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Motor Valley

Autodromo internazionale del Mugello

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Ogni anno, noi italiani, attendiamo con particolare trepidazione l’arrivo del mese di giugno. Non solo perché la Festa della Repubblica potrebbe consentire un primo assaggio dell’estate ormai imminente. Un evento si svolge, con regolarità quasi assoluta, in questo periodo nel nord della Toscana, più precisamente nel Mugello. Si tratta, come è facile intuire, del Gran Premio del Motomondiale che si tiene sull’omonimo circuito. Questa manifestazione va oltre l’aspetto sportivo: è un vero e proprio weekend di festa. Di giorno gli spettatori affollano le colline che si affacciano sulla pista, ma una volta terminate le attività il divertimento non finisce. Musica, motori che sgasano, grigliate, fuochi d’artificio, fumogeni, e molto altro, per tutta la notte. A chi ha scelto di campeggiare nei pressi dell’autodromo la tenda serve solo come appoggio, perché, come dice lo slogan, “al Mugello non si dorme”.

Chi ha avuto modo di osservare le tribune gremite ha notato senza dubbio che un colore predomina: il giallo. Il merito è di Valentino Rossi, che come nessun altro è stato in grado, grazie ai suoi successi e alla sua personalità, di attrarre a sé i tifosi. Il Mugello è casa sua, come se fosse un’estensione di Tavullia, il suo comune di origine. Qui ha vinto per sette volte consecutive in MotoGP, dal 2002 al 2008. Giunta al termine la sua carriera (almeno quella a due ruote), si è temuto che l’interesse attorno alla massima serie motociclistica potesse subire un calo, con conseguenze sull’affluenza degli spettatori al Gran Premio toscano. I timori si sono rivelati fondati quando, nel 2022, il numero di ingressi registrato è stato sensibilmente inferiore al solito. Fortunatamente, la nuova generazione di piloti italiani vincenti e l’introduzione della gara sprint, ha rimesso già nel 2023 le cose a posto, almeno per il momento, attirando 135.000 presenze, non molto lontane dalle circa 160.000 degli anni d’oro. In attesa di sapere quale sarà il futuro del Motomondiale al Mugello, andiamo a vedere qual è la storia di questo circuito, e per avere un quadro completo bisogna risalire ad ancora prima della sua costruzione, ai tempi delle corse su strada.

Dalle strade alla pista

I motori hanno iniziato a scuotere le quiete colline appenniniche, nell’estremità settentrionale della provincia di Firenze, molto tempo fa. Strade che all’epoca erano poco più che mulattiere vennero sfruttate per realizzare un circuito di ben 66 km, che si snodava tra San Piero a Sieve, dove era in origine posto il traguardo, Scarperia e Firenzuola passando per il Passo del Giogo e il Passo della Futa. La prima competizione, una gara di regolarità, è datata addirittura 1914, ma fu negli anni venti, dopo la conclusione della Grande Guerra che il Circuito del Mugello ha ottenuto la sua consacrazione, grazie alla partecipazione dei marchi più importanti dell’epoca e di piloti di assoluto valore. Messa in ombra da altre corse su strada, come la Mille Miglia, si tornò a gareggiare al Mugello nel 1955 in un’apparizione sporadica su un circuito ridotto, e dal 1964 sul tracciato originario, per l’entusiasmo del pubblico, che accorreva in massa. L’idillio però ebbe fine nel 1970, a causa della pericolosità, sia per i piloti che per il pubblico, di questa tipologia di corse. Era dunque necessaria una sede più adeguata per continuare ad ospitare eventi di questo tipo. L’Automobile Club di Firenze decise quindi la costruzione di un autodromo nei pressi di Scarperia, ad alcuni chilometri di distanza dal vecchio tracciato, che ebbe inizio nel 1972 e si concluse due anni più tardi con l’inaugurazione. Attualmente il circuito è di proprietà della Ferrari, che lo detiene dal 1988.

Un tracciato emozionante

Il circuito del Mugello misura 5,2 km, conta 15 curve, di cui 9 a destra, e si percorre in senso orario. Il tracciato non è mai stato sottoposto a cambiamenti sin dalla sua nascita, nonostante le strutture del paddock e le vie di fuga sono continuamente aggiornate per mantenere l’impianto all’avanguardia. La pista, per i suoi dislivelli e le sue curve che non lasciano il tempo di respirare, viene osannata dai piloti. Il rettilineo di partenza, di 1,1 km in leggera salita, permette di raggiungere le velocità più elevate dell’intero calendario del Motomondiale: oltre 360 km/h. Al termine, si incontra una lunga curva a destra, la San Donato. Si continua a salire e subito dopo si percorre la prima di una serie di doppie curve sinistra–destra: la Luco-Poggio Secco, e dopo un breve rettilineo, si arriva alla Materassi-Borgo San Lorenzo. Inizia una discesa e si giunge in uno dei punti più interessanti del circuito, costituito da una serie di pieghe veloci: prima si entra nella curva Casanova, a destra, poi si svolta a sinistra per la Savelli. Seguono l’Arrabbiata 1 e 2, due curve a destra mozzafiato, a raggio e quota variabile. Altra chicane destra-sinistra abbastanza stretta, la Scarperia-Palagio, prima di passare da un altro dei punti più lenti del tracciato, il Correntaio, un tornante a destra in discesa. Prima di ritornare sul rettilineo del traguardo, ci sono ancora da affrontare le Biondetti, che formano una veloce chicane, e la Bucine, la più lunga curva del tracciato, a sinistra, con un doppio punto di corda.

La mappa del Mugello Circuit con la denominazione delle curve – credits to racingcircuits

Non solo Motomondiale

Il Motomondiale è sbarcato al Mugello già nel 1976 come Gran Premio delle Nazioni (vecchio nome del Gran Premio d’Italia), e ha fatto ritorno in Toscana in più occasioni seppur non con continuità, talvolta con la denominazione di Gran Premio di San Marino. Dal 1994 è sede fissa del Gran Premio di casa nostra. Nel 2020 la corsa non si è potuto svolgere a causa della pandemia da Covid-19. Ma, sempre per le restrizioni dovute al coronavirus che rendevano particolarmente difficili i viaggi al di fuori dell’Europa, per il Mugello si sono a sorpresa aperte le porte della Formula 1. Il 13 settembre 2020 si è corso il Gran Premio di Toscana, vinto da Lewis Hamilton. Per la Ferrari è stata la millesima gara da costruttore nel campionato mondiale di Formula 1, e la ricorrenza è stata festeggiata con una livrea speciale.

L’autodromo è stato scelto per le Finali Mondiali Ferrari 2023, e, per quanto riguarda le competizioni nazionali, è una tappa fissa dei Campionati ACI Sport e del Campionato Italiano Velocità motociclistico.

Altri campionati che hanno in passato trovato spazio al Mugello sono il DTM e il FIA GT, entrambi per due volte, senza dimenticare il campionato mondiale Superbike, ospitato per tre round a inizio anni ’90. Il tracciato è stato anche sede di gare endurance di livello mondiale, sia a due che a quattro ruote. 

Jack Miller davanti a A. Espargarò, Bezzecchi e Morbidelli alle Biondetti – credits to Red Bull Content Pool

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