Gazzetta – Skorupski magico, grazie a lui il Bologna ha la terza miglior difesa

Sono 8 i gol subiti finora in 11 giornate dal Bologna. Il netto miglioramento della squadra di mister Thiago Motta in fase difensiva è evidente e il Bologna ha trovato in Lukasz Skorupski un portiere solido, affidabile, tra i top nel nostro campionato. Se solo Inter e Juventus hanno subito meno reti dei rossoblù, gran parte del merito è suo.

La crescita del numero 1

Negli ultimi anni Skorupski ha avuto una crescita costante, per poi esplodere sotto la guida del tecnico italo-brasiliano. Già con Luca Bucci, vecchio preparatore dei portieri, si erano visti dei progressi, ma con l’arrivo dei suoi nuovi allenatori Iago Lozano e Alfred Dossou-Yovo l’estremo difensore è sensibilmente più attento, più sicuro nelle uscite e più abile nei piedi. Motta lo definisce il primo attaccante della squadra, colui che se imposta bene facilità l’azione dei compagni, senza però dimenticarsi di adempire al suo primo compito: salvare il risultato.

Il rito scaramantico

Nel suo armadietto Lukasz ha attaccato un foglietto particolare in cui si segna tutti i cleansheet, ovvero le partite a porta inviolata. Quest’anno sono già 5, e se si pensa a come due stagioni fa la squadra subiva gol da 41 partite consecutive, si comprende meglio l’importanza di questa statistica per il polacco. Tutto inizia con quella vittoria per 1- 0 contro il Crotone del 29 novembre 2020, partita in cui Lukasz probabilmente inizia la sua scaramanzia, un’ossessione vincente che potrebbe in futuro regalargli più spazio anche in nazionale.

Il derby dell’Appennino

Questa domenica il Bologna incontra la Fiorentina di Italiano, squadra nota per la sua produzione offensiva che potrebbe mettere a rischio la striscia positiva di 10 risultati utili consecutivi. Il supporto comunque non mancherà, dato che sono già finiti i 2500 posti per il settore ospiti dei rossoblù, un motivo in più per continuare a cavalcare l’onda di entusiasmo di inizio campionato e un’occasione in più per Skorupski per dimostrare il suo valore.

Fonte – La Gazzetta dello Sport, Matteo Dalla Vite

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