Bologna FC
Mottastics – L’Europa e l’Arte della Moderazione
Mottastics: i numeri (e le considerazioni) ai tempi di Thiago Motta
Finita questa stranissima settimana, dove si è giocato di lunedì e venerdì, raccogliendo quattro punti (che dovevano essere 6, ma pazienza, ne parleremo più tardi), ci prepariamo alla settimana entrante, che precede il Derby dell’Appennino, quel Fiorentina Bologna, una delle partite fondamentali del nostro torneo, per blasone/importanza e per i punti che ci può portare in dote.
Ma torniamo a ieri: le due partite in successione giocate al Dall’Ara contro i Guardiani della B (Cremonese e Spezia, che formano, insieme a Verona, Sampdoria, Lecce, Sassuolo e Salernitana le possibili “pretendenti” alla serie cadetta) ci hanno dimostrato almeno due cose antitetiche: la prima è che fatichiamo anche con le rappresentanti più modeste di questa serie A, ( che assurge anch’essa al rango di campionato fra i più modesti all’interno del coacervo pallonaro continentale), ma spesso portiamo a casa punti, la seconda è che l’attuale classifica, dopo la penalizzazione inflitta alla Juve, ci vede noni (26 pur se con una partita giocata in più) a due punti dall’Udinese (28), che è domiciliata al settimo posto, l’ultimo utile per un giro in Europa (Conference League), un’Europa non nobilissima, ma pur sempre Europa. E in questi ultimi vent’anni i sogni e le ambizioni dei tifosi rossoblù finivano spesso lì: fare un giro per il vecchio continente, al seguito della nostra squadra. Magari i più temerari sognavano lo scudetto, ma la maggioranza consapevole auspicava di poter comprare il biglietto aereo per Braga, Lipsia o Birmingham (come capitò alla nostra Redazione 9 anni fa), per non lasciare mai soli i nostri ragazzi “in terra straniera”.
Insomma l’arte dell’essere moderati: sognare in grande ma non in grandissimo. Virtuosi nel pensare in grande, ma senza esagerare.
E comunque in questa classifica, che nasce anche da un rapporto poco equilibrato fra gol fatti (troppo pochi 26, per tutte le occasioni che creiamo) e gol subiti (30, solo Spezia – con i due di ieri – Salernitana, Verona, Sampdoria e Cremonese hanno fatto peggio di noi), risultiamo noni, a causa soprattutto dei pareggi portati a casa contro le quattro sopra citate, la cui aggravante è quella di averli ottenuti fra le mura amiche (mentre il pareggio contro lo Spezia, nel girone di andata, fu ottenuto al Picco): conteggiando, per mera ipotesi, quattro vittorie (assolutamente alla portata dell’organico attuale della nostra squadra) al posto di questi pareggi casalinghi, la classifica diventerebbe bella, settimi, subito dietro il gruppo delle “seconde” (solo il Napoli può “suicidarsi” in questa rincorsa allo scudetto) e addirittura “bellissima” se le indagini, facendo il loro corso, comminassero altre penalizzazioni, in termini di punti, a chi ha infranto il regolamento e il fair play finanziario, indebitandosi (per acquistare e pagare stipendi a giocatori)come se non ci fosse un domani. Contabilità effimera, la nostra, ma siamo sicuri che ad “armi pari” questo diventerebbe un campionato con meno stelle (forse, ndr) ma sicuramente più avvincente perchè l’equilibrio di poterlo vincerlo, sarebbe una costante comune quasi fino all’ultima giornata.
E ritornando con i piedi per terra, oggi siamo noni e su questa classifica dobbiamo ragionare (a partire dal Mister), per proseguire un cammino di miglioramente che è alla nostra portata: parlare di Europa si può, ma con quella moderazione che ci deve essere propria, auspicando che la Società, come noi, creda coi fatti in un cammino virtuoso, che passa necessariamente dal mercato e da una valorizzazione del settore giovanile. Senza ciò, si rischia, anno dopo anno, di parlare di nulla.
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