Basket
I canestri decisivi dei giocatori della Virtus – settima puntata: Roberto Brunamonti
Roberto Brunamonti, secondo nella storia Virtus per punti segnati (7504), secondo per presenze (675), una delle tre maglie ritirate (a proposito sarebbe bello rivederle appese alla Segafredo Arena), protagonista di tanti successi, da giocatore, allenatore, dirigente. Ne elenchiamo qui i canestri decisivi, alcuni veramente storici, perché (sebbene in Virtus abbia giocato anche suo figlio Matteo) mai coro fu più vero: “C’è solo un Brunamonti”:
- contro Varese nel 1991/92 Zdovc segna solo una delle sei triple tentate, ma è quella che porta la Virtus al supplementare dove a decidere è Brunamonti che con la sua squadra sotto di due punti, recupera un rimbalzo d’attacco su errore dello stesso Zdovc da 4 metri, esce dall’area in palleggio braccato dall’intero quintetto lombardo, si arresta a otto metri dal canestro, fa un passo indietro per cercare un pertugio e scocca l’incredibile parabola della vittoria;
- nella stagione successiva, contro Limoges, sul punteggio di parità un altro tiro vincente da tre punti in extremis del capitano, con il pallone che rimbalza sul ferro ed entra;
- nel 1986-87 ancora contro Varese segnò la tripla allo scadere per il definitivo 86-85;
- sua anche la schiacciata della staffa che diede il più tre alla Virtus a Milano per lo scudetto della stella;
nella semifinale di andata di Coppa delle Coppe contro Salonicco, non proprio un canestro vincente, ma siccome occorreva raggiungere il massimo vantaggio possibile in vista della gara di ritorno, il canestro del più venti allo scadere cadendo a terra, a conclusione di un segmento finale di gara pirotecnico (19-5 nei cinque minuti finali, 12-2 negli ultimi 150 secondi) può essere considerato decisivo.
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