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L’altro spogliatoio: l’Udinese di Andrea Sottil

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Due sconfitte consecutive hanno raffreddato l’ambiente attorno al Bologna, che aveva invece terminato la prima parte del torneo col vento in poppa, grazie alla bella e netta vittoria 3-0 sul Sassuolo. Il calendario non è stato magnanimo e la Dea bendata ci ha messo del suo tra infortuni prima e squalifica ora. I rossoblù, oggi, vanno ad Udine privi di due totem del centrocampo come Medel e Dominguez, contro un’Udinese che non sa più vincere: sono infatti 9 le partite consecutive senza vittoria dei bianconeri friulani, che all’inizio del torneo si erano issati fino alle primissime posizioni.

MOMENTO. La squadra che si troverà davanti il Bologna sarà una squadra completamente diversa da quella mortifera che ha inizio campionato aveva sconfitto sia Inter che Roma rifilando un 3-1 alla squadra di Simone Inzaghi e un perentorio 4-0 agli uomini José Mourinho. L’Udinese oggi è una formazione in difficoltà soprattutto mentale, avendo difficoltà nel costruire importanti occasioni da rete e soprattutto realizzarle. Tra i motivi di questa difficoltà c’è certamente il periodo no del centravanti Beto e della sua spalla in attacco Deulofeu, vittima anche di qualche problema fisica e anche la difficoltà del reparto di centrocampo nel trovare facilmente il gol come a inizio stagione.

MODULO. Sottil, a inizio stagione, ha provato a cambiare la soluzione tattica utilizzata dalla squadra, storicamente abituata al 3-5-2. La strada di un modulo con la linea difensiva a 4 è stato immediatamente abbandonato per tornare sui vecchi passi, soprattutto per le caratteristiche dei centrali a disposizione (vedi anche il nuovo arrivo Bijol, che ha rubato il posto a Nuytinck da qualche settimana passato alla Sampdoria) ma anche per le caratteristiche degli esterni, in particolare del giovane Udogie, talento ancora da sgrezzare. La squadra friulana ha proseguito nel solco tracciato negli anni, una squadra molto fisica, in grado di giocare col baricentro  basso a protezione della propria porta e ripartire a tutta velocità una volta recuperato il pallone.

PROPOSTA OFFENSIVA. Sottil ha dunque provato prima a modificare le abitudini tattiche della squadra, per poi tornare sui suoi e passi e ripartire dal modulo già noto. Tuttavia, ha portato delle novità dal punto di vista della produzione offensiva. Grazie alle caratteristiche dei nuovi arrivi, in particolare della mezzala Lovric, in ripartenza l’Udinese spinge l’azione grazie al supporto degli esterni e attacca l’area di rigore con tanti uomini, tra cui le due punte, ma anche le mezzali. Una proposta offensiva particolarmente redditizia, visto che nelle primissime giornate i friulani si sono dimostrati tra le migliori squadre del torneo. Il tecnico, che è stato anche un ex giocatore bianconero, ha poi inserito una variante tattica importante: sulla destra l’Udinese, in estate, ha salutato uno dei suoi elementi di maggiore qualità, quel Nahuel Molina, parte dell’Argentina Campione del Mondo, la cessione di Molina ha aperto un buco sull’esterno, che Sottil ha coperto con l’inserimento a sorpresa come esterno a tutta fascia di Roberto Pereyra. L’ex Juventus, da anni impiegato a centrocampo, ha garantito un buon dinamismo, ma soprattutto è diventato una variante tattica importante perché abile nell’uno contro uno e in possesso di una visione di gioco da centrocampista. Il suo apporto alla manovra offensiva, in particolare quando la squadra si trova in superiorità numerica con lui e Deulofeu larghi a destra, crea grandi problemi alle difese avversarie che si trovano così spesso a dover coprire l’ampiezza del campo visto che l’esterno opposto, Udogie, è puntualissimo nell’attacco alla porta.

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