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Il Semaforo Rosa – Il significato di una vittoria

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La 24 Ora del Nurburgring è una di quelle classiche che regala sempre emozioni e storie uniche nel loro genere. Dalla Dacia Logan che persisteva eroicamente nel correre contro vetture più moderne e resistenti fino alle emozionanti imprese che ti tolgono un sorriso dalla bocca e qualche lacrima dagli occhi. Quella dei vincitori è una di queste. Il trionfo nella classifica generale se lo è aggiudicato la Ferrari 296GT3 del Frikadelli Racing Team, il quale con la storica pista tedesca del Nurburgring ha un legame molto particolare.

Il proprietario e fondatore della squadra è Klaus Abbelen, il quale insieme alla moglie aveva deciso di mettere su un team motoristico e dedicarsi alle competizioni. La moglie però non è una donna qualsiasi o almeno nel mondo delle quattro ruote, soprattutto tedesche. Sabine Schmitz è nata e cresciuta nei dintorni del tracciato della Nordschleife, precisamente ad Adenau, piccolo villaggio nel quale la sua famiglia gestisce ancora un hotel dove molti piloti hanno festeggiato le loro vittorie alla 24 Ore. Sabine fin da giovane ha mostrato passione per le corse e innamorandosi follemente di quel circuito a pochi chilometri da casa sua. La sua prima auto fu una BMW 316i con la quale ha imparato a guidare, diventando anche molto più brava del suo istruttor di guida, come raccontano. Molto presto Schmitz la vettura della casa di Monaco di Baviera l’avrebbe portata anche tra i saliscendi e le curve del Nurburgring, sul quale scriverà la sua storia personale. Sabine nella sua vita ha completato quasi 30.000 giri della pista per un totale di quasi 600.00 km. Sicuramente la conosce bene, su questo ci sono pochi dubbi, ma è anche vero che ha saputo dimostrare di andarci dannatamente forte.

Schmitz è stata una delle prime donne pilota tedesche a raggiungere alti livelli nel motorsport, ma a lei spetta un record unico: è la prima ed oggi unica donna ad aver vinto la 24 Ore del Nurburgring e non solo per una, ma ben due volte consecutive. Sia nel 1996 che nel 1997, a bordo della sua BMW M3 Gruppo N, si è imposta davanti a tutti. Non solo vittorie ma anche dei podi, tra cui quello ottenuto nel 2008 con la Porsche 911. Le sue imprese sul tracciato le sono valse un soprannome unico con cui ancora oggi è ricordata e conosciuta: la “Regina del Nordschleife”.

Frikadelli Racing Team festeggia la vittoria alla 24 Ore del Nurburgring 2023 – credits to Frikadelli Racing Team

Nella sua seconda vita come team manager ha costruito insieme alla sua consorte una squadra che a sua volta è divenuta storica e un punto di riferimento per tutti gli appassionati delle competizioni tedesche e di quelle legate al Nurburgring. Ma dov’è il punto di congiunzione tra una donna che ha fatto la storia e la nostra Motor Valley? Purtroppo Sabine nel 2017 si è ammalata di tumore e ha iniziato la sua battaglia personale contro una malattia che a poco a poco la logorava dentro. Non si è mai persa d’animo ed era riuscita a tornare anche a correre, ma alla fine non riuscì ad uscire vincitrice dalla battaglia. Nel 2019 una ricaduta l’ha allontanata ancora una volta dalle competizioni fino a quando nel marzo del 2021 è scomparsa. Klaus ha portato avanti il progetto della moglie con le stesse ambizioni e motivazioni che nella 51° edizione della 24 Ore, tanto amata da Sabine, hanno raggiunto l’apice. La vittoria conquistata qualche giorno fa è un’impresa destinata a rimanere nell’albo d’oro perché è la prima per Frikadelli Racing al Nurburgring ma è anche la prima di Ferrari. Due prime volte che si sono riunite nel nome di chi ha segnato la storia tra le curve della Nordschleife e a portare in alto il nome di Sabine Schmitz è stata la nuova GT3 del Cavallino Rampante.

Sabine sarebbe orgogliosa del lavoro svolto dai suoi ragazzi che guidati da una motivazione importante sono riusciti a dare un seguito ad una storia già unica nel suo genere.

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