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Oggi è successo (29 marzo 1976. Nasce Jennifer Capriati. Tennista. )

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Jennifer Marie Capriati (New York, 29 marzo 1976) è una tennista statunitense.

Nel 1989 fu la più giovane tennista a vincere i tornei juniores di Roland Garros, record in seguito battuto da Martina Hingis, Us Open, l’US Hard Court e l’US Clay Court. Conquista anche l’Astrid Bowl e l’Easter Bowl.

È stata introdotta nell’International Tennis Hall of Fame nel 2012.[1]

Statunitense, ma di origini italiane (il padre, Stefano, è di Brindisi), inizia la sua carriera fra i professionisti a 13 anni e 11 mesi al torneo di Boca Raton, mostrando immediatamente un enorme talento. Batte infatti quattro rivali, fra cui Helena Suková e arriva in finale, dove perde da Gabriela Sabatini, diventando così la più giovane finalista della storia del tennis professionistico femminile. Si ripete poche settimane dopo all’Hilton Head, sconfitta da Martina Navrátilová. I punti così accumulati le consentono di comparire in classifica direttamente al 24º posto. Al Roland Garros diventa la più giovane semifinalista di sempre in un torneo del Grande Slam e sale ancora in classifica, fino al 13º posto, il che le consente di diventare a Wimbledon la più giovane testa di serie di sempre ad appena 14 anni. A Porto Rico vince il suo primo torneo professionistico ed entra fra le prime dieci al mondo (nuovo record di precocità). Partecipa anche al Master, dove però viene faticosamente sconfitta da Steffi Graf al primo turno. Vince la Fed Cup con la nazionale USA, impresa ripetuta l’anno successivo.

Nel 1991 consolida la sua forza nel circuito vincendo due tornei nel singolare, Toronto e San Diego, e uno nel doppio, l’unico della sua carriera, a Roma in coppia con Monica Seles. Nel 1992 doppia il successo di San Diego e conquista la medaglia d’oro alla XXV Olimpiade a Barcellona, sconfiggendo la Graf in finale. Diventa poi la più giovane giocatrice a superare il milione di dollari di montepremi (record poi battuto dalla Hingis).

Nel 1993 vince a Sydney, ma qui inizia un declino, prima lento e poi molto netto, della sua carriera, dettato dai cattivi rapporti con il padre e dall’eccessiva precocità dell’impatto con i professionisti. Seguono lunghi intervalli fra un torneo e l’altro, nel 1995 addirittura non gioca e balza alle cronache per i suoi problemi di dipendenza dalla droga, viene infatti arrestata a 17 anni per scippo e l’anno seguente per possesso di marijuana. È in seguito a fatti come questi che la WTA istituisce dei regolamenti molto rigidi sui baby-prodigi della racchetta.

Dopo 15 mesi di inattività torna a giocare nel 1996, l’avvio è molto difficoltoso ma riesce a raggiungere la finale di Chicago e la vittoria nella Fed Cup. Seguono però numerose ricadute, che la respingono ancora indietro in classifica e nella consapevolezza delle proprie possibilità. Torna al successo solo nel 1999 a Strasburgo, dando il la ad una vera e propria seconda carriera. Vince la finale anche a Quebec City.

Il 2000 porta la semifinale all’Australian Open, un risultato che non otteneva nel Grande Slam da 9 anni. Giunge poi un successo al torneo di Lussemburgo e nella FedCup. Il 2001 è il suo anno migliore, con 2 successi nello Slam, Australian Open e Roland Garros, oltre al torneo di Charleston. Conquista per la prima volta anche il vertice della classifica mondiale. Nel 2002 rivince l’Australian Open, mentre l’ultimo titolo della sua carriera lo conquista l’anno successivo a New Haven. In seguito viene afflitta da numerosi infortuni e problemi personali, che la tengono tuttora inattiva dal 2004.

In tutto in carriera ha vinto 14 titoli WTA nel singolare e 1 nel doppio, conquistando premi per oltre 10 milioni $. In singolare ha un record di 430 vittorie e 176 sconfitte, mentre in doppio è di 66 successi e 50 partite perse.

Nel gennaio 2007 la tennista dichiara, a due anni dall’intervento in artroscopia e a tre dall’ultimo match giocato, di non aver ancora abbandonato la possibilità di ritornare sul circuito.

Nel luglio 2007 in un’intervista al New York Daily News ammette di soffrire di depressione e di avere pensieri suicidi.

Lo stesso anno si sottopone al terzo intervento chirurgico alla spalla e il suo futuro rimane incerto.

Il 27 giugno 2010 viene ricoverata in seguito ad una richiesta di soccorso per «sovradosaggio accidentale» di un medicinale regolarmente prescritto dal suo medico personale. Il padre ha dichiarato che la tennista si sta riprendendo bene dall’incidente.

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