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Verso Bologna-Udinese – Alessandro Surza (TV12 Udinese TV): “Walace, domani, assenza sottovalutata. Ottavo posto, risultato su cui mettere la firma”
Domani sarà il giorno di Bologna-Udinese, sfida che classifica alla mano e in vista delle successive sentenze sulla Juventus, potrebbe valere un posto in Europa. Per parlare della sfida tra rossoblù e bianconeri Dall’Ara, fischio d’inizio alle 12.30, abbiamo fatto una chiacchierata con Alessandro Surza. Giornalista sportivo, ex DAZN, esperto di vicende di casa Udinese, e oggi parte della redazione sport di TV12, canale televisivo legato mondo dell’Udinese Calcio.
Ciao Alessandro, ripartiamo dall’ultima gara prima della sosta. Udinese-Milan, una bella partita che ha visto i bianconeri vincere nettamente 3-1. Si è rivista l’Udinese della primissima parte del campo, sbaglio?
“Ciao Stefano, no, non sbagli, l’abbiamo vista tutti. È stata una partita preparata bene, giocata bene e con la giusta determinazione. In realtà, erano state giocate con la stessa determinazione anche le due gare precedenti con l’Empoli e a Bergamo. Con l’Empoli, pur vincendo, è stata una partita più brutta ma si è fatto risultato pieno grazie alla grande grinta, e lo stesso contro l’Atalanta a Bergamo strappando un bel pareggio. In Toscana è stata una vittoria scorbutica ma importante, che ha dato fiducia. Col Milan ci si è tolti il peso della vittoria in casa che mancava da settembre! Si è rivista l’Udinese delle prime giornate. Devo però dire che analizzando le gare, a prescindere dai risultati la prestazione non è quasi mai mancata. Nel periodo negativo mancava soprattutto la concentrazione: l’errore del singolo spesso rovinava l’intera prestazione. Di partite giocate veramente male dall’Udinese in questa stagione, io ne conto due: quella con la Samp a Genova, dove si è vinto, e quella di Torino contro i granata di Juric. Per il resto penso che l’Udinese abbia sempre fatto la sua gara, avendo tanta sfortuna e mancando colpevolmente di concentrazione. Guarda caso, dopo lo sfogo di Sottil in conferenza dopo il pareggio con lo Spezia, sfogo nel quale ha richiamato energicamente tutti all’attenzione, l’Udinese è tornata quella di inizio anno”.
La gara di domani potrebbe valere anche un posto in Conference League a fine stagione. A Udine, in realtà, all’Europa ci sono già abituati, ma che sensazione ha l’ambiente rispetto a questo possibile ritorno in Europa e questa stagione che sta decisamente andando meglio delle ultime?
“Questa stagione sta andando, forse, meglio delle ultime dieci stagioni dell’Udinese. Da un lato c’è la consapevolezza di aver fatto, fin qui, un ottimo campionato; dall’altra c’è quell’inizio da sogno, in cui l’Udinese ha cominciato fortissimo, che fa cadere nella tentazione di dire ‘Caspita, stiamo buttando via una stagione’. Ma questo è guardare il bicchiere mezzo vuoto. È comprensibile che quando dopo 9 o 10 giornate di campionato ti ritrovi secondo o terzo con 21 o 22 punti, poi fai fatica ad accettare che ne vincerai solo 1 su 17. Questa stagione è comunque positiva, perché l’obiettivo è sempre la salvezza. Poi, spero di no, ma temo che a fine anno ci sarà un po’ di rammarico perché se l’Udinese dovesse mancare il 7° posto per 3 o 4 punti, allora ci sarebbe un po’ di amarezza. Ovviamente, se a inizio stagione ci avessero detto che l’Udinese sarebbe arrivata ottava, avremmo firmato. Le prime gare hanno un po’ cambiato la visione di questa stagione. La gara col Bologna per me è riassumibile così: chi vince sogna, chi perde si ferma”.
L’Udinese, quest’anno è tornata a mettere in mostra tanti talenti pescati in giro per l’Europa, per il mondo. Un modello po’ stile Atalanta anche come risultati, che però negli ultimi anni sembrava essersi perso. Quanto ha influito qualche ‘nidiata’ di acquisti sbagliata e quanto invece hanno influito le strategie di scouting rispetto anche ad un mercato globale che sta cambiando?
“Apro innanzitutto una parentesi. Trovo che i risultati dell’Atalanta assomiglino a quelli dell’Udinese che andava in Europa, ma penso che il modello sia diverso. Spiego il perché: l’Udinese a cavallo tra gli anni 90 e 2000, fino a Guidolin, comprava giocatori sconosciuti e li trasformava in campioni. L’Atalanta, invece, ha avuto una politica simile ma differente perché non prendeva giocatori sconosciuti ma calciatori che non avevano ancora fatto vedere il meglio. Faccio l’esempio di Papu Gomez e Ilicic, che in A avevano già fatto bene con Catania e Palermo e poi li ha portati al top. Ma l’Atalanta ha speso e valorizzato, l’Udinese prendeva giocatori quasi a zero e poi li rivendeva per grandi cifre. Chiusa questa parentesi, dico che molto contano le scelte di mercato, gli acquisti fatti negli ultimi due o tre anni ora sta portando risultati. C’è però anche da ammettere che, dopo Guidolin, l’Udinese per andare incontro al cambiamento del mercato, molto inflazionato, forse aveva provato a cambiare strategia prendendo giocatori già esperti come Kuzmanovic, Iturra, Guilherme, che poi non hanno mai dato quello che ci aspettava. Ora, come ha spiegato anche il direttore Marino, l’Udinese è tornata ad investire sui giovani”.
Questa Udinese ha tanto talento e tanti giocatori giovani stanno emergendo, i vari Bijol, Samardzic, Lovric ecc… Tra le assenze di domani però c’è un giocatore molto sottovalutato che è Walace. Secondo te perché non viene mai considerato tra i migliori mediani del campionato?
“Definire Walace sottovalutato, è un eufemismo. Walace è molto più che sottovalutato. Ha avuto la grande sfortuna di sbagliare le scelte delle prime due squadre con cui ha giocato in Europa: prima è retrocesso con l’Amburgo e poi con l’Hannover, sempre in Germania. Dopo fai fatica a rialzarti. Poi ha scelto Udine, ma ci vuole del tempo per farti apprezzare. Molto dipende da cosa ci si aspetta da un giocatore: se da Walace ti aspetti il tocco di palla da regista, resti deluso. Lui invece è un giocatore molto fisico, un armadio, che ha grande qualità ma anche grande fisicità e grande intelligenza tattica, un mix raro per un brasiliano. Quindi ti dico, non è solo a livello nazionale, ma anche qua è stato molto criticato e tanti lo criticano ancora. Ritengo che la grande importanza di Walace in mezzo al campo si veda quando non c’è. Domani sarà una di queste occasioni e all’Udinese peserà questa assenza, perché non è un caso che Walace ha sempre giocato con Sottil, con Cioffi, con Gotti. Chi lo critica capisce poco”.
Domani gara tra due allenatori emergenti e soprattutto sfida tra due squadre che stanno facendo molto bene. Che partita ti aspetti e vi aspettate a Udinese?
“Per me è una gara da tripla. Però se al Bologna manca Arnautovic, oltre alle assenze di Walace, Becao e Perez bisogna sempre ricordarsi che all’Udinese manca da 6 mesi Deulofeu. E alla lunga l’assenza dello spagnolo si fa sentire. Io dico che il Bologna è favorito anche solo perché gioca in casa e poi perché è una squadra difficilmente decifrabile perché non dà punti di riferimenti e Thiago Motta ha vinto il premio come Miglior Allenatore del mese di febbraio. È una squadra forte, ma di sicuro l’Udinese arriva in un gran momento e farà la sua partita al netto delle assenze. Penso che oggettivamente possa venir fuori una partita divertente, anche con tanti gol e magari un pareggio. Sarà una partita aperta che possono vincere entrambe. Anche se, le assenze dell’Udinese, fanno avvertire un po’ di pressione al Bologna, perché se la guardo con gli occhi del tifoso rossoblù è una grande occasione. Si ripete a parti inverse il discorso dell’andata: al Friuli, il Bologna aveva grandi assenze e il peso della vittoria era sull’Udinese e ha perso. Ora è il Bologna ad avere i favori del pronostico e spetta al Bologna rispettarli”.
Grazie Alessandro di questa bella introduzione nel mondo Udinese.
Grazie, alla prossima!
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