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Punto Virtus – Il sorriso della Vu Nera, ora testa al Maccabi da trasferta

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Sembrava una di quelle serate in cui il destino vuole condannarti a vittima sacrificale della seconda potenza europea, dove costruisci ma non concretizzi e l’avversario ad ogni minima disattenzione ti fa pagare con gli interessi. Il tasso d’interesse sembrava anche di quelli alti, che premono forte, tanto da poterti buttare giù, tanto giù da arrivare sul -17 dopo appena quindici minuti di gioco. Poi però l’orgoglio esce fuori, i segnali di vita arrivano e dopo una pausa lunga negli spogliatoi, dove ti ritrovi a guardare in faccia la tua guida, tanto tecnica quanto emotiva, rientri sul parquet con lo sguardo di chi da vittima vuole passare a carnefice.    

Il teatro Virtus 

La tragedia: la prestazione del primo tempo rischiava di compromettere una gara che si poteva si perdere nell’economia della stagione bianconera, ma non nel modo in cui la stessa si stava delineando. Il problema dei primi venti minuti è stato principalmente difensivo, la prima linea ha mostrato debolezza nel controllo degli esterni blaugrana che puntualmente hanno bucato l’area virtussina con semplici pick and roll che sono valsi i 45 punti subiti. Oltre agli esterni sono mancate le giuste rotazioni in aiuto che hanno permesso di concludere al ferro anche a giocatori come Brizuela, unico fisico “normale” della compagine catalana che si è trovato più volte un’autostrada davanti a se. In attacco invece le più grandi difficoltà sono arrivate per via dell’area saturata dagli ospiti che hanno sfida le Vu Nere a prendersi anche buoni tiri da tre senza però che andassero a segno, risultato i soli 33 punti del primo tempo e il nervosismo anche di un leader come Shengelia.  

La commedia: una sceneggiatura scritta alla perfezione quella di ieri sera, con gli ultimi minuti del primo tempo che lasciavano presagire segnali di ripresa. Dallo spogliatoio le Vu Nere escono con carattere e occhi diversi, Hackett guida la pressione difensiva iniziando a far tremare gli equilibri offensivi dei ragazzi di Grimau, in attacco i senatori prendono in mano la situazione, Mickey e Isaia seguono avvicinandosi nel punteggio, le risposte blaugrana arrivano sempre puntuali ma lo spirito di battaglia è uscito fuori e l’avvio di quarto quarto è un tripudio difensivo. Mascolo e Dobric mettono il guinzaglio agli esterni ospiti forzando tre palle perse che fruttano prima il pareggio e poi il vantaggio siglato da un Bruno Mascolo monumentale per atteggiamento. Da qui in poi sono otto minuti di pura inerzia, dove le Vu Nere dominano psicologicamente Laprovittola e compagni, che nonostante riescano a rimettere un punto di vantaggio a un minuto dalla fine devono poi fare i conti con la freddezza di Hackett e Lundberg che fanno esplodere la Segafredo Arena. I Blaugrana chiudono il secondo tempo con soli 30 punti a referto (dato peggiore ad ora), 4 in meno di quelli messi a segno nella sconfitta di Madrid. E’ questo lo specchio di come l’identità vincente delle Vu Nere risieda in primis nella difesa.  

La cronaca completa del match

Avanti il prossimo 

Si, perche la Virtus Segafredo Arena è diventata ufficialmente un campo tra i più solidi d’Europa. All’inizio del tredicesimo turno, quindi a poco più di un terzo della stagione regolare, solamente Real (6-0), Barcelona(6-0) e Fenerbahce(5-0) hanno fatto meglio delle Vu Nere tra le mura amiche, complice anche una cornice di pubblico che infuoca le tribune, i bianconeri vantano il quarto record interno con sei vittorie e una sconfitta, quella gara persa con lo Zalgiris grida ancora vendetta. Domani alle 20:30 arriverà però la terza forza in trasferta, ovvero il Maccabi Tel-Aviv che ha un record esterno di 3-2. 

Il roster di coach Kattash vanta individualità da final four come Lorenzo Brown e Baldwin tra i piccoli ma anche Colson e Nebo tra i lunghi. Se la Virtus fa si della difesa la sua arma più decisiva, rimane comunque una squadra equilibrata tra le due metà campo, i giallo blu d’altro canto sono un roster dalla fortissima propensione offensiva: 85.5 punti di media a partita (terzo miglio dato EL) contro gli 82.8 delle Vu Nere, 20.1 assist contro gli ancora ottimi 19.6 di Shengelia e compagni ma sopratutto i 14 rimbalzi offensivi (primo dato EL) contro i 10 dei bianconeri. Sarà quindi questo uno dei punti sui quali fare maggiore attenzione, per Dunston&Co non sarà semplice tenere a bada l’atletismo e la stazza dei lunghi avversari ma sarà una delle chiavi se si vuole ottenere il nono successo europeo.

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