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La Gazzetta dello Sport – Bologna, Saputo sempre più al centro del club

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Fonte immagine: Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblu.it


Joey Saputo vive ormai a Bologna dall’inizio della stagione. Il presidente vive a pochi passi dalle Due Torri ed è facile incontrarlo durante una delle sue passeggiate per il centro della città. I tifosi lo fermano, parlano, fanno un selfie, e lui risponde sempre con cortesia. Il caffè è una coccola che si concede di tanto in tanto al Café “Canton de’ fiori”. Vicino alla squadra e alla città più che mai, dopo 9 nel Bologna e 8 alla guida del Bologna, il patron canadese ha deciso nell’estate 2023 di lasciare Montreal in favore del capoluogo emiliano.

Saputo col Bologna tutti i giorni

Il presidente rossoblù si reca tutti i giorni al Centro Sportivo di Casteldebole. Il “Galli” è stato uno dei primi “punti programmatici” della sua gestione: è stato immediatamente ristrutturato, con un ritocco arrivato anche recentemente. L’arrivo nel centro tecnico tra 7:30 e le 8 ogni mattina: colazione, palestra e doccia nell’ordine, poi il lavoro. Riunioni, l’attesa per la squadra, il saluto, gli allenamenti e la cura per ogni dipendente che lavora in società. Il capitale umano prima di tutto. Il presidente guarda, osserva, ascolta, sta vicino a , fa sentire il proprio orgoglio per i risultati e sta attento ad ogni attività del club. D’altronde, due dei suoi figli nel Bologna si sono inseriti da questa stagione: Luca nell’apparato scouting, Jesse è nell’under 17 rossoblù e ha già segnato 6 gol in stagione.

Crescita graduale e la solidità societaria 

Quando era entrato nel club nel 2014 e successivamente ne aveva assunto il totale controllo, Joey aveva promesso una «una crescita graduale» fino all’Europa. Questo lento ed inesorabile lavoro, in cui Saputo ha investito 269 milioni di euro, sta oggi portando i suoi frutti sul campo. La squadra lotta per l’Europa, quella più importante, e la società funziona come un orologio svizzero grazie ad una corpo dirigenziale solido al cui apice c’è l’AD Fenucci e a capo dell’area sportivo Sartori e Di Vaio. 

L’entusiasmo da stadio

Dopo 9 anni di sporadici viaggi dal Canada, dove l’azienda di famiglia ha sede, dove la famiglia ha vissuto e prosperato, Saputo ha lasciato Montreal e si è trasferito a Bologna. Se prima si contavano le volte in cui era Bologna, ora si contano le volte in cui non lo è. La presenza nel club è sempre più forte, lo si vede nello sponsor “di famiglia” che campeggia sulle maglie: Saputo, il nome dell’azienda di famiglia fondata dal padre Emanuele “Lino” Saputo, il cui AD è il fratello di Joey. E la presenza del presidente si fa sentire anche allo stadio dove Joey c’è sempre. Talvolta anche in trasferta e si fa coinvolgere dall’entusiasmo della gente e dei giocatori. Contro la Lazio, all’Olimpico, è persino sceso sul campo per festeggiare coi calciatori e lo spicchio di tifosi al seguito della squadra.

Il Dall’Ara

Proprio lo stadio è un altro dei punti programmatici della crescita del Bologna di Saputo. Il riammodernamento del Dall’Ara è un progetto che prosegue lentamente sotto la guida dell’AD Fenucci. È il momento di costruire l’arena provvisorio dove il Bologna giocherà mentre lo stadio rossoblù viene reso più moderno e funzionale alle necessità del club. L’obiettivo è tornare “a casa” nell’anno del centenario dell’impianto rossoblù che quest’anno sta facendo da teatro a uno dei Bologna più spettacolari e spera di farlo ancora per tanto tempo.

Saputo e Motta

A un certo punto della piramide rossoblù c’è uno degli artefici di questa grande cavalcata, se non l’Artefice numero uno: Thiago Motta. Il tecnico è apprezzato per il suo lavoro e Saputo, che conosce bene la scadenza del suo contratto vorrebbe blindarlo. Motta per ora glissa, ma la speranza è di tenerlo ancora per un po’ alla guida del Bologna. Lo stesso presidente sa quanto Motta sia importante e un suo impegno forte e chiaro potrebbe far propendere Motta per il rinnovo. Tutto sempre teso alla ricerca di quella crescita, a cui Saputo non vuole rinunciare. A novembre su Forbes disse forte e chiaro: «Non ho alcuna intenzione di lasciare il club. Se poi ci fosse qualcuno che avanza proposte serie per entrare in società, condividendo la mia visione, le prenderò in considerazione con l’obiettivo di aumentare le potenzialità del Bologna». E così questa presenza e questa voglia di crescere sempre più viva e importante è, non casualmente, coincisa con la stagione che rischia seriamente di regalare l’Europa al pubblico rossoblù.

 

Fonte: Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport

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