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Corriere di Bologna – Amey finalmente italiano: ora può coltivare il sogno azzurro

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Lunedì, nei locali del comune di Marostica, Wisdom Amey ha finalmente ottenuto la sua cittadinanza italiana. Un traguardo giunto dopo un lunghissimo percorso. Perché Wisdom, il cui nome significa “saggezza”, ha saputo attendere ben 18 anni. Nato nel 2005, a Bassano del Grappa, la giovane promessa del Bologna, che in Serie A ha esordito più giovane di tutti a 15 anni e 274 giorni nel 2021, ha dovuto aspettare la maggior età per conseguire la cittadinanza e finalmente poter sperare nella convocazione dell’Italia.

Amey, e il desiderio Nazionale Azzurra

Nato da mamma Bose Jacob, nigeriano, e da papà Akakpo, togolese, negli ultimi mesi Wisdom ha avuto pazienza e la saggezza di attendere la sua cittadinanza italiana. Sì, perché una maglia in Nazionale era pronta per lui in Togo, nella selezione under 23, e forse Wisdom era anche pronto a dire sì. Di mezzo, per fortuna, ci si è messo un infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fermo per un po’. Ora però può finalmente ambire alla maglia che da sempre ha sognato quella dell’Italia. D’altronde, il corteggiamento della Nazionale nei suoi confronti va avanti da anni. «Anni fa, feci uno stage con l’under 15, mi dissero che erano interessati ma non potevano chiamarmi per via di questo problema per la cittadinanza. Ci rimasi male». Roberto Mancini lo nominò tra i ragazzi italiani più interessanti, sottolineando che però non fosse possibile convocarlo. Così come Maurizio Viscidi, coordinatore del settore giovanile azzurro, che disse chiaramente quanto l’Italia volesse coltivare direttamente a Coverciano il talento di quel giovane ragazzo del vivaio del Bologna, ma non era finora stato possibile: «Il miglior 2005 d’Italia è nato a Bassano del Grappa, come me, ma i genitori non hanno la cittadinanza e quindi fino a 18 anni non farà esperienza in Nazionale». Ora finalmente può sperare nella chiamata dell’under 19, dopo una lunga attesa per via di una procedura e una legge forse oramai obsolete.

La lunga pratica

In questo lungo periodo, i genitori di Amey e Wisdom stesso hanno atteso con ansia il momento in cui sarebbero arrivati i 18 anni per conseguire questa cittadinanza. Hanno provato a sveltire la lunga procedura, con l’aiuto dell’avvocato Rebecchi: «Abbiamo cercato di ridurre i tempi che, in Italia, richiedono anche 6-9 mesi dopo il compimento di 18 anni». Un momento atteso da sempre per Amey, la sua famiglia: «Fin da quando ero piccolo, mi hanno parlato di questa cittadinanza e di quanto ci sentiamo italiani in famiglia. Sapevo che avrei dovuto aspettare». Ora è tutto fatto, e il giovanissimo talento del vivaio rossoblù attende la prima chiamata azzurra, probabilmente nell’under 19 ora allenata da Bernardo Corradi.

 

Fonte: Alessandro Mossini, Corriere di Bologna

 

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