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Saelemaekers si presenta: «Volevo venire qui e sono contento, non ci poniamo obiettivi: vedremo alla fine»

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Questa mattina alle 12, nella sala stampa del centro tecnico “Niccolò Galli”, Alexis Saelelmaekers ha tenuto la conferenza stampa di presentazione. Ecco a voi le sue parole.

 

La conferenza è iniziata con le parole di Sartori, di seguito riportate: «La trattativa per portare Alexis nasce a giugno, ma non c’è stata apertura dal Milan, perché era nei loro programmi. Dopo, quando abbiamo capito che ci sarebbe stata un’apertura, visto che era una prima scelta, ci siamo buttati e in una settimana abbiamo chiuso, mentre nelle altre trattative è durata mesi. perché Alexis? perché è un jolly, un giocatore polivalente. Questo ha fatto sì che fosse la prima scelta, ora starà a lui dimostrare che ci avevamo visto bene».

Come stai? Possiamo sperare di vederti a Verona? Quanto ha pesato l’addio di Maldini al Milan per i tuoi piani?

«Sto bene, mi sono infortunato al primo allenamento ma ora sto lavorando tanto e sono ottimistico. È vero che prima dell’addio di Paolo non c’era la voglia di andare, ma quando è successo ci sono stati cambiamenti e io ho preso la mia decisione in accordo con la società e penso di aver trovato una bella opportunità»

In che posizione collochi il Bologna al livello della tua carriera? Quali sono i tuoi obiettivi? Hai già parlato con Thiago per la posizione in campo?

«Si, abbiamo parlato della mia posizione. Non penso ci sia una posizione decisa, ma sicuramente offensiva. Vediamo dove mi sentirò meglio ma sarà una decisione del mister. Sono venuto qui perché ho sentito grande fiducia ed era importante in questo momento della mia carriera. Penso di aver fatto una bella esperienza con il Milan ma volevo più minuti e dovevo cambiare, penso sia questo il posto giusto»

Che sensazioni ti ha dato Bologna e il Dall’Ara? Motta ha avuto un ruolo?

«Mi ha chiamato il mister perché cercavano uno come me. Una discussione con un mister così non lì ho mai avuta e mi ha dato tanta soddisfazione e la voglia di venire qui. Ho parlato anche con il direttore e anche lui aveva molta fiducia, c’erano tutti gli elementi per fare bene. Motta sapeva che giocatore ero e secondo lui potevamo crescere tanto»

Senti la pressione?

«È una pressione positiva, quando senti la fiducia non può essere negativo. Anche dai tifosi ho sentito fiducia ed è solo una cosa positiva»

Come riesci ad entrare nel cuore dei tifosi, come è successo al Milan?

«Io do sempre tutto per la maglia e per la squadra, penso che il tifoso cerchi questo ed è quello che piaccia»

Il tuo idolo è Cristiano Ronaldo, ne hai altri?

«È più un esempio per me, perché fa tutto al 100%. Io provo a fare come lui, ma con un po’ meno talento (ride, ndr)» 

Qual è un aspetto in cui ti senti forte e dove puoi migliorare?

«Penso la forza mentale: ho fatto grandi step nella mia carriera e anche i momenti duri li ho passati con la forza mentale e con la convinzione. Quando guardo i miei anni al Milan, le statistiche per un giocatore offensivo non erano buone, anche se ero arrivato come terzino. Se mi guardo indietro sono comunque migliorate e continuerò a lavorare»

Quali obiettivi ti sono stati posti dalla società? La parola Europa?

«Sono molto ambizioni e non c’è la pressione di arrivare in Europa, ci sono buonissimi giocatori e proveremo al fare il massimo, vedremo alla fine» 

Tra le cose che ti ha detto Thiago Motta c’è anche la posizione di trequartista? C’era un’altra squadra spagnola su di te?

«Si è vero, abbiamo parlato anche di quello come di altre posizioni. Si, avevo questa opzione spagnola, ma ho scelto fortemente il Bologna»

Ti senti di portare dell’esperienza in un gruppo rivoluzionato da questa sessione di calciomercato, ma che ha già dimostrato di voler essere ambizioso?

«Si sicuramente. Era un obiettivo mio arrivare qui e portare l’esperienza che ho avuto al Milan in spogliatoio. Voglio farlo vedere sul campo, perché non mi piace parlare tanto in spogliatoio, mentre in campo avrò la possibilità di dare tutto quello che ho imparato, anche agli altri giocatori»

Non hai un ruolo preferito, però prova a dirci quello in cui ti trovi meglio e un tuo pensiero su questo esodo in Arabia.

«Io mi sento bene ovunque in attacco, non ho davvero un posto preferito. Sulla carta il campionato arabo non è il più difficile, ma capisco il fattore economico, molti pensano che in Europa non possano raggiungere tutti quei soldi e pensano alla famiglia e al futuro. Le due parti si contrappongono. Io non ho mai avuto dubbio, io sceglierò sempre il calcio»

Bologna la stai conoscendo ora, pensi di vivere la città oppure ti approccerai in modo diverso?

«Si, non conoscevo la città ma è un po’ come a Milano: anche qui quando cammini ti senti in famiglia»

 

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