la notizia che apre ad una nuova vita per la Fortitudo. Le dimissioni questa volta ufficiali e definitive di Pavani danno luogo ad una riorganizzazione del CDA. Il neo presidente è l’imprenditore bolognese Valentino Di Pisa. La Effe, questa volta, può davvero voltare pagina.

Agosto: superati, o comunque progettata una risoluzione per gli obblighi economici, si può finalmente tornare a parlare di campo. Lo si fa con la scelta di Luca Dalmonte come Head Coach e a partire da lui si comincia a costruire, con netto ritardo rispetto alle altre realtà della categoria, il roster. La conferme di Aradori e Fantinelli si fanno attendere ma alla fine sono le migliori mosse di mercato. Assieme a loro arrivano molti italiani, torna Italiano e due americani sulla carta molto interessanti. Maggior attenzione è posta a Steven Davis, reduce da un anno da protagonista a Biella e in cerca di una nuova realtà per confermarsi al top della A2. Premesse ottime come testimoniato anche dal tifo della Fossa che in pieno agosto presenzia alla prima uscita pubblica della squadra. 

Settembre: la squadra lavora in palestra cercando di recuperare il terreno perso sulle rivali. Le prime amichevoli e le sfide di Supercoppa sono un rebus. Non si capisce bene che forma stia assumendo la Fortitudo guidata dal neo capitano Matteo Fantinelli, oltre al fatto di essere “in fieri”. Buone notizie dal fronte societario intanto, Flat Services è nuovo platinum sponsor e lancia un segnale di affetto al popolo biancoblu come lo lancia di rimbalzo il tifo, arrivando e superando in pochi giorni i tremila abbonanmenti. La presentazione della squadra al mercato di vai Ugo Bassi centra il punto: un segnale di prossimità e vicinanza alla città. L’entusiasmo verso la Effe si riaccende. 

Ottobre: comincia il campionato ed è subito tosta rivaleggiare contro Cento all’esordio, compagine quadrata, rodata e con serie mire di promozione. Si vede come la Fortitudo si ancora alla ricerca di una propria identità che trova di settimana in settimana cominciando ad ingranare, soprattutto tra le mura amiche. Aradori e Thornton mettono in mostra il loro talento lussuoso per la A2, Fantinelli è tornato quello di due stagioni fa ma i dubbi si dirigono sotto le plance. Il primo a non convincere è proprio Davis, pesce fuor d’acqua non in grado di contribuire alla causa biancoblu. A fine mese arriva il primo vero passo falso stagionale sul campo di Cividale. Occasione pe Dalmonte di ribadire gli obiettivi della squadra, non in corsa per le primissime piazze della classifica.

Novembre: la sfortuna si accanisce su Davis, tenendolo lontano dal parquet per un mese e su Dalmonte che risultando positivo al virus deve per una settimana guidare i suoi a distanza. Ci pensa coach Angori a guidare i biancoblu al Paladozza, luogo che viene ribattezzato roccaforte biancoblu. In effetti, se in casa la Effe supera chiunque è fuori dai confini di Bologna che la squadra non è più la stessa, andando in tilt troppo spesso. I problemi sotto canestro rimangono, Cucci prende il posto di Panni, Barbante si ritaglia il solo ruolo di centro “tecnico”. 

Dicembre: l’ultimo mese del 2022 non differisce da quello precedente. Ancora battute d’arresto fuori casa e vittoria di prestigio contro la capolista Pistoia al Madison di Piazza Azzarita. Tra turni infrasettimanali e problemi fisici, il roster fatica a reggere il ritmo fino al 22 dicembre, quando Cento passa al Paladozza nella prima di ritorno, decretando lo sgretolamento del fortino casalingo e chiudendo il 2022 biancoblu con tanti dubbi ma altrettante speranze. 

Se l’anno era partito sotto i peggiori auspici, si chiude con la curiosità sul futuro, un futuro non costellato di certezze ma di sfide al momento alla portata della Fortitudo.

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