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Non c’è sfida a Manila, l’Italbasket cade 63-100 con gli USA

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Dopo venticinque anni l’Italia torna tra le prime otto al mondo, davanti a se per accedere tra le prime quattro gli Stati Uniti delle stelle NBA, una gara già storica di per se che potrebbe rivelarsi la sfida del secolo azzurro. 

Italia: Spissu 8, Tonut 11, Fontecchio 18, Polonara 1, Melli 5, Datome 3, Pajola, Procida 4, Ricci 5, Severini 4, Spagnolo, Diouf 4 All.: Pozzecco. 

USA: Haliburton 18, Bridges 24, Johnson, Ingram 8, Banchero 8, Portis Jr 7, Edwards 3, Brunson 9, Hart 5, Jackson Jr 2, Kessler 4, Reaves 12. All.: Kerr. 

Partenza in pieno equilibrio tra le due compagini con la squadra a stelle e strisce che prova ad imporre la sua fisicità, trovando davanti a se un’italbasket sul pezzo che con i punti di tout e la difesa di Melli rimane in gara, dopo i primi 5’ 8-10 per gli USA. Le triple di Haliburton, e Ingram sbloccano l’economia statunitense che piazzano un parziale di 5-0, obbligando Pozzecco al timeout. In uscita dalla panchina gli azzurri non piazzano il controparziale e il primo quarto si chiude sul 14-24. 

Il secondo quarto continua sulla falsa riga della fine primo, con l’Italia che costruisce ottimi tiri liberando i suoi dall’arco senza però trovare il fondo della retina. Gli stati uniti, salgono di ritmo e trovano continuità dai 6,75 con Bridges, gli azzurri faticano in attacco e concedono in area così da ritrovarsi sul -20 che diventa 24-46 al termine della prima metà di gara.  

 

Partenza ancora forte per Edwards e compagni che piazzano ancora un 3/3 dai 6,75 che porta il vantaggio a dilatarsi in favore degli americani. Cala anche l’attenzione degli azzurri che demoralizzati dalle percentuali impietose vedono passare gli States sul +30, Pozzecco chiede la reazione dei suoi in panchina che non arriva, anzi richiama ancora energia per i giocatori NBA che volano anche sul +37. Terza frazione che si chiude sul 44-83 per gli USA. 

Il quarto quarto è esplicitamente garage time, in cui gli azzurri cercano di recuperare qualche punto, rientrando sul – 35, campo anche per Momo Diouf che non esitano a prendersi le sue responsabilità anche al tiro. Gara che si chiude sul 63-100, e azzurri che abbandonano la corsa ad una medaglia.

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