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IL GRILLO PENSANTE – L’anno dell’Orso

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Al triplice fischio dell’arbitro Orsato i pensieri di ogni supporter rossoblu si sono intrisi di un entusiasmo tanto spontaneo da sconfinare quasi nell’incredulità: Bologna-Inter termina 1-0, battuta una delle big del campionato e al Dall’Ara esplode la festa per un impresa che mantiene vivo il sogno chiamato Europa.
Sentire Max Allegri che nella conferenza stampa pre-derby dichiara di dover vincere per poter raggiungere il Bologna fa venir voglia di mettere in loop la scena. Parole dolci come il miele.
 
Dall’arrivo di Thiago Motta sono state sufficienti poche settimane per assistere ad un allineamento astrale misterioso sopra il cielo del capoluogo emiliano: su una rosa smontata l’estate scorsa di pezzi pregiati come Svanberg, Hickey e Theate si sono progressivamente affinati meccanismi che hanno reso la squadra più solida del cemento armato, più organizzata di un alveare e più resiliente di un cactus nel deserto. Una squadra vera, non più adatta alle desolate terre dell’anonimato di medio-bassa classifica ma finalmente proiettata verso lidi più stimolanti. Dal cuore di questa sorprendente rinascita è emerso un nuovo Riccardo Orsolini: si è defilato il trottolino che pestava tanto senza combinare granché ed ha preso forma un giocatore più decisivo, trascinante, una pedina di cui il Bologna di oggi non può più fare a meno. Nelle ultime 2 gare, con Arnautovic e Zirkzee fuori causa per noie fisiche, la sua fascia di capitano ha brillato di leadership e temperamento, i suoi gol a Sampdoria ed Inter nei finali di gara sono stoccate mortifere che il “vecchio” Orso mai avrebbe tirato in momenti così decisivi. Si è diradato il fumo ed ora si può apprezzare un corposo arrosto, un giocatore di 26 anni giovane al punto giusto per mixare freschezza ed esperienza in una miscela dirompente. È l’anno dell’Orso.
 
Per pura fatalità il calendario propone nel monday night l’importante scontro diretto in casa del Torino, compagine ferita dalla sconfitta nel derby della Mole e destabilizzata dall’ inquietudine tempestosa del tecnico Ivan Juric; i granata guardano le spalle dei rossoblu da appena 4 punti di distanza, espugnare l’Olimpico significherebbe sostanzialmente staccarsi a braccetto con la Juventus in attesa che il ricorso contro la penalizzazione di 15 punti venga valutata dagli organi di giustizia sportiva. Comunque, in uno slancio di ottimismo, c’è da considerare anche che l’Atalanta dei miracoli si trova a soli 7 punti con una partita in più…con questo Bologna si può avere l’ardimento di guardare l’orizzonte anche oltre le più rosee aspettative.

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