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Come gioca la Salernitana di Pippo Inzaghi? La situazione della squadra granata dopo l’esonero di Sousa

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A Salerno il secondo impegno esterno consecutivo per il Bologna di Thiago Motta, domani impegnato alle 18 contro la Salernitana nel match del 15° turno di Serie A. La squadra rossoblù cerca la prima vittoria esterna della stagione le permetterebbe di approfittare dei passi falsi di Lazio e Napoli per avanzare in classifica e continuare a competere per l’Europa.

Come arriva alla sfida con la la Salernitana?

Inzaghi ha migliorato la situazione della Salernitana, prima della brutta confitta di Firenze, i granata hanno conquistato la prima vittoria stagionale, in casa contro la Lazio. Un risultato immediatamente smorzato dal durissimo ko coi viola, ma prima della trasferta al Franchi i campani avevano acquisito nuove certezze. Infatti, la squadra di Super Pippo era riuscita a trovare un certo standard di prestazione trovando un bel pari col Sassuolo (giocando soprattutto un buon primo tempo) e resistendo al cospetto del Napoli.

Il modulo della Salernitana

Quella costruita in estate dal DS De Sanctis è una squadra con un’impronta precisa: il 3-5-2. Il tecnico portoghese, a causa del calo di qualità della rosa, non era riuscito a dare un gioco alla sua squadra. Da qui l’esonero, e la chiamata di Inzaghi. Simone è ripartito prima dal 3-5-2, per poi passare al 4-3-2-1 e il 4-3-1-2, moduli che hanno portato ai 4 punti contro Sassuolo e Lazio. Il passo indietro di Firenze è arrivato proprio con il ritorno alla difesa a tre e il 3-4-2-1.

Difesa e contropiede

L’idea di Inzaghi è stata fin da subito quella di “semplificare” la manovra della sua squadra, rinforzando la fase di non possesso. Il tecnico piacentino ha cercato diverse soluzioni per proteggere la difesa, giocare di rimessa e ripartire negli spazi. Un metodo utile a proteggere una difesa in difficoltà e avere spazi da attaccare senza dover puntare sulla qualità del centrocampo, svuotato di tecnica dopo l’addio di Vilhena e Nicolussi Caviglia. Tuttavia, le distrazioni dei singoli, la difficoltà a costruire azioni efficaci anche a campo aperto, la forza dell’avversario e la forza dell’avversario hanno portato ad un passo indietro nello scorso weekend.

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