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Le pagelle del giorno dopo: Fortitudo-San Severo

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Dopo l’ottima performance di Nardò, ecco il bis al Paladozza (92-72). Bis letterale, anche come prova del collettivo, in grado di annichilire San Severo già nel corso del primo tempo. Oltre alla squadra, non può non emergere Davis, la più lieta sorpresa di giornata. Le pagelle del giorno dopo:

 

– Marcus Thornton (8 pt/1 rim/8 ass) 7:

Up: con Aradori ai box, il pensiero immediato va a Thornton come primo violino offensivo. l’americano, invece, sorprende in positivo trasformandosi in assistman e comprendendo la sua importanza anche senza dover a tutti i costi prendersi il tiro risolutivo. Solida difesa, come quasi sempre. 

Down: rimanendo sacrosanto quanto appena scritto, è vero che qualche responsabilità in attacco in più da parte sua ce la si poteva aspettare, anche perché  le sue percentuali sono convincenti. La sua resta una partitona. 

 

– Simone Barbante (15 pt/2 rim/3 ass) 7:

Up: un’altra conferma della sua confidenza con il ferro e della fiducia nei suoi compagni verso le sue capacità realizzative non solo dalla media. Se la partita non si sposta su un piano troppo perimetrale, in campo Barbante c’è e fa il protagonista.

Down: a rimbalzo ancora manca di mordente, soffrendo spesso i confronti con i lunghi avversari dovendo ricorrere alla soluzione fallosa, quindi mal distribuendola.

 

– Alessandro Panni (12 pt/3 rim/4 ass) 6,5:

Up: si trasforma in specialista dall’arco quando con il pari ruolo prende le redini dell’offensiva Kigili e mette in ghiaccio la sfida. Seconda prova da attaccante di riferimento, crescita evidente.

Down: ha bisogno di diversi minuti prima di trovare il giusto ritmo e il suo spazio nella sfida. Ci si potrebbe chiedere se, invece che al posto del capitano, non sia più efficace schierato da point guard

 

– Matteo Fantinelli (15 pt/4 rim/5 ass) 7:

Up: come al solito quando decide di chiudere le ostilità, lo fa senza problemi. Padrone dell’attacco che fa girare come preferisce; imprescindibile per la Fortitudo di oggi. 

Down: si accende definitivamente solo nel secondo tempo dopo una prima frazione leggermente in ombra.

 

– Nazzareno Italiano (5 pt/4 rim/4 ass) 6: 

Up: quando bisogna galvanizzare l’atmosfera lui risponde presente, soprattutto in avvio di partita, è tra i primi a togliere le ragnatele dal canestro. 

Down: prestazione che va scemando con il corso dei minuti perdendo progressivamente il suo posto nella sfida. 

 

– Valerio Cucci (15 pt/4 rim/2 ass) 6,5: 

Up: come anche in altre partite, è cinico quando c’è bisogno di cinismo aggiungendo alla lotta al ferro 4 triple distribuite benissimo nell’arco della sfida. Il suo stare in campo non è altisonante ma assolutamente funzionale. 

Down: se c’è qualcosa da migliorare forse si può parlare della difesa spesso troppo fallosa, caratteristica che limita il suo minutaggio. 

 

– Steven Davis (19 pt/10 rim/2 ass) 7,5:

Up: a sopresa ecco il Davis che tutti conoscevano prima dell’arrivo a Bologna. MVP di serata condito da doppia doppia ed una presenza in campo totale in attacco e in difesa. La speranza è che davvero per lui sia iniziato un nuovo campionato.

Down: dopo oltre 30′ in campo da protagonista, la stanchezza prevale negli ultimi minuti andando a sporcare un po’ i propri numeri. 

 

– Saliou Niang (2 pt/1 rim/0 ass) e Lorenzo Bonfiglioli (1 pt/0 rim/0 ass) 6: 

– Senza Up e Down, un 6 per sottolineare l’entusiasmo con cui entrano in campo negli ultimi minuti ed entrambi si iscrivono alla gara. Ottimo segnale in ottica futura.

 

– Coach Luca Dalmonte 7,5:

Up: altra partita preparata bene ed interpretata meglio. Come detto da lui: confermare vuol dire fare due volte, gli ultimi giorni della Fortitudo sono esattamente questo, con esito sotto gli occhi di tutti.

Down: non si tratta di un demerito ma di un dubbio. Oltre alla linea giovane, con una partita già in ghiaccio, Paci e Biordi non potevano proprio calcare il parquet?

 

– Fortitudo 8:

Up: il voto più alto va alla squadra. Lucidità sempre altissima e piano partita interpretato alla perfezione fin dall’inizio, costringendo gli avversari a soluzioni forzate ed individuali. I dubbi sul successo della Effe sono minimi già a fine primo tempo.

Down: l’unica pecca della prova biancoblu è la precisione dalla lunetta. Tirare con il 53% questa volta è ininfluente, in altre occasioni potrebbe risultare doloroso. 

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