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Finisce la stagione della Fortitudo: Cremona vince 49-69 e strappa il pass per le Finali

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FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA – VANOLI BASKET CREMONA 49-69 (14-19; 12-17; 8-16; 15-17)

 

Statistiche:

Fortitudo: Banks 12, Bonfiglioli ne, Aradori 6, Natalini ne, Barbante 2, Panni 4, Vasl 3, Candussi 10, Fantinelli 3, Niang ne, Italiano 5, Cucci 4. All.Angori

Cremona: Eboua 4, Pacher 16, Alibegovic 11, Pecchia 13, Caroti 3, Vecchiola, Denegri 7, Piccoli 3, Mobio 10, Ndzie. All.Cavina

 

Tiri liberi BO 8/15 CR 12/15

Tiri da 2 BO 16/23 CR 18/36

Tiri da 3 BO 3/24 CR 7/31

Rimbalzi BO 45 CR  43

Falli BO 21 CR 17

 

Arbitri: Dionisi, Moretti, Pazzaglia.

 

Quintetti iniziali:  

Fortitudo: Fantinelli, Banks, Aradori, Cucci, Candussi.

Cremona: Denegri, Pecchia, Alibegovic, Pacher, Eboua. 

 

In Nba si usa il termine “Go Big or Go Home” per indicare l’ultima occasione utile a non essere eliminati. Per la Fortitudo era la seconda volta e se la prima è andata bene, gara 4 racconta una sfida differente e molto meno emozionante. Percentuali bassissime al tiro per entrambi i roster ma mentre Cremona riesce a correggere, letteralmente, il tiro, la Fortitudo viene risucchiata in un buco nero dove la mira scompare con il passare dei possessi uscendo dal match già alla fine del terzo periodo. Sarà stata la stanchezza, l’adrenalina calata dopo gara 3, i biancoblu non ne hanno più e salutano la propria stagione fatta di up&down, tante emozioni ed altrettanti rimpianti. In poche parole, una stagione in pieno stile Fortitudo. 

Con la sola eccezione di Alibegovic, gli allenatori optano per gli stessi starting five di gara 3 e, come a riavvolgere il nastro di 48 ore, le dinamiche di gioco in partenza sono le medesime. I padroni di casa contano sulla presenza di Candussi all’interno del pitturato mentre gli ospiti tentano la soluzione della media e da lontano. Tuttavia, la precisione resta latitante permettendo solamente un 6-8 a metà primo quarto. La prima sterzata corposa arriva dopo il fallo tecnico fischiato contro Eboua, che sommato, ai due già commessi, lo costringe ad accomodarsi in panchina decisamente anzitempo. E’ qui che la Vanoli reagisce trovando il ritmo di gioco congeniale a portarsi sul +6 (8-14), gestire con esperienza i possessi e forzare la Fortitudo a tiri presi con poca fiducia. I biancoblu infatti, mentre stringono gli spazi in difesa, rimangono quasi ipnotizzati dal ferro avversario quando vi si avvicinano. E’ necessario andare nuovamente a cercare Candussi per scacciare (solo apparentemente) maledizioni e muovere il tabellino. 14-19 dopo i primi 10′.

Il canestro rimane complicato da centrare un po’ per tutti. La Effe impiega oltre 2′ tornare a segnare, Cremona quasi 4, abbassando notevolmente lo spettacolo sul parquet. I rientri di Aradori da un lato e Pecchia dall’altro provano a scuotere i compagni senza effetti immediati se non assai sporadici. Percentuali che piangono; una sola conclusione a segno in più per la squadra di Cavina vale il +7 (19-26) a 3′ dall’intervallo. Empasse biancoblu che non accenna a sbrogliarsi, mentre Cremona torna a correre, o meglio, a camminare veloce per aumentare il “gap” fino alla doppia cifra. 26-36 a metà gara. 

Due quarti per non salutare la stagione ma continuare ad allungare la serie e riportarla in Lombardia. Questo è il diktat fortitudino, prezioso nel mettere pressione a Pacher&co. ed aumentare ancor di più, se possibile, i decibel di un’atmosfera ormai nota. E’ questa la ricetta valida per bloccare la Vanoli ma non altrettanto efficace a riavvicinarsi. La forbice continua ad oscillare intorno tra gli 8 e i 10 punti, dove i demeriti degli attaccanti sono la prima causa di svantaggio, che aumenta con il passare dei minuti. Il tempo per riaprire la sfida ci sarebbe eccome (28-42 a metà terzo quarto), la lucidità, invece, latita. Errore dopo errore, Cremona sale facilmente in cattedra ed opera il primo tentativo reale di chiusura anticipata: tripla di Alibegovic senza contraltare biancoblu e +17 ospite (30-47) dopo 6′ nella ripresa. Si fanno vedere Panni e Italiano ma è l’Alibergovic-time: altri punti per lui e altro vantaggio che si accumula al bottino cremonese che a 10′ dalla fine dice +18 (34-52). 

Per quanto i miracoli sportivi esistano, questa gara non rappresenta l’eccezione che conferma la regola. Si conferma, invece, lo stesso trend dei quarti precedenti. Angori mischia le carte senza esito mentre Cavina si limita a gestire il vantaggio riducendo al minimo i rischi che comunque la Fortitudo non sa produrre. Qualche marcatura sparuta avvicina il 40°, quando Cremona stacca meritatamente il pass per le finali vincendo 49-69 (e 3-1 la serie) mentre Bologna saluta il proprio campionato ringraziando il Paladozza, che continua a cantare ben oltre la sirena. 

 

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