Stadio – Tra cori e silenzi: lo stranamore per Thiago Motta

Un intero popolo con gli occhi a cuore, che Thiago Motta e il suo gruppo continuano ad incantare. Una tifoseria che esprime tutto questo amore in un mercoledì come un altro, illuminato, però, dalle torce dei telefoni. La gratitudine del tecnico verso la tifoseria bolognese è palpabile, ma ironicamente si lamenta di non aver ancora ricevuto un coro a lui dedicato. 

Eppure, un coro di apprezzamento è emerso dalla curva Andrea Costa contro il Lecce, durante il quale Thiago è diventato «uno di noi» all’interno di questa famiglia Bologna, costruita da Saputo, il compagno del tecnico rossoblù nel viaggio verso l’Europa. Ma come interpretare questo sentimento che lega Bologna al suo allenatore? Forse è come un amore improvviso, intenso ma incerto sul futuro, vissuto giorno per giorno senza progetti a lungo termine. Eppure, l’assenza di risposte chiare da parte di Motta e del club riguardo al suo futuro crea tensione tra la tifoseria, alimentando speculazioni sul destino della loro relazione.

Il punto di vista della società

In questo scenario, Thiago è un allenatore che sta guidando la squadra verso traguardi importanti, come se rientrasse nel progetto della società e di questa città, ma al contempo senza notizie su ciò che sarà il suo destino. È paradossale che avendo segnato una stagione così speciale non abbia ancora ricevuto cori o striscioni in suo onore. Ma come reagisce la dirigenza rossoblù a questa apparente indifferenza? Forse sono divisi tra il desiderio di vedere riconosciuto il lavoro di Motta e la consapevolezza che il suo impegno è innato, indipendentemente dalle dimostrazioni di affetto pubblico, lui vive di presente e riversa su questo tutta la sua dedizione, come dichiarato anche dallo stesso Claudio Fenucci. Una cosa è certa: l’importante è continuare a gioire per le vittorie rossoblù, perché alla fine a parlare sono i risultati sul campo, più di ogni coro o striscione.

Fonte: Claudio Beneforti, Stadio

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