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Il Resto del Carlino – Karlsson e le 9 partite per riconquistare Thiago Motta
Come sempre, i numeri non mentono: 325 minuti giocati in questa stagione considerando unicamente il campionato, meglio solo di El Azzouzi (295), Ravaglia (270) e Corazza (162) tra i giocatori aggregati in rosa da settembre. Sicuramente troppo poco se si considera che quest’estate la dirigenza ha dovuto sborsare 12 milioni di euro per assicurarsi le prestazioni di Jesper Karlsson. Per lo meno, è notizia di ieri che lo svedese ha completamente recuperato dall’infortunio alla caviglia ed è già tornato ad allenarsi col gruppo, in vista del match contro la Salernitana. Ma non sarà facile per Jesper trovare spazio nelle rotazioni di Thiago, come dimostrano le 11 partite in cui è rimasto in panchina senza mai subentrare.
Infortuni
È vero, buona parte delle partite Karlsson le ha saltate per guai fisici, come quella noia al ginocchio che l’ha tenuto fuori per 9 gare consecutive tra novembre e gennaio, ma una volta tornato a disposizione prima di rimettere piede in campo il ragazzo si è seduto in panchina per ben altre 5 partite. Inoltre, quando è stato finalmente riutilizzato lo svedese ha giocato solamente 8 minuti contro il Verona, per poi ritornare in panchina contro l’Atalanta e farsi di nuovo male in allenamento nelle settimane successive (distorsione alla caviglia), saltando gli ultimi due incontri contro Inter ed Empoli. Insomma, questi dati dipingono una situazione complessa dal punto di vista fisico ma anche da quello prestazionale, anche perché chi veste la numero 10 del Bologna non può essere usato come riserva negli spezzoni finali di partita.
La tattica di Thiago
Quella traversa colpita in estate nell’amichevole contro l’AZ in Olanda ce la ricordiamo tutti. Quel lampo fece scattare in molti tifosi l’idea di avere tra le mani un vero talento, puro, che andasse solo “sgrezzato” per farlo sbocciare e mostrare tutto il suo valore. Nel caldo mese di agosto, la dirigenza ha fatto una mossa audace investendo cifre considerevoli su Jesper, ed in quel momento nessuno avrebbe immaginato che avrebbe avuto una stagione così complicata. Alle difficoltà atletiche si sono aggiunte quelle relative alla tattica dell’allenatore, uno che tiene molto alla prestazione corale di tutti gli interpreti e che analizza al dettaglio ogni singolo movimento. Un esempio? Dopo la partita contro il Verona a settembre Motta rimprovera lo svedese per non aver passato la palla a Kristiansen scegliendo invece di calciare in porta. Per non contare poi tutte le panchine consecutive che Thiago gli ha concesso. Jesper ha ancora a disposizione 9 partite per far cambiare idea all’allenatore, infortuni permettendo, altrimenti da qui ad arrivare a quest’estate potrebbe trovare poco spazio nella storica cavalcata all’Europa dei rossoblù.
Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino
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