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Formula 1 – GP Australia, doppio zero Ferrari, primo punto per Tsunoda. Vince Verstappen, poi Hamilton e Alonso
Una gara pazza, con tre bandiere rosse, è quella andata in scena all’Albert Park di Melbourne per il GP d’Australia vinto da Max Verstappen su Red Bull che si conferma l’uomo da battere in Formula 1. Brutta domenica per la Ferrari, con Charles Leclerc estromesso alla terza curva per un contatto con Lance Stroll, mentre Carlos Sainz paga un contatto alla terza partenza da fermo, al giro 57, con Fernando Alonso, per il quale è stato penalizzato con cinque secondi in più sul tempo di gara scivolando in dodicesima posizione, in una gara dove comunque non ha mai dimostrato di poter impensierire il connazionale nei colori Aston Martin per la terza piazza. Sul podio Lewis Hamilton, secondo e apparentemente tornato in sintonia con la sua Mercedes, e Alonso, ancora terzo. Yuki Tsunoda, dopo una gara con grandi difficoltà nella parte finale, grazie al caos riesce a strappare il primo punto stagionale per AlphaTauri. A punti anche Nico Hulkenberg, settimo, e Guanyu Zhou, nono. Fuori dalla top ten un Valtteri Bottas in perenne difficoltà con la sua Sauber-Ferrari, ritirati per la Motor Valley anche Kevin Magnussen su Haas e Nyck de Vries sulla seconda AlphaTauri.
La partenza
Partenza fulmine delle Mercedes con George Russell che sorpassa Verstappen in curva 1, più indietro Hamilton ha ragione di Alonso in curva 1 e poi di Verstappen all’interno di curva 3; nel mentre Leclerc cerca di sorpassare Stroll all’esterno: il risultato è il canadese chiuso a panino tra la Ferrari e il compagno di squadra e con la traiettoria obbligata; il contatto tra il numero 16 e il numero 18 è inevitabile e il monegasco finisce nella ghiaia. La sua gara dura circa un chilometro e la direzione gara sancisce l’ingresso della safety car per rimuovere dalla via di fuga la SF-23.
Sergio Perez ne approfitta ed entra ai box per sostituire le sue gomme dure con le coperture medie, operazione ripetuta al giro successivo per smarcare l’utilizzo di due mescole diverse, cercando di fare tutta la gara con le Pirelli bianche. Alla ripartenza Russell cerca di scappare ma non riesce a creare un gap tra lui ed Hamilton; siamo al settimo giro e Alexander Albon finisce a muro tra curva 6 e curva 7 costringendo la vettura di sicurezza all’ingresso. Russell e Sainz ne approfittano per montare gli pneumatici hard, poi il direttore di gara Niels Wittich decide per la sospensione della gara al nono giro, al fine di ripristinare le ideali condizioni di sicurezza del tracciato e verificare l’integrità delle barriere di protezione.
La ripartenza
Le vetture si accodano dietro la Safety Car per poi prendere le proprie posizioni in griglia di partenza, dal momento che è stata decretata una nuova partenza da fermo con quest’ordine: Hamilton, Verstappen, Alonso, Stroll, Gasly, Hulkenberg, Russell, Tsunoda, Norris, Piastri, Sainz, de Vries, Ocon, Perez, Zhou, Bottas, Sargeant e Magnussen.
Parte bene Hamilton che mantiene la posizione, i piloti non si prendono grossi rischi a parte de Vries, che in curva 3 cerca di difendersi da Ocon chiudendo troppo e innescando un contatto con il francese nel quale ha la peggio, trovandosi in fondo al gruppo. Carlos Sainz in un giro e mezzo riesce a guadagnare tre posizioni mettendosi all’inseguimento di Hulkenberg, settimo.
Durante il dodicesimo passaggio si ha anche il cambio di leader, con Verstappen che supera Hamilton anche grazie al DRS. Sainz guadagna la posizione anche sul tedesco e si lancia su Stroll e Gasly che lo precedono, sorpassando il canadese in curva 3 al quindicesimo passaggio. La ripartenza non ha sorriso a Tsunoda che partiva ottavo: il giapponese di AlphaTauri è scivolato al decimo posto. Al giro 18 Russell è costretto al ritiro a causa del suo motore Mercedes in fumo: l’inglese numero 63 parcheggia la sua vettura alla fine della corsia dei box e la gara viene neutralizzata con la Virtual Safety Car, con la chiusura della pit lane per via dell’uscita ostruita.
Dopo un paio di giri di VSC riprende la corsa e al venticinquesimo passaggio Sainz agguanta la quarta posizione, avendo ragione di Gasly nella solita curva tre.
Nel frattempo Tsunoda è sotto attacco di Piastri e Ocon, tutti in lotta per il decimo posto, mentre i piloti di testa cominciano ad aprirsi in radio con i propri ingegneri mostrando i loro dubbi sulla durata delle hard fino a fine gara. Intanto Ocon al ventottesimo giro sfrutta la terza zona DRS e supera Tsunoda, con il giapponese che scivola fuori dalla zona punti ed in evidente difficoltà giro dopo giro, sorpassato anche da Piastri, Zhou e Magnussen.
La gara vive poi un momento di stanca, eccetto la rimonta di Perez che supera anche Hulkenberg attestandosi in settima posizione. Al giro quarantasei Alonso fa siglare il giro più veloce della gara mentre nel passaggio successivo Verstappen va lungo sull’erba alla penultima curva, mentre il suo compagno di scuderia strappava ad Alonso il best lap, assicurato poi da Verstappen, sempre più padrone di gara e campionato.
Giro dopo giro lo spauracchio dei primi della classe su un ulteriore pit stop si allontana sempre più. Al giro 54 Magnussen commette un errore andando a sbattere contro il muro all’uscita di curva 2, rompendo la sospensione posteriore destra e abbandonando la sua Haas a bordo pista, costringendo la direzione gara a fare la stessa cosa di quasi cinquanta giri prima: safety car e poi bandiera rossa.
La terza partenza e la fine della gara
Dopo qualche minuto di incertezza sul destino della gara, viene decretata la ripartenza alle 16:56 ora locale, sempre con partenza da fermo, con caos assicurato.
E infatti: Verstappen parte bene e si mette al sicuro dall’attacco di Hamilton, Sainz tocca Alonso e lo manda in testacoda, nel frattempo Gasly arriva lungo alla staccata e, rientrando, stringe contro il muro il compagno di squadra Ocon, facendo un’omelette alla francese. In tutto questo de Vries tampona Ocon e si vede costretto al ritiro. Nuova bandiera rossa, con nessun giro disponibile per procedere con una quarta ripartenza. Si aspetta solo la comunicazione della classifica: regolamento alla mano, tutto ciò che è successo alla ripartenza dovrebbe non esistere.
Alle 16:15 ora australiana viene diramato l’ordine di ripartenza: 1-44-14-55-18-11-4-27-81-24-22-77, annullando di fatto come da regolamento quanto successo nel giro 57, eccetto i ritiri per incidente, mai terminato sotto regime di gara “libera”. Le vetture si accodano quindi dietro la Safety Car, passando sotto la scacchi in regime di neutralizzazione. Durante la bandiera rossa viene comminata una sanzione di 5 secondi a Sainz per il contatto con Alonso, estromettendo il madrileno dalla zona punti.
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