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Perchè Leclerc e Hamilton sono stati squalificati dal GP degli USA?

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Hamilton e Leclerc durante il GP degli USA 2023Il GP degli USA 2023 non è finito dopo l’esposizione della bandiera a scacchi. I commissari tecnici della FIA hanno rilevato irregolarità sulle vetture di Charles Leclerc e Lewis Hamilton, venendo così squalificati dai commissari sportivi del Gran Premio. La classifica viene quindi ritoccata, con Max Verstappen che rimane naturalmente vincitore, ma dietro di lui salgono al secondo posto Lando Norris e al terzo posto Carlos Sainz. Naturalmente tutti i piloti sono scalati verso l’alto, con Sergio Perez 4°, George Russell 5°, Pierre Gasly 6°, Lance Stroll 7°, Yuki Tsunoda 8° con la sua AlphaTauri, Alex Albon 9° e Logan Sargeant 10°.

Cos’è successo alle auto di Leclerc e Hamilton?

Sulla Ferrari del monegasco e sulla Mercedes dell’inglese è stata riscontrata un’usura del fondo maggiore rispetto a quella consentita dall’articolo 3.5.9 e) del regolamento tecnico della Formula 1, che prevede uno spessore del plank del fondo minimo, a fine manifestazione, di nove millimetri. Il plank non è altro che un asse di resina vetrosa che sta al centro del fondo delle monoposto, inserito nel 1994 per questioni di sicurezza. Stando a quanto scritto nelle due delibere della squalifica, i tecnici delle scuderie sono stati sentiti dalla FIA e ciò è stato il risultato di una coincidenza unica di fattori: il fondo pieno di buche del Circuit of the Americas e il poco tempo a disposizione delle squadre, durante i weekend della Sprint Race, per mettere a posto e verificare le monoposto.

Il documento di squalifica per l'auto numero 16 di Chales LeclercIl documento di squalifica per l’auto numero 16 di Chales Leclerc (source: fia.com)

Le domande senza risposta

A questo punto sono due le domande che mi sorgono spontanee e che, almeno al momento, non avranno una risposta. Perchè solo su queste due vetture si è verificata l’anomalia? In fondo, queste condizioni c’erano per tutte le monoposto. Può essere che anche il setup scelto dai due piloti, in termini di altezza da terra e regolazioni delle sospensioni, abbia costituito un fattore determinante per il raggiungimento di questo esito.

La seconda è un po’ più dirimente ma sottile. È la prima volta che, in un documento ufficiale FIA, si evidenzia espressamente la programmazione del weekend Sprint come elemento che, andando al succo del discorso, impedisce ai team di svolgere al 100% il loro lavoro, assicurandosi che tutto sia sicuro e in regola. Certo, fa parte della competizione insita nel campionato, si tratta di una sfida di piloti e scuderie. Sembra però un’ammissione, non dico di colpevolezza, ma del fatto che forse si sta tirando un po’ troppo la corda. È comunque da considerare che il documento in questione è emanato dalla FIA, che non è sempre stata gentile con il format Sprint, chiedendo in passato anche più soldi alla stessa Formula 1 per l’aumentato carico di lavoro dei delegati tecnici. Vedere da un semplice documento di squalifica una scintilla per una battaglia FIA-Formula 1 su questo tipo di programmazione è certamente tendenzioso. L’elemento però c’è, è lì sul tavolo e ognuno può farsi una sua idea. 

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