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Virtus – Ginnastica Triestina 93-48 – 13 Febbraio 1955

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Foto Virtuspedia


Il 13 febbraio si ritorna finalmente in Sala Borsa. In gennaio era stata giudicata non idonea per effettuare manifestazioni sportive, non avendo il nulla osta rilasciato dalla competente commissione formata dal vice questore, dal vice sindaco, dal comandante dei vigili del fuoco e da un ingegnere del genio civile. Le partite con Reyer Venezia del 16 gennaio e contro l’A.S. Roma della domenica successiva furono rinviate e recuperate in seguito. Verso la fine del mese la situazione si sbloccò e l’impianto viene riaperto, per una capienza massima di 1050 persone (corrispondente al 35% del numero 3000, che erano gli spettatori presenti ad impianto stracolmo). Il ritorno è in occasione dello scontro al vertice con la Ginnastica Triestina. Ci si aspetta una gara combattuta invece si assiste a una delle più grandi partite delle V nere mai disputate in via Ugo Bassi. Triestini annientati, nonostante il prodigarsi del giovane Pieri, presentatosi con un cerotto sul naso e una caviglia in disordine, ma autore di 18 punti. Già all’intervallo la Virtus è avanti 53 a 28. Nella ripresa Tracuzzi opera qualche cambio e i bianconeri rallentano un po’ per poi accelerare di nuovo nel finale fino al 93-48. Strepitoso Calebotta, autore di 37 punti, molto bene anche Canna con 16, mentre Tracuzzi ha potuto restare in panchina a godersi lo spettacolo. Le cronache dell’epoca elogiano anche gli arbitri Dina di Roma e Bortolami di Padova, “oculati e perspicaci senza neppure trascurare la regola del vantaggio”. Per capire l’importanza di quella gara basta specificare che la Virtus il primo maggio battendo l’Olimpia Milano si laureò per la quinta volta campione d’Italia, con un punto di vantaggio sulla Ginnastica Triestina.

 Virtus: Battilani, Di Federico, Borghi 7, Calebotta 37, Canna 16, Gambini 12, Negroni 6, Tracuzzi, Rizzi 7, Zia 8.

Ginnastica Triestina: Damiani 10, Natali 2, Salich 3, Bizzarro 9, Pieri 18, Porcelli 4, Moscheni, D’Iorio, Magrini 2, Carbonini.

Arbitri: Bortolami di Padova e Dina di Roma.

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