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Fiorentina- Bologna: inseguendo l’undicesimo risultato utile consecutivo

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Quello che va in scena oggi è 156esimo “Derby dell’Appennino”, per il quale, la posta in palio odierna, va ben oltre i tre punti per l’eventuale vittoria. Sono punti che permettono di varcare i confini nazionali ed entrare in Europa.

Due anni fa

Qualcosa di simile  era già capitato 2 anni fa, quando il Bologna ospitò la Fiorentina, in casa al Dall’Ara, il 5 dicembre: era un Bologna a guida Sinisa Mihajlovic, che era partito bene in quella stagione 2021/22 e che alla settima giornata, battendo la Lazio in casa per 3 a0, si era issato al sesto posto.
Bene alla sedicesima giornata (dati Transfermarkt) nel nostro catino si affrontarono quel Bologna di Sinisa Mihajlovic e la Fiorentina di Vincenzo Italiano (alla sua prima esperienza stagionale sulla panchina viola), un settimo posto contro un ottavo, con l’Europa ad un passo.
 

La cronaca 

Maleh aprì le danze delle segnature, deviando, in area, una punizione calciata dalla trequarti, ma Musa Barrow pareggiò poco dopo con un gol al volo e spettacolare da poco fuori area.
Ma in quel momento la Fiorentina era decisamente più forte, con Dusan Vlahovic e Torreira in campo, capace di lasciare per tutto il primo tempo Amrabat in panchina (insieme all’ex di turno Erik Pulgar): così nel secondo tempo,  Biraghi, direttamente su punizione, per il raddoppio e Vlahovic segnò su rigore la terza rete, chiudendo di fatto la partita. A poco valse la rete di Aaron Hickey, con un missile che piegò le mani a Terracciano, che oggi potrebbe essere in porta al Franchi.
 
Ma alle ore 15 di questa domenica, a campo invertito, è ancora il Bologna (stavolta sesto e attualmente con un piedino già in Europa) ad affrontare la Fiorentina (settima, ma con due presenze in Europa nelle due scorse stagioni), dove il divario di un punto (18 contro 17 in classifica) non rispecchia il valore delle due rose: 166,5 milioni per i rossoblù contro i 255,15 dei viola, che in estate hanno messo un fermo alle velleità del Brentford che per 40 milioni voleva acquistare il cartellino di Nico Gonzalez (giusto per dire la forza economica che la società di Commisso può mettere in campo). Ma in campo non ci vanno i milioni dei cartellini, ma le squadre allenate dai Mister e la classifica “direbbe” che quel divario, al momento, non esiste.
 

Oggi

 
Il Bologna scende al Franchi senza Jesper Karlsson (lo rivedremo a fine anno, se tutto va bene) e Oussama El Azzouzi (qui il rientro è previsto dopo la sosta delle nazionali, con il Torino), con un obiettivo forte: continuare nella striscia positiva di risultati utili, inseguendo l’Europa. Undici risultati utili consecutivi vorrebbe dire eguagliare un “record” che resiste dal 1974, quando in panchina c’era il Petisso, al secolo Bruno Pesaola. Ma cinquant’anni fa era, comunque, un altro calcio.
 
(Fonte Massimo Vitali, Rdc e Transfermarkt)

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