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Bologna, le parole di Sacchi su Motta: «Bravo Thiago, grazie a te ora il Bologna è una squadra vera»

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Damiano Fiorentini

Thiago Motta è sicuramente l’allenatore rivelazione del campionato italiano, il tecnico del Bologna sta raccogliendo elogi da un sacco di addetti ai lavori e personaggi del mondo del calcio. In questi giorni si è aggiunto alla lista anche Arrigo Sacchi, colui che è riuscito 40 anni fa, grazie al tipo di gioco rivoluzionario portato con il suo Milan, a dare una svolta il movimento calcistico non solo nazionale ma anche europeo.

Le differenze rispetto ai colleghi 

Sacchi ha parlato inizialmente di quanto il gioco del Bologna di Thiago Motta si discosti da paradigmi ormai consolidati all’interno del campionato italiano: «Thiago Motta è da 8. La maggior parte dei nostri allenatori giocano sull’errore dell’avversario pensando che il calcio sia fatto dai singoli ma non è così. Motta è uno stratega, lui dà un gioco. Solo così puoi dare l’idea di essere una squadra vera e il Bologna lo è». Per questi motivi, l’ex allenatore del Milan e della nazionale ha paragonato Thiago ad altri due allenatori italiani di questa epoca, Sarri e Gasperini, «allenatori che allenando squadre più piccole hanno dato comunque un risveglio puntando molto sul bel gioco, cosa che nel tempo si è un po’ persa in Italia».

Prospettive future e il ritrovato entusiasmo nella piazza

Dopo gli elogi sulla qualità di calcio proposta dall’allenatore, Sacchi ha anche parlato di come potrebbero evolversi le cose in questi ultimi mesi cruciali per il campionato e non solo «Motta ha dato un senso a questi ragazzi, alcuni molto giovani. L’unico pericolo è la possibilità che possano montarsi la testa, sentirsi arrivati, ma credo che l’allenatore abbia guardato anche alle persone, oltre che alle doti tecniche e quelle non ti tradiscono». In conclusione, un commento anche sul ritrovato entusiasmo in città, visti gli ottimi risultati dei rossoblù che sono stati decisamente sopra le aspettative «A Bologna ora lo stadio è sempre pieno, non succedeva dai tempi di Bernardini. Il calcio non è un solo sistema di gioco, è una filosofia, non si possono disconoscere i valori. Poi il calcio è anche coraggio e Motta è riuscito a darlo al Bologna». 
 
Fonte: La Gazzetta dello Sport

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