Basket
Dell’Aquila e il Leone S3 #13 – Il giovane scoperto e l’eroe dei due mondi
Con l’acqua alla gola, si è portata a casa anche la gara di domenica contro Nardò. Non è stato certo facile ma vedere una Fortitudo che lotta con le unghie e con i denti (cit.) fa ben sperare in vista dei prossimi impegni, su tutti quello dell’anti vigilia.
Dall’ultima vittoria emergono due personaggi: una conferma e una scoperta.
La conferma è incarnata da Mark Ogden, l’americano sempre più imprescindibile nel sistema di gioco biancoblu. Infatti non scende quasi mai risultando tra i cestiti con la media minuti più alta della A2. Non occupa le prime posizioni solo per minuti in campo ma in tantissime voci statistiche a testimonianza del suo impatto sul campionato.
Quali? Oltre all’appena citata media minuti in campo dove è terzo dietro a Redivo e al compagno di squadra Bolpin con 34.1′, sale sul terzo gradino del podio anche per rimbalzi catturati a a partita (9.0). Se poi si scompone questo dato in offensivi e difensivi, l’americano resta terzo in difesa e quarto in attacco. Volendo ulteriormente andare in profondità e leggere i dati totali risulta secondo dietro a Skeens. Anche la classifica sulle palle recuperate lo vede al secondo posto e nuovamente al terzo quella sula valutazione complessiva.
Non è per nulla usuale vedere un giocatore occupare tante posizioni di rilievo in numerose voci statistiche, a riprova dell’impatto che il lungo sta avendo sulla Effe e sul campionato. Definirlo solo “lungo” è infatti riduttivo, dal momento che la sua presenza in campo non si limita alle plance ma spazia dal perimetro all’area piccola grazie alle sue caratteristiche all-around che gli permettono di essere incisivo e pericoloso da quasi dovunque.
Anche in serate non brillanti, perché la sua prestazione contro l’HDL non può definirsi brillante, si dimostra decisivo. Dove lo smalto viene meno, ecco la grinta che, alla fine emerge e fa vincere le partite.
Una caratteristica non sempre presente nei giocatori, che li divide in clutch e non-clutch. Ecco, Mark Ogden, in questo momento appartiene alla prima.
Non è, però, l’unico personaggio che ha attirato le attenzioni del pubblico del Paladozza, c’è anche la scoperta. Ha, infatti, fatto il suo esordio casalingo anche Nicola Giordano. Con Panni a riposo precauzionale forzato, Caja si decide di inserire il classe 2003 nelle rotazioni, finora in campo solo nella Caporetto di Udine.
Che risposte gli ha dato? In linea di massima buone, non illuminanti ma certamente affidabili. Ha svolto il suo compito in cabina di regia con personalità e senza timore reverenziale, cercando chiaramente il rimorchio dei compagni più navigati e al tempo stesso dimostrandosi cinico a cronometro freddo. A conti fatti, i liberi provenienti dalle sue mani hanno contribuito in maniera netta al successo biancoblu.
Se lo si rivedrà in campo nei prossimi impegni non è dato saperlo, anche in relazione alle condizioni di Panni, ma di sicuro è stato svezzato a dovere in una gara e soprattutto in dei momenti della gara dove si giocava davvero. E’ anche lecito considerare una convivenza sul parquet dei due. Il numero 11 è ormai lanciato verso un gioco da esterno, libero da responsabilità gestionali mentre lo 0 è il cambio di Fantinelli migliore di questo roster. A farne le spese sarebbe uno tra Sergio e Conti, il primo piuttosto ai margini delle rotazioni, il secondo ancora molto poco incisivo.
Dubbi tecnici da prima della classe confermata ed in cerca di conferma sabato contro Trieste per festeggiare il Natale nel migliore dei modi. All’andata non c’è stata storia ma mentre il ritmo dei biancoblu era già consolidato quello di coach Christian aveva bisogno di qualche settimana in più, ora non perdono più da quasi due mesi. Gli ingredienti per un Christmas Match coi fiocchi, luci e strenne ci sono tutti.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook