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F1 – GP di Monaco, Leclerc 6° e Sainz 8° nel giorno di Verstappen. AlphaTauri sfortunata con Tsunoda, de Vries buon 12°
Max Verstappen con una guida accorta e da manuale vince un GP di Monaco dalle due facce, tranquillo fino al 50° giro, caotico da lì in poi grazie all’arrivo della pioggia che ha reso complicatissima la situazione per piloti e team. Secondo Fernando Alonso, che ha da recriminare per una chiamata errata del box Aston Martin, che lo ha fatto rientrare ai box per montare un set di gomme medium quando la pista era già chiaramente bagnata. Terzo Esteban Ocon, abile a sfruttare la penalità data a Charles Leclerc, partito sesto in griglia per aver ostacolato Lando Norris durante le qualifiche, e a capitalizzare l’occasione. Sesto il monegasco di casa Ferrari che continua con gli intoppi nel suo Principato, solo ottavo Carlos Sainz autore di un lungo alla Mirabeau Haute, con toccata innocua al guard rail, durante le caotiche fasi della seconda parte di gara. Dodicesimo Nyck de Vries su AlphaTauri, solo quindicesimo Yuki Tsunoda autore di una bella prestazione ma tradito sul finale di gara da un guasto ai freni. Fuori dalla top ten le due Alfa-Sauber di Valtteri Bottas, undicesimo, e Guanyu Zhou, tredicesimo. Gara difficile per la Haas, con Nico Hulkenberg diciassettesimo e Kevin Magnussen ritirato a una manciata di giri dal termine.
LA PARTENZA
Tutto regolare al via, senza sussulti e senza sorpassi. Nella pancia del gruppo ci sono stati diversi contatti tra la curva Mirabeau Haute e il tornante del Grand Hotel, che non si sono ripercossi sui protagonisti. Perez al secondo giro rientra ai box per montare le gomme hard, con le quali punterà a fare tutta la gara. Al quinto giro viene comminata una sanzione di cinque secondi a Hulkenberg, colpevole secondo i commissari sportivi di aver causato una collisione con Logan Sargeant.
PRIMO STINT
All’undicesimo giro Sainz tenta l’attacco su Ocon all’uscita del tunnel ma tocca l’auto del francese, danneggiando la parte sinistra dell’ala anteriore. La bandella laterale penzola per qualche chilometro per poi staccarsi nel primo settore, ma lo spagnolo decide insieme al team di non sostituire l’ala. Al giro 17 Sargeant viene sorpassato da Magnussen, Stroll e Perez: lo statunitense della Williams è in difficoltà e in breve viene superato anche da Hulkenberg e Zhou. Contemporaneamente il cielo si fa minaccioso: la pioggia è attesa, secondo i radar meteo, per le 16: il GP di Monaco si vince soprattutto con le strategie, quindi sarebbe un peccato capitale richiamare ai box un pilota dovendo poi sostituire, qualche giro dopo, nuovamente gli pneumatici slick per quelli intermedi o da bagnato.
Durante il giro 27, F1 rende pubblici in rapida successione due team radio: nel primo il muretto Ferrari indica a Sainz che la pioggià arriverà in 45 minuti, circa alle 16:10, ma che il rischio gara bagnata è in diminuzione; nel secondo McLaren dice a Norris che è attesa pioggia al giro 35. Due informazioni totalmente diverse che possono condizionare le strategie e le gare dei vari piloti. Al 30° giro a Perez, che sta per essere doppiato da Verstappen, viene detto che pioverà a fine gara. Ognuno ha le sue informazioni, ma la disomogenità rende la gara sempre più imprevedibile. Ferrari tra il ventesimo e il trentesimo giro richiama due volte ai box Sainz via radio, prima di annullare la sosta e lasciare il madrileno in pista.
SECONDO STINT
Alla fine del suo giro 31° Hamilton, partito con le medie, rientra per sostituire le sue Pirelli con un treno di hard; a Leclerc, che ha così pista libera, viene detto di spingere al massimo, mentre Ocon viene richiamato per montare anche lui le hard. Al 33° giro Sainz va ai box e mantiene la posizione su Hamilton, non riuscendo tuttavia a guadagnarla su Ocon.
Al giro 44° Leclerc va ai box montando le gomme medium e rientra in settima posizione. Al 49° giro, con una situazione di stasi della classifica, Verstappen, Alonso, Gasly e Russell non sono ancora rientrati ai box insieme a Tsunoda, Norris, Piastri e de Vries. L’ex alfiere AlphaTauri rientra alla fine del suo 50° passaggio.
CAOS PIOGGIA
Al 52° giro Russell via radio comunica pioggia nella zona della Mirabeau Haute e del tornantino, acqua che mette in difficoltà sia Verstappen che Leclerc. La pioggia tanto attesa sembra quindi arrivata e Bottas e Stroll, in fondo al gruppo, azzardano le intermedie. L’area viscida rimane quella centrale della pista, dal Mirabeau fino al termine del tunnel, tutto il resto è asciutto. Alonso rientra ai box per montare un treno di gomme medie nuove, mentre Sainz va lungo al Mirabeau con l’asfalto che via via si bagna sempre di più. Ocon, Hamilton, Russell, Gasly e Tsunoda rientrano per mettere le intermedie, così come Verstappen, autore prima di rientrare di un contatto con le barriere, e di nuovo Alonso. Dentro alla fine del 55° giro anche Sainz e Leclerc: tutti in pista hanno gli pneumatici intermedi, tranne Magnussen, ancora fuori con le hard, che sbatte alla Rascasse prima di rientrare durante il 58° passaggio per azzardare le full wet. Leclerc si assesta quindi in sesta posizione, con Sainz ottavo.
Al 58° passaggio Russell viene penalizzato per essere rientrato in pista in maniera pericolosa dopo un lungo alla Mirabeau Haute, venendo colpito da Perez, mentre Alonso guadagna su Verstappen, prima di perdere nuovamente terreno sull’olandese. Durante il 62° passaggio a Sainz viene comunicato che la pioggia smetterà in cinque minuti. Dieci secondi di penalità per Hulkenberg comminati al giro 64 per non aver scontato la penalità durante la sosta ai box. In questa fase di gara Tsunoda, nono, è in totale difficoltà con i freni della sua AT04, girando 4-5 secondi più lento degli inseguitori Norris e Piastri. Norris riesce a sorpassare il giapponese quando mancano dieci giri alla conclusione prima della Sainte-Devote, imitato dall’altra McLaren all’inizio del giro successivo. Alla Mirabeau Haute Tsunoda arriva lungo e rientra in tredicesima posizione. La traiettoria comincia man mano ad asciugarsi, ma le intermedie rimangono la soluzione ideale per terminare la gara in tranquillità senza ulteriori patemi.
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