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Corriere di Bologna – La ricetta delle vittorie rossoblù: prepara per 45 minuti e sforna nel secondo tempo
Il Bologna di Thiago Motta è una squadra capace non solo di consumare gli avversari gradualmente ma che sa essere letale nei momenti decisivi, atteggiamento che è riuscito a portare i rossoblù verso la zona Champions: un viaggio di resistenza e determinazione.
A due terzi del campionato, il Bologna non solo combatte sul campo, ma sfida anche le statistiche. Con la vittoria contro la Lazio, ribaltando l’1-0 iniziale, dimostra essere una delle migliori del torneo nel conquistare punti da situazioni di svantaggio. Dodici rimonte su quarantacinque punti totali in classifica, record che il Napoli riesce ad eguagliare, ma con più deficit da recuperare.
Tra primo e secondo tempo
La forza del Bologna risiede non solo nell’aspetto fisico, con una media di 113,3 km percorsi a partita, ma anche nella profondità della rosa, capace di cambiare il corso del gioco in qualsiasi momento. Le avversarie lo sanno bene, come la Lazio che si è vista travolta nella ripresa dopo un primo tempo di apparente superiorità.
È nei secondi tempi che il Bologna si trasforma in una macchina implacabile. Infatti, se fermassimo i punti della classifica ai primi 45 minuti, sarebbe undicesimo in classifica: è nel corso dei secondi tempi che guadagna ben dodici punti e scala posizioni come un fulmine. I gol segnati dopo il 75° minuto sono l’emblema di questa resistenza, con quasi il 30% del totale che arriva negli ultimi quindici minuti di gioco.
Le statistiche sulla difesa
E non è solo in attacco che brillano, ma anche in difesa. Solo nove i gol subiti dopo il quarantacinquesimo minuto, un record second only all’Inter capolista. Nei finali di partita, sono quasi impenetrabili, subendo solo tre reti dopo il 75° minuto dall’inizio della stagione.
Il Bologna di Thiago Motta non si arrende mai, è una squadra che combatte fino all’ultimo respiro, pronta a sorprendere e a superare ogni ostacolo sul proprio cammino verso il sogno Europa, che ormai non è più solo un sogno.
Fonte: Alessandro Mossini, Corriere di Bologna
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