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Il Resto del Carlino – Il ricordo di Arpad Weisz
Il 31 gennaio 1944, esattamente ottant’anni fa, il nome di Arpad Weisz entrava nel registro dei morti ad Auschwitz. Il Comune e il Bologna, come tutti gli anni, lo hanno omaggiato con una corona d’alloro posta sotto la targa del Dall’Ara che ricorda il tecnico ungherese, di origini ebraiche, che con il Bologna vinse due scudetti e il Trofeo dell’Esposizione di Parigi.
Il 31 gennaio 1944, esattamente ottant’anni fa, il nome di Arpad Weisz entrava nel registro dei morti ad Auschwitz. Il Comune e il Bologna, come tutti gli anni, lo hanno omaggiato con una corona d’alloro posta sotto la targa del Dall’Ara che ricorda il tecnico ungherese, di origini ebraiche, che con il Bologna vinse due scudetti e il Trofeo dell’Esposizione di Parigi. Presenti alla cerimonia, l’AD rossoblù, Claudio Fenucci, che ha speso parole in favore del calcio come mezzo per comunicare messaggi di uguaglianza e contrari ad ogni forma di razzismo; presente il presidente della Comunità Ebraica di Bologna, Daniele de Paz; l’assessore comunale allo sport, Roberta Li Calzi; il console generale d’Ungheria Jeno Csiszar. E anche, non da ultimo, il giornalista bolognese Matteo Marani, oggi presidente della Lega Pro e autore del libro: “Dallo scudetto ad Auschwitz”, uscito nel 2007 che ripercorre i passi della storia struggente di Weisz.
Presenti anche i tifosi del club “Arpad Weisz”, di una delegazione di Aned e una rappresentanza delle giovanili del Bologna.
Fonte: Matteo Vitali – Il Resto del Carlino
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