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Boris Casadio, una voce da corsa
È iniziata la settimana della WSBK a Imola. Un ritorno atteso per 4 anni dall’ultima volta nel 2019. L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari riapre le sue porte al Mondiale delle Derivate di serie ed è pronto ad accogliere sul suo asfalto le due ruote, che sono sempre state protagoniste nella storia del tracciato.
Oggi iniziamo l’avvicinamento all’evento con il racconto di una carriera speciale, che ha un legame strettissimo con il circuito romagnolo. Boris Casadio, speaker ufficiale dell’autodromo, faentino doc è soprattutto un amante delle moto e dei motori a 360°. Attraverso le sue parole ripercorriamo la sua storia legata indissolubilmente a Imola e Misano.
Boris è un appassionato di moto da quando era piccolo e il suo primo commento al microfono come speaker di Imola fu proprio con la SBK nel lontano 2002: «Nel 2002 contattai l’avvocato Carlo Costa per chiedergli di affiancarlo come spalla per il Mondiale Superbike in autodromo a Imola. In realtà era lui che aspettava una mia chiamata per avermi accanto in cabina di commento. Iniziai così con la cronaca delle gare mentre lui si occupava del podio. In quella stagione il Mondiale delle derivate di serie era una questione tra Edwards su Honda e Bayliss su Ducati. Gara 2 di Imola fu decisiva per il titolo e si trasformò in una battaglia epica. I due piloti si trovarono a giocarsi tutto all’ultimo giro e alla fine trionfò l’americano. Quella fu la mia prima apparizione in un mondiale come speaker».
Boris Casadio alla presentazione dell’ Historic Minardi Day 2022 – credits to Boris Casadio
Mica male come inizio! Ma poi la sua carriera è proseguita anche a Misano sempre per le due ruote e a Imola anche per le quattro. Il suo amore sconfinato parte però da lontano, quando con suo babbo da piccolo andava a vedere le gare di Motocross, anche se la sua prima passione era un’altra. «Da piccolo ero appassionato di soldatini. Da lì crescendo poi mi sono appassionato ai motori, andando con mio padre in giro per le varie manifestazioni del settore. Nel 1991 premiai a voce Trampas Parker, che vinse il titolo italiano di Motocross a Faenza, dopo aver vinto il mondiale. Poi nel 1994 mio padre fondò il 3ICS Team di motocross, che esiste tutt’ora. Commentai la prima gara del Campionato Regionale e poi iniziai a girare. La velocità è entrata nella mia vita dal 1998, con il Campionato Europeo a Misano e dall’anno dopo con l’Aprilia Challenge. Di esperienze ne ho fatte diverse, anche in TV sempre con mio padre e nel giornalismo con diverse testate, anche commentando diversi Supercross in giro per l’Italia. Sono state esperienze che mi hanno arricchito molto».
Boris vive di emozioni e questo cerca di trasmetterlo nelle sue cronache in qualsiasi situazione. Come speaker ha dovuto affrontare momenti di festa assoluta, di commozione e anche di tristezza o tragedia. Non è mai facile trovare le parole giuste, ma lui con la sua semplicità è sempre riuscito a stabilire un rapporto empatico con pubblico e anche piloti. Come con Marc Marquez nel 2018 a Misano. «Dopo la gara parlai nel retro podio con Marquez, che aveva appena preso una bordata di fischi e mi chiese “ma secondo te si vede che corro con il cuore?” come se fossi suo zio o suo fratello maggiore. E poi continuò “a me dispiace che mi fischiano, però guardo Valentino che ha ancora tutti questi appassionati che lo seguono nonostante i risultati non siano positivi e penso alla soddisfazione che può provare a vedere un tifo del genere”. A me piace il motorsport dei piloti, del confronto serrato e delle emozioni. Io non credo nella mitizzazione dei personaggi. Agli eventi mi piace andare per pura passione e voglia di scoprire e imparare. Per questo ciò che mi rende felice è vedere tantissimi appassionati che vivono l’amore per il motorsport a 360°».
Boris Casadio durante la F1 2022 dalla torre dove commenta la gara come speaker – credits to Boris Casadio
Non solo moto nella sua vita e nella sua carriera professionale, ma a Imola è diventata la voce ufficiale anche della Formula 1 da quando la classe regina delle 4 ruote è ritornata sul Santerno. «Ho provato un’emozione indescrivibile sia senza che con il pubblico. Nel 2020 e 2021 quando l’evento fu a porte chiuse, sapevamo che c’era gente nelle vicinanze dell’autodromo e decidemmo di tenere gli altoparlanti accesi. Questo mi gratificò moltissimo. Nel 2022 si è vissuto invece l’onda positiva dei risultati della coppia Ferrari/Leclerc. Tutta la gente vista nell’edizione dello scorso anno mi ha ricordato quasi un pubblico d’altri tempi».
Ora è arrivato il momento di prepararsi per la SBK 2023 a Imola, ma se Boris dovesse scegliere un altro evento da commentare, quale sarebbe? «Io ho fatto quasi tutto, mi piacerebbe commentare un Motocross delle nazioni o commentare nuovamente un Mondiale MX. Un nuovo revival di Motocross anche, ma sono molto contento di quello che sto facendo attualmente».
Boris Casadio con Pecco Bagnaia sul podio di Misano dopo la gara 2022 – credits to Boris Casadio
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