Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – Una settimana da Dio
Difficilmente i più fantasiosi cantastorie avrebbero potuto raccontare una favella avvincente come quella che vede protagonista il Bologna di questa stagione, club di grande blasone che tremare il mondo faceva ma che il tempo ha relegato al ruolo di provinciale nell’assenza prolungata di risultati sportivi rilevanti. L’era Saputo, dal ritorno in Serie A, è stata un susseguirsi di strappi, vivide speranze quasi mai adeguatamente ripagate, l’attesa di qualcosa molto simile a un Godot che invece, all’improvviso, è uscito dalla torta lasciando tutti col tamburo nel cuore. E continua a battere sempre più forte.
Una settimana da Dio
In quanto a meraviglie dispensate in una sola settimana, la truppa rossoblu ha superato persino Jim Carrey nel film in cui gli venivano concessi poteri divini; il test che avrebbe più o meno ufficialmente insignito il Bologna alla candidatura per una posizione europea, ovvero la Roma di Mourinho, è stata superata con una personalità ed un’autorevolezza disarmanti, i capitolini sono stati sostanzialmente confinati ai margini della contesa senza possibilità di replica.
Mai il Bologna, nell’era dei 3 punti a vittoria, aveva raccolto 28 punti in 16 partite.
Aggiunto quindi un altro scalpo eccellente ai bottini di guerra, l’ostacolo per continuare a mantenere la (paradisiaca) quarta piazza in classifica si chiamava Atalanta; un confronto emblematico, una sorta di resa dei conti su chi debba essere il guastafeste che si intrufola nel salotto della nobiltà per usurpare una poltrona che conta. Gli orobici non hanno alcuna intenzione di cedere il testimone, si sono guadagnati negli anni i galloni da grande squadra ed anche al Dall’Ara lo status è stato dimostrato. Ma Bologna è una regola e capitan Ferguson l’ha puntualizzato.
Impresa irripetibile in Coppa Italia
Nel bel mezzo della settimana, tra le meraviglie del campionato, i rossoblu sono stati ospiti della corazzata Inter per giocarsi in gara secca l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia.
Su un campo in cui si sono date battaglia due squadre corposamente intaccate dai turnover, la disputa si è trascina fino al novantesimo a reti inviolate (grazie soprattutto al giovane portiere Ravaglia, capace di neutralizzare un rigore di Lautaro Martinez) e, quando all’inizio dei tempi supplementari Carlos Augusto ha indovinato l’incornata vincente, sembrava calare inesorabilmente il sipario su Milano. Invece il destino quest’anno deve fare i conti con un Bologna che non è solamente fautore di grandi prestazioni ma è dotato di una forza mentale fuori dall’ordinario, tanto da riuscire a ribaltare in pochi minuti uno svantaggio in casa della più accreditata pretendente alla vittoria del campionato; la notte meneghina è stata illuminata a giorno da 2 lampi accecanti di Zirkzee, ispiratore delle prime reti in maglia rossoblu di Beukema e Ndoye. Mai momento fu più opportuno per sbloccarsi. Nelle competizioni ad eliminazione diretta soltanto Real Madrid, Bayern Monaco, Liverpool e Manchester City erano riusciti a prevalere su una squadra guidata da Simone Inzaghi. Adesso c’è anche il Bologna.
Le tante facce della squadra
Il Bologna corre con la felicità di chi ha benzina in corpo e con la spensieratezza di aver tutto da guadagnare, verso un traguardo che non si sa ancora esattamente dove sia ubicato ma che attrae irresistibilmente come un gigantesco magnete.
Il Bologna è la faccia pulita di Federico Ravaglia, seppellito da 5 reti al debutto in serie A nel Dicembre 2020 proprio al Dall’Ara contro la Roma e capace di sfruttare magistralmente l’occasione del riscatto a distanza di 3 anni.
Il Bologna è Thiago Motta che sfreccia ubriaco di orgoglio ed adrenalina verso Ndoye per abbracciare uno dei suoi ragazzi che gli ha appena regalato il passaggio del turno, ma è come se li abbracciasse tutti.
Il Bologna non è (ancora) ritornato lo “squadrone che tremare il mondo fa” ma di certo crea preoccupazioni in chiunque deve affrontarlo.
Oggi è la Vigilia di Natale e il Bologna si trova in piena zona Champions League. Buon Natale a tutti.
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