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Radiabo – Andrea Zappaterra, coach del Volley Team Bologna, ospite a Portici Rossoblù

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Oggi Andrea Zappaterra sarà ospite di Portici Rossoblù, il programma radiofonico di Radiabo che tutti i venerdì sera tiene compagnia agli ascoltatori con le novità riguardanti lo sport locale. Zappaterra è l’allenatore del Volley Team Bologna, squadra di pallavolo femminile militante in Serie B1: nel weekend di Pasqua le sue ragazze hanno conquistato la Coppa Italia di Serie B e adesso si stanno giocando la promozione in Serie A2.
Di seguito alcuni spezzoni del suo intervento.
 
Coach Zappaterra, ci racconti un po’ la squadra e cosa sta facendo la società.
“Abbiamo fatto la B1 dopo tanti anni. Ci siamo mossi bene nel mercato e abbiamo costruito una squadra solida, anche se non ci aspettavamo di fare così bene. Ho trovato una squadra piena di energia e con tanta voglia di fare e ho capito fin da subito che c’erano le qualità per poter puntare in alto. Siamo felici di aver conquistato la Coppa Italia al PalaDozza, davanti al nostro pubblico, e adesso siamo pronte per giocarci i play-off“.
Quando iniziano i play-off?
Sabato 27 maggio c’è gara 1 alle 20 alla Pallavicini, il ritorno sarà mercoledì sera e l’eventuale bella il sabato dopo. Per ottenere la promozione in A2 bisogna vincerne due su tre. Si tratta di un grande salto, è un campionato di altissimo livello e una vetrina molto importante per il volley della nostra città. A Bologna c’è un ottimo livello di pallavolo e avere una prima squadra in A secondo me è una rampa di lancio importante“.
Ci può dire qualcosa delle sue ragazze? Come ha fatto a tenerle unite?
La cosa fondamentale è che siamo tutti sintonizzati sulla stessa frequenza, dall’inizio ho cercato una comunicazione che coinvolgesse tutto il gruppo. Non abbiamo mai usato come alibi la nostra difficoltà dal punto di vista della situazione impiantistica (ci alleniamo spesso in strutture diverse e ad orari pesanti) però spero che da questo punto di vista la situazione migliori l’anno prossimo“.
Ci racconti un po’ il gruppo, al di là delle capacità individuali.
Abbiamo una rosa di tredici atlete, con un’età media tra i 22 e i 26 anni. E’ un gruppo fantastico, che ci trasmette tanto entusiasmo, energia e voglia di fare. Inoltre è una squadra molto equilibrata, molto forte nei fondamentali di seconda linea. Abbiamo una palleggiatrice molto esperta nonostante la giovane età, capace di fare un gioco variegato e difficile da leggere. Poi mi è piaciuto molto come si sono integrate e sono cresciute anche le altre giocatrici, che entrando dalla panchina sono riuscite ad essere decisive. Abbiamo una grande leader, che è la capitana, ma tutte in realtà sono in grado di prendere in mano la squadra e di essere determinanti. Penso che un buon allenatore debba far sentire tutte importanti perché lo sono tutte. C’è bisogno di tutte in partita“.
Il fatto di essere un ex pallavolista come ha influito sul suo modo di allenare?
Si dice che bisogna uccidere il giocatore che si ha in sé per fare l’allenatore però allo stesso tempo bisogna essere bravi ad entrare in empatia con quello che passa per la testa dei giocatori. Bisogna capire che gli atleti non sono tutti uguali e che le dinamiche dei giocatori possono essere molto diverse. Bisogna apportare un giusto mix alla squadra. Inoltre penso che un allenatore debba un po’ facilitare il lavoro dei giocatori, a volte mettendo da parte il proprio ego per concentrarsi sugli atleti“. 
Avete avuto una stagione piena di vittorie e avete mantenuto il primato in classifica.
Vincere aiuta molto a comprendere quali sono i propri mezzi. Nello sport moderno è diventato fondamentale saper gestire le proprie emozioni, parliamo spesso di competizioni e sport di alto livello ma non dobbiamo dimenticare che lo sport è gioco. Deve esserci grande serietà e voglia di lavorare ma allo stesso tempo bisogna divertirsi, ed è questo che voglio trasmettere alle mie atlete. I giocatori devono anche saper mettere in campo le proprie personalità, al di là del sistema di gioco“.
 
Assieme a Zappaterra, in studio è presente anche Francesca Flavio, responsabile della comunicazione della società. Di seguito, le sue parole.
Come vi state preparando per questo salto di qualità?
E’ stato tutto inaspettato, merito di una grande squadra e di un ottimo coach. Dal punto di vista della comunicazione lavoriamo sull’onda lunga dei sentimenti che nascono, raccontando le ragazze dentro e fuori dal campo“. 
Ci dica qualcosa della società.
Il progetto VTB nasce dalle giovani, dalle promesse. Undici di loro hanno esordito anche in Serie A quindi si tratta di un progetto a lungo termine. Ringraziamo anche il presidente Roberto Sabbioni, che ha fatto veramente di tutto per il club. Esempio lampante di questo progetto è la nostra Under 18, che gioca anche in Serie B2: anche se hanno solo diciott’anni sfidano continuamente atlete molto più grandi di loro e dunque questo è un ottimo modo per crescere e migliorare. Invece di andare a cercare ragazze in altre regioni vogliamo dare spazio ai talenti di Bologna, anche per non allontanare le ragazze dalla propria famiglia e dalla propria scuola. Facciamo una ricerca importante per scovare talenti locali“. 
Quante categorie coprite?
Si parte dal minivolley, quindi con ragazzine che hanno 5-8 anni, per poi passare all’Under 12, 14, 16 e 18 e infine la B1“. 
Su quali elementi puntate dal punto di vista della comunicazione del VTB?
Abbiamo le pagine ufficiali su Instagram e Facebook per grafiche, interviste e vari contenuti social. Poi abbiamo anche il canale YouTube per la prima squadra e per la B2, per poter assistere alla diretta live dei vari incontri sia in casa che fuori. Il nostro team comunicazione lavora quotidianamente sui contenuti online. Inoltre teniamo aggiornati i tifosi con vari contenuti social, puntando sull’emotività, perché secondo me la pallavolo si basa anche sulle emozioni“. 

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