Basket
EuroLeague Women – Il coraggio non basta, Mersin supera la Virtus dopo 40’ di battaglia
CUKUROVA BASKETBOL MERSIN 64–61 VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA (23-19;36-32;51-47)
Cukurova Basketbol Mersin: Yalcin 5, Williams 14, Kiss 5, Gulcan, Mabrey 19, Cornelius 3, Epoupa 2, Yaya, Atas 5, Hollingsworth 11, Avci. All. Yildizoglu
Virtus Segafredo Bologna: Del Pero ne, Pasa 10, Peters 10, Cox 12, Rupert 16, Barberis 5, Andrè, Zandalasini 2, Orsili 6, Consolini. All. Vincent.
Arbitri: Mitrovski, Bijedic, Prpa.
Tiri liberi: ME 16/26 (62%); BO 3/4 (75%).
Rimbalzi: ME 35; BO 30.
Falli: ME 15; BO 25.
Tiri da 2: ME 15/32 (47%); BO 11/30 (37%).
Tiri da 3: ME 6/17 (35%); BO 12/28 (43%).
QUINTETTI INIZIALI
Cukurova Basketbol Mersin: Mabrey, Epoupa, Williams, Hollingsworth, Gulcan.
Virtus Segafredo Bologna: Pasa, Rupert, Andrè, Zandalasini, Barberis.
La partita valeva tantissimo ed entrambe le squadre lo sapevano bene: la battaglia che esce fuori a Mersin è mozzafiato, combattuta fino all’ultimo, specchio di quanto queste due formazioni ci tengano a qualificarsi al turno play-off. La spunta Mersin 64-61 negli istanti finali, andando a battere una Segafredo coraggiosa e determinata, punita dalle situazioni e da una Mabrey straripante con 19 punti e 9 assist.
La cronaca
Il palazzetto Servet Tazegul Spor Salonu è una bolgia: i tifosi turchi conoscono bene il peso specifico di questa partita e sono accorsi numerosi e rumorosi per sostenere le proprie beniamine. La Virtus si sblocca subito con un parziale di 10-0 (8 di Rupert) che intimidisce le padrone di casa e costringe dopo appena 2’ Yildizoglu a chiamare minuto per provare a bloccare l’ottimo avvio bianconero. Non si fa pregare Mersin, che ritrova immediatamente feeling col canestro piazzando un mini break di 5-0 che permette alle turche di dimezzare lo svantaggio: la Segafredo è veemente in difesa e protegge la propria metà campo con le unghie e con i denti, ma raggiunge presto il bonus e Cukurova è rapida nel portarsi a +4 sulle Vu nere (23-19) dopo 10’ di gioco.
Il secondo quarto è avaro di punti: dopo il botta e risposta dall’arco tra le sfidanti, nei primi minuti del secondo quarto sembra esserci meno verve offensiva da parte delle due squadre. Mersin prova ad allungare, ma è brava la Virtus a restare in scia, continuando ad offrire un’ottima prova in difesa (già 2 stoppate a testa per Cox e Rupert) e trovando punti vitali con Pasa dall’arco (ancora tra le migliori in campo). Barberis spara da 3 trovando il -1 Virtus ad una manciata di secondi alla sirena, ma è di Cornelius l’ultimo canestro del primo tempo che manda le squadre negli spogliatoi sul 36-32.
Non decolla il terzo parziale, ricco di falli che rallentano il cronometro e non permettono alle due squadre di riprendere il ritmo. Sembra esserne avvantaggiata Mersin, che grazie ad una Mabrey in fase d’accensione (sin qui abbastanza anonima la partita dell’americana) riesce ad allungare sulle Vu nere. Inizia una pioggia di triple da parte della Segafredo: Peters, Cox e Rupert fanno muovere per tre volte la retina firmando il -2, convincendo il coach avversario a richiamare le sue alla panchina. Più che una partita di pallacanestro diventa una lotta di nervi, piovono falli sulla Segafredo, che è tuttavia abile nel contenere la furia offensiva di Mabrey e compagne, andando all’ultima pausa sul 51-47 in favore delle turche.
La Segafredo rientra col piglio giusto e riequilibra l’incontro con 4 punti di Cox, ma Yalcin ristabilisce subito le distanze con un tiro da distanza siderale che fa esplodere l’arena di Mersin. Sale in cattedra Peters, che con 4 punti consecutivi porta in vantaggio le Vu nere, ma Williams pareggia i conti sul 58-58 che diventa +2 con Hollingsworth a cento secondi alla fine del match. Rupert è fredda da 3 e riporta la Virtus in vantaggio, ma Mabrey, lasciata colpevolmente sola, non si fa intimorire e mette il 62-62 per Cukurova. Pasticcia col pallone la squadra turca, buttando al vento due liberi a 20” alla fine ma la palla bianconera non entra e Mersin può festeggiare i playoff di EuroLega, lasciando a una Virtus mai doma l’amaro in bocca per aver mancato di un millimetro la prima chance di qualificazione al secondo turno.
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