Basket
Dell’Aquila e il Leone S2 #28 – Le pagelle della Regular Season
Storti ma ai playoff. Lo ha detto Dalmonte al termine di Fortitudo-Forlì e lo ha raccontato una stagione sulle montagne russe. Dopo quello di fine girone d’andata, è il momento del pagellone che valuta l’intera stagione regolare della squadra (rientrano nel giudizio anche i giocatori usciti dal roster).
– Ygor Biordi 5:
Non è facile dare un voto a chi ha giocato con il contagocce senza mai entrare davvero a far parte delle rotazioni della squadra. Un professionista serio, è stato ribadito più volte dal coach, ma non in grado di incidere minimamente sulla Effe, rendendo il suo apporto nullo nelle occasioni in cui scende sul parquet. La sua avventura si conclude prevedibilemente anzitempo e non poteva essere altrimenti.
– Marcus Thornton 5,5:
Un buon avvio di campionato poi un calo netto con pochi sussulti davvero convincenti. Passa da protagonista offensivo a giocatore di sistema, certamente efficace com difensore ma lontano dall’essere quel primo violino che invece ci si aspettava fosse. A detta di compagni e staff tecnico, personaggio silenzioso e osservante extra campo; a detta di tifosi e addetti ai lavori, silenzioso e osservante anche in campo.
– Pietro Aradori 6,5:
Con uno score in doppia cifra praticamente sempre, il numero quattro si conferma un cestista di primo livello per la categoria; quello che sa segnare due triple consecutive per mettere in ghiaccio un risultato e tenere alto il ritmo offensivo della squadra. Va però segnalata un’autonomia calante nei finali, preferendo passare palla e responsabilità a qualcun altro quando lil risultato è in bilico.
– Simone Barbante 5,5:
Giocatore che va inquadrato bene prima di capire quale contributo può servire alla causa. Prima emerge con il tiro dalla media alla “Durant” (paragone improprio ma esplicativo) ma i suoi 211 centimetri non pervengono a rimbalzo, poi cerca di fari largo sotto le plance con fortune alterne quando rimane l’unico pivot del roster, infine diventa il backup di Candussi, sempre convincendo a metà. Che abbia trovato la collocazione adatta?
– Alessandro Panni 5:
Escluse poche prove, quelle in cui è chiamato a sostituire Fantinelli, la sua stagione è caratterizzata da una frenesia quasi nevrotica nella gestione del possesso mettendo spesso in condizioni di difficoltà anche i compagni. Le eccezioni ci sono state, in particolare quando può agire più da esterno, ma non compensano quel nervosismo che a più riprese ha penalizzato l’andamento delle partite biancoblu.
– Paolo Paci 4,5:
Acquisto floppato. Non serve fare ulteriori giri di parole per dire che Paci non è mai stato quel lungo fisico che doveva spostare gli equilibri vicino al ferro magari con il post basso o da rim-protector. Nulla di tutto ciò, minutaggio che scema sempre di più con il passare delle settimane fino a toccare lo zero. Indiziato al taglio da tempo, finisce proprio come tutti si aspettavano.
– Miha Vasl sv:
Una sola partita non basta a valutarlo. Rientrante da un infortunio e a referto contro pronostico, con Forlì fa intravedere qualche intuizione ma al tempo stesso soffre il pressing avversario; adesso l’orologio per capire meglio cosa può dare alla Fortitudo.
– Francesco Candussi 7:
Inseguito a lungo, alla fine sbarca sotto le due Torri e fin dalla prima presenza si capisce il perché del lungo inseguimento. Viene trovata quella verticalità d’esperienza necessaria per fare la differenza in A2. Oltre al gioco sotto le plance, aggiunge abilità nel tiro da lontano, praticamente un Barbante misto a Paci potenziato. Poche gare ma sufficienti a premiarlo con il voto parimerito più alto del roster.
– Matteo Fantinelli 6,5:
Capitano che interpreta l’onere fin dalla pre-season. Sfrutta al meglio molti dei mismatch proposti dalle sfide del campionato, mettendosi anche in proprio oltre a far girare la squadra in maniera efficiente. Diventa anche uno dei migliori rimbalzisti non solo della Effe ma di tutta la categoria. La speranza e che possa presentarsi alla seconda fase fisicamente al 100%.
– Nazzareno Italiano 5,5:
Stagione circolare con picchi nel mezzo. Inizialmente fatica a trovare la propria collocazione così come nelle ultime giornate, quando le rotazioni sono più lunghe ed il suo minutaggio si riduce. Quando, invece, è chiamato a dare di più in situazioni di emergenza, sa farsi carico della squadra e del risultato, lasciandosi galvanizzare dai trend e sfiorando ma anche toccando prestazioni da MVP. Poche vie di mezzo.
– Valerio Cucci 7:
Rinominato “Cucci&Spintoni” dal tifo, in campo fa esattamente questo. Si fa largo con il fisico ottenendo la piena fiducia di Dalmonte e dei compagni che si affidano a lui nei momenti critici sia combattendo sotto canestro, sia con canestri capitali da lontano. Doveva essere la riserva di Davis e invece è andata a finire diversamente.
– Steven Davis 4,5:
Un altro innesto completamente sbagliato. Eppure l’americano arriva come il go-to-guy della Fortitudo e su di lui si punta tantissimo. Invece la realtà è molto diversa da quella prospettata dopo l’annata a Biella. Si salvano solo due prove, decisamente troppo poche, anche perché in tutte le altre è un pesce fuor d’acqua, o, per restare in tema, un’aquila fuori al nido. Taglio obbligato.
– Coach Luca Dalmonte 6:
Parte in rincorsa dopo aver assemblato un roster anche a campionato in corso. Quando trova l’amalgama giusta la Fortitudo funziona nonostante la già citata corrente alternata nelle prestazioni. Fa buon viso a cattivo gioco quando l’infermeria è affollata. Fa e disfa, rimescola anche forzatamente le carte: con il materiale a completamente a disposizione avrebbe potuto fare molto di più, soprattutto in trasferta. Questo materiale, però, non lo ha quasi mai avuto.
– Fortitudo 5,5:
Luci, ombre e correzioni in corsa. Qualche colpo di prestigio e diverse occasioni perse. Se è vero che l’obiettivo stagionale è stato centrato, è anche vero che l’andamento claudicante lascia un po’ di amaro in bocca, soprattutto considerando tante sfide scivolate dalle mani negli ultimi quarti. Evitare queste onde deve essere la prima missione della fase 2.
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