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Motor Valley

Parma, la palestra della Formula 1

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Tra le città più influenti e vincenti della Motor Valley nel mondo non può sicuramente mancare Parma. Trentuno mondiali di Formula 1 sono stati vinti da piloti cresciuti sull’asfalto di S. Pancrazio, l'”università del karting“. Se ci aggiungiamo i due titoli vinti da Umberto Masetti nel motomondiale e i dodici di Aldo Costa nel campionato costruttori di F1, è facile capire che la città emiliana è una terra di eccellenze motoristiche.

Il primo campione

Nel 1926 nasce a Borgo delle Rose, vicino a Parma, Umberto Masetti. Figlio di un concessionario Gilera, comincia giovanissimo a correre in moto, debuttando nella prima edizione del motomondiale nella classe 125 a 23 anni. La stagione seguente debutta nella 500 con la Gilera, riuscendo a vincere il mondiale a scapito di Geoff Duke, da molti considerato il miglior pilota dell’epoca. Dopo il trionfo iridato, i complimenti di Walt Disney per la vittoria con il casco di Mickey Mouse gli valsero il soprannome di “Topolino”.

L’anno successivo non riesce a ripetersi a causa di un infortunio, ma nel 1952 rimedia bissando l’impresa del 1950. Disputa la sua ultima gara nella classe regina nel 1958, prima di trasferirsi in Cile nel 1962, dove riesce a partecipare solo a due GP d’Argentina in classe 250. Masetti torna in Italia in occasione della 200 miglia di Imola 1972 e si trasferisce a Maranello, dove si spegne nel 2006. È considerato ancora oggi, insieme al concittadino Emilio Mendogni, uno dei maggiori centauri degli anni cinquanta. 

L’eredità motociclistica parmense viene poi raccolta da Michele Rinaldi, vincitore di un Mondiale Motocross nella classe 125 nel 1984, e Kiara Fontanesi, sei volte consecutive vincitrice del Mondiale femminile di Motocross dal 2012 al 2018 e nominata “Atleta dell’anno 2012” dalla Gazzetta di Parma.

La nascita del kartodromo

Nel 1961, Masetti e Mendogni partecipano all’inaugurazione del kartodromo S. Pancrazio a Fraore, un circuito nato da un’idea del cavalier Bruno Ghirelli, proprietario di una scuderia di kart. Nel 1968 la pista passa sotto la gestione di Umberto Pellegrini, che allungò il tracciato consentendo all’impianto di ospitare gare internazionali dal 1977, dandogli il soprannome di “Mondial Pista”.

Tra i primi talenti scoperti a Fraore c’è sicuramente Ayrton Senna. È il 1979 quando il brasiliano, sbarca in Italia come pilota della Dap. Al primo giro tirato, si dimostra quasi tre decimi più veloce di Terry Fullerton, primo pilota della scuderia e veterano del karting, destando stupore tra gli addetti ai lavori e preoccupazione tra gli avversari.

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Ayrton Senna in azione a Parma (Source: www.kartdromoparma.it)

Il 1988 è l’anno in cui Ayrton vince il suo primo mondiale, ma anche quello in cui l’ingegnere Aldo Costa debutta in F1. Dopo una breve esperienza in Abarth, l’ingegnere parmigiano diventa progettista del Minardi Team, aiutando la scuderia faentina a ottenere il suo primo punto e altri risultati di rilievo, soprattutto nei circuiti cittadini e sul bagnato, ovvero quando il telaio fa la differenza.

Nel 1995 passa in Ferrari, dove comincia a collaborare con Rory Byrne alle vetture che vinceranno il Mondiale Costruttori dal 1999 al 2004. Dopo otto mondiali vinti, nel 2011 lascia la Motor Valley per accasarsi alla Mercedes, dove apre un ciclo vincente durato dal 2014 al 2021. Nel 2020 lascia la Formula 1 per tornare nella provincia di Parma, in veste di direttore tecnico della Dallara.

Curiosamente, tutti i piloti che hanno vinto il mondiale con Aldo Costa sono cresciuti nel kartodromo S. Pancrazio: Michael Schumacher, Kimi Räikkönen, Lewis Hamilton e Nico Rosberg hanno tutti mosso i primi passi a Parma.

Fine e rinascita di un mito

Proprio Hamilton aveva pensato di acquistare il circuito nel 2009 per salvarlo dalla chiusura, ma non se ne fece nulla, terminando quindi la gloriosa storia di quello che era considerato uno dei kartodromi più belli e tecnici del mondo, palestra di tutti i piloti che hanno vinto il mondiale di Formula 1 dal 2010 in poi.

Storia finita? No, proprio come la Dallara, il tracciato ha trovato fortuna in America. Infatti l’esatto layout del tracciato è stato ricostruito a Mooresville, in North Carolina (a pochi chilometri dalla sede della Haas di Kannapolis), dove ha preso il nome di GoPro Motorplex, poi Trackhouse Motorplex dopo essere stato comprato dallo stesso team che debutterà in MotoGP dal 2024. Curiosamente, il “copia e incolla” è stato effettuato da un’altra eccellenza della Motor Valley, il reggiano Jarno Zaffelli.

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