Basket
Le pagelle del giorno dopo: Fortitudo – Cividale 90 a 77
La Fortitudo Flats Service Bologna ritrova la vittoria dopo il passo falso di Cento e guadagna il matematico accesso alle Final Four di Coppa Italia. Contro la UEB Gesteco Cividale finisce 90 a 77 in una partita sulla carta impegnativa, perché i friulani di Pillastrini arrivavano da tre successi consecutivi, ma i biancoblú hanno tenuto il risultato sempre in controllo, dominando il terzo quarto e indirizzando definitivamente l’inerzia. Partita praticamente perfetta dei titolari, di Aradori e Freeman su tutti, mentre nuovamente sottotono delle rotazioni, che non sono riuscite ad incidere.
Flats Service Fortitudo Bologna:
Deshawn Freeman 25 punti (11/13, 0/0) – Immarcabile, insostituibile, tiene sotto scacco tutta la difesa friulana e nel pitturato si divora continuamente il difensore a livello di presenza fisica. Sempre al posto giusto, nel momento giusto, Fantinelli lo cerca spesso perché intuisce che da solo può spazzare via metà squadra. Mai in difficoltà, in difesa stoppa tiri e salta a rimbalzo. Non sembra mai essere stanco, appare in completo controllo della situazione. Inoltre, subisce falli su falli andando in lunetta e mandando Cividale in bonus. L’ipotesi è che, in ottica futura, tutte le candidate alla promozione necessiteranno di un Centro solamente per contrastarlo. Voto 8.5.
Pietro Aradori 24 punti (5/6, 4/8) – Rientra dopo una settimana di pausa per acciacchi fisici, ed è di nuovo decisivo. Viene raddoppiato più volte, tanto che nel primo tempo appare in leggera difficoltà al tiro. Poi entra nel terzo quarto con una tripla, e da lì non si ferma più. Dai 6.75 è glaciale e impetuoso come al solito, mette la sua firma sulla gara con percentuali stratosferiche, e quando decide di mettersi in proprio in transizione riesce a mobilitare tutta la difesa avversaria, trovando il varco giusto per appoggiare da sotto al tabellone senza troppi problemi. Utile alla squadra anche in fase difensiva poi, con 5 rimbalzi catturati. Imprescindibile. Voto 8.
Mark Ogden 16 punti (6/7, 1/5) – Inizia la partita con una schiacciata che fa da subito tremare il PalaDozza. Continua con questa marcia nel primo tempo e da sotto canestro è una sentenza, concretizzando anche Alley Oop in volo da Highlights per i Social. Poi però si perde nel secondo tempo cercando con insistenza il tiro da tre, e venendo limitato dai falli in seguito ai quali Caja lo richiama in panchina per preservarlo. Impatto comunque da Leader nei primi minuti, che permettono alla squadra lo sprint necessario per segnare a raffica. Voto 7.5.
Riccardo Bolpin 10 punti (3/3, 0/3) – Se in difesa è il solito onnipresente, in attacco guida il ritmo della squadra e fornisce assist su assist in compagnia di Fantinelli, alcuni anche spettacolari. Dall’arco le percentuali non sorridono, ma si mette in proprio dalla media distanza e ritrova la fiducia che a Cento aveva perso. Un giocatore completo, praticamente sempre in campo, duttile e difensivamente camaleontico, capace di adattarsi a qualsiasi stile offensivo. Voto 7.
Matteo Fantinelli 10 punti (2/2, 1/3) – 11 assist e 10 punti dovrebbero bastare a raccontare la gara di uno Show Man silenzioso, che non si prende la scena come dovrebbe ma che è il vero motore della squadra. Per i primi venti minuti corre e fornisce assist ma sembra leggermente più spento, poi intuisce che dare la palla a Freeman in post basso è la soluzione migliore per controllare il risultato. Una doppia doppia da Capitano, e nonostante qualche palla persa forse eccessiva resta comunque un trascinatore indiscusso. Voto 7.5.
Alessandro Panni 5 punti (2/2, 0/4) – L’unico giocatore della panchina che fornisce un qualsivoglia apporto dal punto di vista realizzativo. Però, i tre falli lo condizionano da subito (gioca in totale 16 minuti) e lascia spazio ai compagni. I quattro errori su quattro tentativi dall’arco, soprattutto per un tiratore, non sono un buon segnale. Voto 5.
Luigi Sergio 0 punti (0/0, 0/1) – Raccoglie due rimbalzi e fornisce un assist, poi nient’altro. Troppo poco per un giocatore da oltre 10 minuti in campo. Anche in una gara in cui il minutaggio lo potrebbe favorire, resta in disparte e preferisce lasciare la scena agli altri. Non aggiunge ma neanche toglie nulla alla squadra, in una partita che a conti fatti si è chiusa a metà terzo quarto. Voto 5.5.
Alessandro Morgillo 0 punti (0/0, 0/0) – Viene chiamato a sostituire i lunghi ma ovviamente non può mantenere il loro stesso ritmo, specialmente in una gara in cui in titolarissimi sono in stato di grazia. Parte comunque in maniera discreta raccogliendo alcuni rimbalzi, poi fa 0/2 ai liberi e commette i soliti troppi falli, andando a sedersi in panchina senza incidere. Voto 5.
Nicola Giordano 0 punti (0/0, 0/0) – Entra, un guizzo di personalità, si prende due liberi. Li sbaglia entrambi. Poi Caja sorride e lo rispedisce a sedersi dopo un minuto. Forse, almeno in queste partite, dovrebbe avere più opportunità di sbagliare e mettersi in gioco. Voto 5.
Celis Taflaj 0 (0/0, 0/0) – Senza voto.
Vitalii Kuznetsov 0 (0/0, 0/0) – Senza voto.
Giovanni Galantini 0 (0/0, 0/0) – Senza voto.
Coach Caja – Si infuria anche sulla doppia cifra di vantaggio con i suoi quando sbagliano, sintomo di una attenzione ai dettagli precisa che non lascia spazio alle disattenzioni. L’accesso matematico alle Final Four di Coppa Italia è merito di uno sviluppo costante di gruppo, di cui Caja è però il trascinatore. Ora il trofeo deve essere un obiettivo concreto, per non lasciare nulla al caso e mandare un segnale forte alla squadra ed al campionato. Voto 8.
UEB Gesteco Cividale:
Vincent Cole 18 punti (4/7, 3/7) – Voto 7.5.
Nicolò Isotta 12 punti (0/1, 4/4) – Voto 7.
Giacomo Dell’agnello 11 punti (5/7, 0/2) – Voto 6.5.
Gabriele Miani 11 punti (2/3, 1/1) – Voto 6.
Lucio Redivo 9 punti (1/2, 2/5) – Voto 6.
Eugenio Rota 6 punti (3/3, 0/1) – Voto 5.5.
Martino Mastellari 5 punti (1/1, 1/4) – Voto 5.
Matteo Berti 2 punti (0/0, 0/0) – Voto 4.5.
Luca Campani 2 punti (1/1, 0/0) – Voto 5.
Leonardo Marangon 1punti (0/0, 0/2) – Voto 4.5.
Giacomo Furin 0 punti (0/0, 0/0) – Senza voto.
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