Il Resto del Carlino – Tante soluzioni e scelte difficili

L’anno scorso, in questo stesso periodo, il Bologna stava affrontando un’importante emergenza infortuni. Quest’anno, invece, l’infermeria rossoblù è vuota, eccezion fatta per il lungodegente Soumaoro. Ora che anche gli ultimi infortunati, Ndoye e Karlsson, sono rientrati, Thiago Motta ha a disposizione ben 26 giocatori. «Adesso siamo in tanti e non è una cosa che mi piace» ha però commentato di recente il mister rossoblù, lasciando intendere che una panchina molto lunga comporta anche scelte difficili. 

In quest’epoca di abbondanza, in cui il Bologna dovrà lottare fino all’ultimo per conquistare un ambito posto nelle competizioni europee, Motta ha soltanto l’imbarazzo della scelta. A cominciare dalla porta, in cui ormai mesi fa ha dato il via all’alternanza Skorupski-Ravaglia. In difesa può invece contare sui centrali Calafiori, Beukema e Lucumì, tutti e tre considerati come pilastri del reparto. Accanto a loro, ai lati ecco ricomparire Posch e Kristiansen, spesso utilizzati dal primo minuto al posto di De Silvestri e Lykogiannis. A centrocampo la coppia Ferguson-Freuler ha reso meso indispensabile la presenza di Aebischer, mentre l’esplosione del giovane Fabbian ha messo in secondo piano Moro. In attacco, poi, si apre un mare magnum di soluzioni: con il rientro di Ndoye e Karlsson ecco che il posto fisso di Orsolini e Saelemaekers è meno assicurato, mentre Zirkzee ha trovato una valida alternativa in Odgaard. Il talento ex Primavera Urbanski ha trovato più spazio rispetto al compagno Corazza. Infine, due sono i neo-acquisti rossoblù che devono ancora entrare in gioco: Ilic e Castro scalpitano ora per un posto in campo. L’aspetto negativo di questa lunga rosa, tuttavia, sta nel fatto che Motta può schierare titolare soltanto undici dei suoi ragazzi, scontentando quindi gli altri quindici.