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Bologna, e se Saelemaekers fosse sempre questo?

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Nella partita contro la Salernitana di appena 24 ore fa la stella più luminosa è stata – ancora, ma noi non ci stancheremo mai – quella di Joshua Zirkzee, il quale si è anche preso il voto più alto nelle nostre pagelle. Tutta la fase offensiva, però, ha contribuito a quella che è stata una vittoria fondamentale per le ambizioni di alta classifica dei Rossoblù: da Ferguson a Ndoye, fino ad arrivare ad Alexis Saelemaekers, un altro che ieri si è meritato un voto molto alto. Il 56 Rossoblù ha messo in campo una prestazione di livello superiore rispetto a quello che aveva mostrato fino a qui per testa, tecnica e gamba. La domanda ci è sorta spontanea, e non poteva che essere: l’Alexis Saelemaekers visto all’Arechi può fare la differenza per gli obiettivi del Bologna?

La prestazione al di là dei numeri (tranne uno…)

Pronti, via: dai primi palloni toccati si era capito che Saele aveva una voglia in più nella partita di ieri. Dopo le ultime prestazione opache – per non dire torbide – Alexis probabilmente voleva dimostrare qualcosa prima a sé stesso, e poi a tutti gli altri. Nessuno nel Bologna ha mai messo in dubbio il ragazzo, a partire da chi lo ha voluto più di tutti, e cioè Thiago Motta. Attento, rapido, pulito, ma soprattutto “sgusciante”: un primo tempo letteralmente devastante del belga. Un Saelemaekers che non entra nel tabellino con gol o assist ma che crea le due reti Rossoblù con due delle sue migliore caratteristiche: prima, con una percussione tra le linee, innesca l’azione che porta allo 0-1 di Zirkzee, e poi, con una pressione asfissiante, provoca l’errore di Lovato da cui nasce lo 0-2, firmato ancora Zirkzee. Se uno va a vedere le statistiche di Alexis nella partita non troverà numeri da fenomeno, ma non troverà nemmeno il numero dei giocatori avversari fatti ammonire da Alexis per fermarlo: 6. A memoria di tutti, fino al momento in cui scriviamo, non c’è un giocatore che ne abbia fatti ammonire di più in Serie A quest’anno, e forse anche nei precedenti. Tranne Coulibaly, tutti gli altri giocatori ammoniti (due potevano essere qualcosa in più…) della Salernitana hanno una causa sola: Alexis Saelemaekers.

Non equilibratore, ma fattore determinante

Nelle sue corde – visto l’inizio carriera da terzino – la doppia fase è una qualità importante ed è uno dei motivi per il quale Thiago ha spinto per portarlo alla sua corte. Se nelle prime partite in cui è sceso in campo avevamo visto qualche assaggio, ieri invece abbiamo avuto almeno un primo piatto, per rimanere sulle similitudini culinarie. Non avrà avuto un’occasione solare come quella di Firenze, ma il suo apporto nella partita contro la Salernitana è stato fondamentale: presente sin dalla prima costruzione palla al piede, sgasando avanti e indietro per tutti i 90’, e mettendo in mostra quella tecnica nella quale alle volte, in precedenza, si è specchiato fin troppo. Questo Saelemaekers diventa così fondamentale in un Bologna che ha bisogno di un apporto forte dalle corsie esterne – laddove solo Riccardo Orsolini ha timbrato il cartellino – se vuole continuare su questa strada. Thiago chiede di proseguire nel lavoro, e noi con lui di avere sempre questa costanza: questo è l’Alexis Saelemaekers che aspettavamo, questo è quello che serve al Bologna per essere ancora più forte e sognare sempre di più.

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