La puntata settimanale di Portici Rossoblù, il programma radiofonico di Radiabo condotto da Pietro Maresca e Giuseppe Tassi riguardante le novità sportive locali, ha ospitato il doppio ex Marco De Marchi. L’ex difensore centrale, nato a Milano nel 1966, nel corso della sua carriera ha indossato la maglia di Bologna, Juventus e Roma. L’ex calciatore ha giocato sotto le due torri per sette anni ed è ricordato con particolare affetto dai tifosi rossoblù per aver guidato i felsinei alla doppia promozione (dalla Serie C alla Serie A) con la fascia di capitano al braccio. Dopo il ritiro dal calcio giocato, Marco è diventato procuratore sportivo e per il Bologna, curando l’affare legato a Sydney Van Hooijdonk.
De Marchi è stato invitato a commentare l’imminente partita contro la Juventus, che andrà in scena al Dall’Ara domenica alle 20:45 (una sfida che i felsinei non vincono dal 1998). Di seguito, alcuni spezzoni dell’intervista.
Tu sei stato protagonista su entrambi i fronti, puoi raccontarci il succo della partita?
“E’ una di quelle partite che si preparano da sole per quanto riguarda l’approccio dei giocatori. Il Bologna è reduce dall’inciampo a Verona pur venendo da settimane in cui ha mostrato un bel calcio, la mano dell’allenatore è ben visibile. Sono felice perché se adesso abbiamo lo stadio pieno è perché il gioco diverte, non si può negare il lavoro fatto finora. Dall’altra parte la Juventus, che si sta portando dietro gli strascichi dello scandalo, viene da una prestazione veramente insufficiente contro l’Inter in Coppa Italia. Se io oggi giocassi con il Bologna, affronterei la partita sapendo che è fattibile. E’ sicuramente una partita da gustarsi“.
Sei preoccupato del fatto che il Bologna rischia di giocare ancora una volta senza un centravanti di ruolo?
“Anche questa è una situazione da interpretare. Il mister ha apportato dei cambiamenti enormi, dobbiamo avere fiducia in un allenatore che in questi mesi ha dimostrato di saperci fare molto bene. E’ riuscito a inventarsi un attacco supportato da un buon attacco e una buona difesa”
Tu che conosci un certo Van Hooijdonk, cosa dobbiamo aspettarci?
“Sono contento perché è stata un’operazione che ho condotto da intermediario, ho avuto la fortuna di giocare con il padre che era un centravanti straordinario. Quando sono venuto a sapere delle sue ottime prestazioni ho chiamato subito il padre e l’accordo è nato da lì. All’inizio è venuto qui per crescere fisicamente, poi l’hanno mandato in Eredivisie e lì ha fatto 14 gol in stagione. In Olanda sta crescendo come finalizzatore, è un giocatore generoso che gioca per la squadra ma la sua qualità principale è che vede la porta. Lo dicono i numeri, ha una media partita-gol alta“.
Secondo te che partita deve fare il Bologna? Deve partire all’attacco o essere più guardingo?
“Guardingo non penso sia una parola nel vocabolario del mister. Oggi affrontare il Bologna è una fatica, il Bologna di Motta oggi dà fastidio perché è una squadra compatta, che ha un bel mix di fisicità, tecnica, velocità e ambizione, sa fare squadra e può fare male. Inoltre si trova in una situazione di classifica serena, in cui può permettersi di osare e rischiare di più“.
Lo scivolone contro il Verona?
“Partite come quella contro il Verona capitano, è una squadra a rischio retrocessione quindi ci sta che abbia giocato per vincere“.
Cosa ci dici della Juventus, l’altra tua parte di cuore?
“E’ difficile prevedere cosa succederà perché ci sono tante incognite, il futuro che vedo è abbastanza offuscato“.
Ferguson può giocare da centravanti?
“Ferguson è un giocatore che sta dimostrando di essere molto malleabile e utile in varie zone del campo, non ce lo vedo tanto a giocare da esterno ma piuttosto dietro la punta. E’ molto bravo ad arrivare da dietro, sorprendendo gli avversari, quindi non mi convince la posizione spalle alla porta come un classico centravanti“.
I difensori centrali come te non preferiscono battagliare contro il centravanti classico?
“Batistuta non è stato piacevole“.
A proposito di difensori, come vedi la coppia Lucumì-Soumaoro?
“Lucumì lo conosco da tantissimo tempo, ho visto la crescita di questo giocatore e pensavo che sarebbe arrivato a livelli molto alti, oggi lo vedo come un super top del Bologna. Soumaoro è un soldato, un onesto lavoratore, è una diga. E’ uno che ha dei limiti ma sa di averli ed è migliorato tanto. E’ una coppia solida. Infine, Posch sta percorrendo un po’ la strada di Tomiyasu, preso come difensore centrale e poi riadattato sul lato. Lui è un difensore puro, molto bravo nello spingere pur non avendo doti di terzino, e invece ha dimostrato una capacità di adattamento al ruolo e un’efficacia che l’ha portato anche a segnare 6 o 7 gol importantissimi“.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook