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Il Bologna si regala l’Inter in Coppa Italia: 2 a 0 al Verona

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Sono Sedicesimi di Coppa Italia quelli che si giocano al Dall’Ara, fra un lanciato Bologna in campionato (ad un respiro dalla “zona Europa”) e un Verona meno accreditato e tangenziale alla zona calda (un solo punto dividono i gialloblù dalla terz’ultima), ma non per questo meno voglioso di esprimere il suo potenziale per ottenere un passaggio, che regalerebbe (a chi passasse il turno) un confronto con la vice Campione d’Europa Inter.

Motta decide di far tirare il fiato ai “titolari” e concede loro un turno di riposo (d’altronde la Lazio fa capolino al Dall’Ara già venerdì) a partire proprio dal portiere: e allora in porta Federico Ravaglia, difesa a quattro con Stefan Posch sulla destra, Kevin Bonifazi e Riccardo Calafiori centrali e Victor Kristiansen sulla sinistra; a centrocampo, di fianco all’insostituibile Michel Aebischer, Nikola Moro in cabina di regia, mentre Giovanni Fabbian sarà il maestro d’orchestra in avanti, con due ali come Dan Ndoye sulla destra e Jesper Karlsson sulla sinistra a mettere in mezzo palloni per la testa (e i piedi) di Sidney Van Hooijdonk, che parte per la prima volta da titolare in una gara ufficiale col Bologna.
Lo Stadio, semivuoto,
 
Due corner nei primi 5 minuti del Verona, che gioca coi titolari in panchina pensando al Monza che sbarcherà al Bentegodì domenica prossima, ma poi è il Bologna che inizia a tessere la sua tela, con il Verona che prova in ogni modo (lecito e non) a sporcare il gioco rossoblù.
Al 13esimo clamorosa ciabattata in mezzo all’area di Van Hooijdonk, che poteva chiudere una buonissima azione d’attacco dei padroni di casa. Le seconde linee rossoblù palleggiano bene e provano a non far rimpiangere i titolari, così come al 24esimo bella imbucata di Bonifazi per Fabbian, che non raggiunge la sfera in area, a lui diretta, per pochi centimetri.
E ancora Fabbian al 28esimo è anticipato di un soffio da un difensore gialloblù prima di impattare il cuoio verso la porta di Perilli.
Al 34esimo disimpegno orribile del Bologna, Ravaglia esce con esitazione e Cruz, il figlio del Jardinero, dribbla il portiere rossoblù e  lascia partire un tiro che si stampa sul palo. Chissà cosa avrà pensato in quel momento papà Julio, che su questo prato ha lasciato ricordi indelebili.
 
Gol sbagliato, gol subito: in un cambio di fronte, palla rimessa in area di testa da Van Hooijdonk, batti e ribatti e Nikola Moro, con un fendente preciso sotto la traversa, trafigge Perilli alla sua destra. 1 a 0.
Dopo due minuti di recupero l’arbitro Dionisi manda tutti negli spogliatoi: con una solida prova, Moro, gol a parte, e un volitivo Fabbian si segnalano fra i migliori. Poco efficace davanti Sidney Van Hooijdonk, mal servito dai compagni. La difesa tranne la sbavatura su Cruz, bene nel suo complesso. Ancora da valutare Jesper Karlsson, capace di colpi interessanti e, allo stesso tempo, di giocate pessime, forse dettate dalla voglia di strafare, sotto gli occhi del suo allenatore. 
Ma oggi possiamo dire che conta solo il risultato e del bel gioco se ne riparla da venerdì in poi? Decisamente.
 
Si ricomincia la ripresa a 11 invariato, il Bologna ha più qualità nelle sue seconde linee e si vede; il Verona, inconcludente e falloso, è davvero poca cosa e si limita a provare con le giocate dei singoli.
Ma davvero lo spettacolo si va spegnendo col passare del tempo e neanche una mezza papera in piena area del Verona, con palla lanciata a Van Hooijdonk, riesce a ravvivare gli animi.
Bologna in controllo e Verona non pervenuto.
Intanto Motta manda a scaldare Urbanski e lo fa entrare insieme a Freuler, per Karlsson e Aebischer.
E poi, finalmente, quello che Ti aspetti da molto tempo, si materializza: al 62esimo palla  ben gestita dagli avanti, ingresso in area “cattivo” di Ndoye che spara a colpo sicuro, prodezza di Perilli che devia la sfera alla sua sinistra ma come un falco arriva sulla sfera Van Hooijdonk che la palla nel sacco. Il Dall’Ara è tutto un tripudio.
E ancora il Bologna non è sazio e  continua a tenere alta la tensione, attaccando con veemenza la porta gialloblù: e in uno di questi affondi Fabbian viene agganciato da Serdar come ultimo uomo. Rosso per il veronese che prende la strada anzitempo per gli spogliatoi.
Ancora cambi per i padroni di casa: Corazza per Posch e Lykogiannis per Calafiori.
Il Verona è alla corde, sotto di due gol e con un uomo in meno, spera che gli ultimi dieci minuti siano i più indolori possibili.
 
Bologna che passa agli ottavi, dove incontrerà l’Inter. Venerdì torniamo a sederci qui, per l’undicesima di campionato: al Dall’Ara sale la Lazio di Mister Sarri, un’altra prova per rimanere saldi e ancorati vicini alla zona Europa. 
Una menzione nel finale per il portiere di giornata Federico Ravaglia: due ottimi interventi a salvare e far rimanere inviolata la porta dei padroni di casa. La vittoria è anche merito suo.

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