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Sabatino Di Mare – «Vincere con Ferrari è un sogno. Ora la mia priorità è riconfermarmi campione nel GT Italiano»

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Sabatino Di Mare


Pilota classe 1996 di Sala Consilina che abbiamo conosciuto a Imola in occasione della terzultima tappa del TCR Italy del Campionato 2022. Un ragazzo semplice, pacato e puro ma che quando indossa il casco sa andare veramente forte. L’anno scorso ha cambiato categoria e a fine stagione ha portato a casa il suo primo titolo, vincendo il Campionato Italiano Gran Turismo nella specialità endurance, categoria Pro-Am insieme al team Best Lap.

Ciao Sabatino. Ti abbiamo lasciato che correvi nel TCR Italy classe DSG a Imola nel 2022 ed eri proiettato verso un titolo di categoria che sarebbe stato il tuo primo. La vicenda è poi terminata in modo discutibile. Cosa ti ricordi di quel finale di stagione?

«Dopo Imola siamo andati al Mugello, pista per me ostica che non digerisco molto, a parte per la sezione di curve della Casanova-Savelli e Arrabbiata 1 e 2. In quella gara io ebbi anche problemi con il differenziale e questo ci ha penalizzati. In Gara 1 non sono salito nemmeno sul podio, nonostante fossimo 6 o 7 partenti nella nostra categoria e in Gara 2 arrivai terzo. Dopo il Mugello c’era l’ultima tappa a Vallelunga e per diventare campione mi sarebbe bastato presentarmi, correre e finire la corsa. Lungo la strada di rientro dalla Toscana, ho dato un occhio alla classifica, di cui ero consapevole, soprattutto della penalizzazione di Imola da cui risultava uno zero. Oltre a quello però mi avevano sottratto anche 20 punti. A quel punto a Vallelunga non ci si andava più con la tranquillità di correre e basta, dovevo vincere. Sono finito primo in tutte le sessioni più due vittorie nelle due gare del weekend, con record della pista per il DSG, ma non è bastato. Ho perso il campionato per 2 punti».

«Dopo abbiamo fatto anche causa, che ho ritirato solo un mese fa, in quanto mi era stata rigettata senza motivazione e quindi risultava nulla».

Cosa è successo dopo e come sei arrivato a Best Lap e al GT Italiano nell’Endurance Cup?

«Dopodiché con il Team, a gennaio 2023, abbiamo deciso di acquistare una Cupra Leon Competition TCR sequenziale per fare il salto di categoria. La DSG è stata venduta e ci siamo proiettati a fare il TCR sequenziale. La vettura era quella ufficiale con cui Salvatore Tavano aveva vinto il titolo TCR Italy nel 2021, quindi era fresca. Siamo andati a Misano al Peroni per prendere l’auto e lì l’ho anche provata in gara. In Gara 1 ho fatto secondo assoluto perché ero rimasto senza la pompa freno e quindi al Tramonto ho dovuto far passare Fernandez. I presupposti per essere veloci c’erano, quindi prendemmo la macchina, la portammo in officina e non ci restava che aspettare l’inizio del campionato».

«Il 27 marzo succede che Vito Postiglione, un grandissimo pilota anche a livello europeo, molto forte che ha tutta la mia stima, mi ha dato l’opportunità di provare la GT Cup. Io già l’hanno prima gli chiesi di poterla provare quando avrebbe avuto tempo e l’occasione per fare un test. Lui mi disse che avrebbe avuto molto piacere in quanto mi reputava un pilota molto veloce. Andai allora a Vallelunga per fare una sessione di due giorni di test con Best Lap. Sono andato subito forte, tanto che nell’ultima gara della stagione 2023 sullo stesso circuito io mi sono migliorato solo tre decimi. Da lì è scattata la scintilla, anche con la squadra, Maurizio e Mara che mi hanno fatto sentire in famiglia fin dal primo momento. Quindi abbiamo lasciato la Cupra e abbiamo deciso di correre il GT Italiano. All’inizio c’era la possibilità anche di fare la Sprint Cup, ma poi avendo l’opportunità di mettermi alla prova nella categoria Pro-Am sono andato a fare l’Endurance».

Tecnicamente come è stato il cambio di vettura dal TCR al Gran Turismo?

«Io provenivo da un’auto con motore anteriore, da 350 cavalli e guidavo da solo e mi sono trovato con una macchina con motore al posteriore da 670 cavalli e in un equipaggio di tre persone; quindi ho stravolto tutto. Mi sono dovuto abituare ad una nuova guida, perché io freno di sinistro e con il GT lo sconsigliano. Inizialmente parzializzavo con il sinistro e il destro, cosa sbagliatissima. Con il TCR devi dare gas a centro curva per uscire forte, con il GT non devi farlo; non è stato facilissimo e ancora oggi devo abituarmi alla guida di queste vetture. Spero di farlo quest’anno».

«C’è anche da dire che la 488 Challenge è la macchina più veloce in termini di velocità di punta, ma è difficile da guidare. È fondamentalmente un’auto stradale adattata alle corse e gareggia contro le Huracán Super Trofeo e le 911 che sono vetture concepite per le gare. Nonostante tutto è una macchina che è due anni che vince, per cui Ferrari ha dimostrato di aver costruito una gran macchina; vincente e veloce».

Come è cambiata la tua preparazione atletica, con il cambio di categoria?

«L’anno scorso avevo lo stesso tipo di preparazione che usavo per il TCR. Quindi per quest’anno l’ho cambiata. Sono più frequente e mi segue un personal trainer. L’anno scorso al Mugello abbiamo concluso al secondo posto, ma con 60 gradi nell’abitacolo è stata tosta, tutti hanno sofferto il caldo in quell’occasione, ma quest’anno spero di arrivare comunque più preparato, anche perché le gare saranno di 3 ore e non più di 2. Ovviamente oltre alla preparazione fisica secondo me l’approccio mentale al weekend di gara e alla pista è fondamentale».

Invece come ti sei adattato al fatto di non guidare più da solo ma con un equipaggio?

«Io sono arrivato come terzo pilota, perché l’equipaggio era già formato per partecipare alla Sprint Cup. Sicuramente la prima volta che mi hanno visto hanno pensato chi fossi, ma la cosa bella tra di noi è che riusciamo a coprire uno le mancanze dell’altro e quindi ci completiamo. Abbiamo un bel rapporto sia dentro che fuori dalla pista. Ci sentiamo molto spesso. Anche per quanto riguarda i tempi siamo tutti molti vicini, tra i miei e quelli di Simone Patrinicola e Luca Demarchi ballavano pochi decimi e questo è un dettaglio fondamentale».

Quali sono state le sensazioni di quella giornata a Vallelunga, quando avete vinto il titolo?

«In realtà noi lo abbiamo saputo il venerdì sera di quel weekend, perché c’era ancora incertezza da parte della federazione. Quindi sabato e domenica abbiamo corso senza pressione. La gara della domenica l’abbiamo presa con molta calma e serenità, per chiudere bene la stagione. L’emozione è stata forte perché dal mio paese sono venute 65 persone e sono 450 km di distanza. Anche con il team abbiamo fatto abbastanza casino e quindi siamo riusciti a festeggiare in grande. È stata una bella festa anche per le persone che c’erano e per l’atmosfera che si era creata e questo me lo porterà dentro per sempre, oltre al fatto che era il mio primo titolo. A Vallelunga è stato magico».

Sabatino Di Mare insieme ai suoi compagni di equipaggio sul podio del Mugello – credits to Sabatino di Mare

Quale è stata l’emozione di correre con Ferrari?

«Correre con il Cavallino è un’emozione unica, neanche ve lo dico cosa può significare. È il sogno di tutti ed è una sensazione diversa da qualsiasi altra. Noi siamo stati premiati a Fiorano insieme agli equipaggi che hanno corso e vinto a Le Mans. Quando siamo arrivati al tavolo c’erano le sedie con una stella e i nostri nomi, per indicare la nostra vittoria in quella stagione. È stato bellissimo».

Tornando al 2023. Quale è stata la chiave della conquista del titolo?

«Sicuramente la costanza nei tempi è stata fondamentale, può variare di qualche decimo ma alla fine sono quelli. Anche il Team è stato importantissimo, i ragazzi hanno lavorato benissimo per tutte le gare. A Monza ci hanno cambiato il motore nella notte e noi abbiamo vinto lì. Quella è stata la tappa di svolta del campionato. Inoltre l’affidabilità del mezzo in una competizione endurance ha pesato alla fine dei conti».

Quando ci siamo incontrati 1 anno e mezzo fa il tuo obiettivo era salire al livello internazionale nel TCR, tua grande passione. Ora che è scoccata la scintilla con le GT, le tue priorità sono cambiate?

«Il primo amore non si scorda mai. Per certi versi lo continuo a preferire al GT. Il TCR è un mondo più puro che però mi ha fatto male. Il GT invece è più sanguigno e più pulito. Qui ci sono molte più opportunità e quello che dico dall’inizio è che il mio sogno sarebbe quello di partecipare alla 24 Ore di Le Mans, se guardo lontano; ma alla fine è il sogno di tutti».

Quali sono i progetti per questa stagione?

«Nel 2024 correrò ancora nel GT Italiano con Best Lap. Stiamo valutando se Sprint o Endurance, ma molto probabilmente farò di nuovo le gare di durata con la Ferrari 488 #111».

Quindi a fine anno sarai contento se?

«Quest’anno sono riuscito a fare il mio primo Rally, altra mia passione. Ho corso in una Rally 4 e siamo andati bene. Quindi vorrei correre nuovamente una gara off road per divertirmi oppure provare un’altra attività sempre per passione e poi rivincere il titolo nel GT Italiano».

La Ferrari 488 Challenge #111 di Best Lap in pista. L’auto co cui ha corso Sabatino Di Mare nel 2023 – credits to Sabatino Di Mare

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