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Il Personaggio della settimana – Alvaro Bautista
Cuore Italiano
Spagnolo nel sangue ma legato indissolubilmente al nostro paese e alla Motor Valley da un percorso che lo ha cresciuto fino a renderlo campione, prima tra i piccoli e poi tra i grandi. Alvaro Bautista poco tempo fa ha coronato il sogno di laurearsi campione del mondo in SBK segnando un traguardo storico insieme alla Ducati che è tornata davanti a tutti dopo aver scritto pagine importanti di storia per le derivate di serie.
Inizia a gareggiare molto piccolo e inizia la sua scalata verso il campionato mondiale nel quale arriva giovanissimo a diciotto anni come wild car con Aprilia. Non ottiene grandi risultati, ma quanto mostrato gli permette di trovare un posto fisso sulla griglia della 125cc con il team Seedorf Racing. Un primo anno da titolare in crescita che lo porta a raggiungere il suo miglior piazzamento all’ultima gara di Valencia, finendo sesto. L’anno successivo arrivano anche i primi podi in Qatar, Malesia e sempre nella Comunità Valenciana. Per la prima gloria però dovrà aspettare ancora una stagione perché la sua prima firma sull’albo dei vincitori nel motomondiale arriva nel 2006 anno in cui si consacra tra nomi d’oro della categoria cadetta vincendo anche il titolo a fine stagione.
Inizia vincendo le prime due gare e portando a casa quattro podi nelle prime quattro. Alla fine del campionato su diciassette appuntamenti totalizza otto vittorie e quattordici podi. Una sequenza di dominio che alla fine gli consegna la corona iridata, diventando campione per la prima volta nella sua carriera. Continua il suo percorso motoristico nella 250cc sempre in sella alla moto di Noale e anche lì dimostra fin da subito di avere la stoffa giusta. Tre podi nelle prime quattro gare e la prima vittoria arriva in Italia tra le colline del Mugello. Nel 2008 si gioca il titolo con il caro Marco Simoncelli chiudendo la stagione al secondo posto da vicecampione del mondo dietro al centauro della Motor Valley. Rimane nella categoria di mezzo anche nel 2009 confermando di essere veloce e competitivo prima di fare il grande salto in MotoGP.
Tra Giappone e Italia
Esordisce nella massima serie con la casa di Hamamatsu, l’azzurra Suzuki insieme a Loris Capirossi, pilota imolese di cuore e di fatto. L’adattamento alla classe regina non è facile, ma riesce ad essere costantemente tra i punti. Nel 2012 cambia moto ma non paese perché rimane in Giappone con la casa alata di Tokyo vestita con i colori della Motor Valley per il Team Gresini. Con la squadra di Fausto porta a casa anche i suoi primi unici tre podi in MotoGP, di cui il primo in terra amica al Misano World Circuit. Nel 2015 sposa ancora la causa di Fausto Gresini ma cambia la moto, perché la squadra lascia Honda per accogliere l’arrivo nella classe regina dell’italiana Aprilia. Casa con cui Alvaro si laureò campione del mondo in 125. Dopo due anni il pilota spagnolo scegli di muoversi verso un’altra casa italiana. Sale in sella ad una Ducati per il team Pull and Bear di Aspar, rinominato l’anno dopo in onore di Angel Nieto. Si guadagna anche una possibilità nel team ufficiale sostituendo Jorge Lorenzo nel team ufficiale per la gara in Australia, ma la sua storia con la Rossa di Borgo Panigale è ancora tutta da scrivere.
Alvaro Bautista in MotoGP con l’Aprilia del Team Gresini, stagione 2015 – Credits to MotoGP.com
Consacrazione
Con la casa della Motor Valley approda in SBK in sella alla Panigale V4, un vero mostro di potenza nelle derivate di serie. All’esordio è subito scintilla. Nei primi quattro weekend del 2019 vince 11 gare su 12 di cui una annullata in Olanda a causa di maltempo. Sembrava già tutto fatto per il titolo che avrebbe interrotto l’egemonia di Rea dopo quattro anni di fila. Invece d’un tratto la fiamma si spenge e nella seconda parte di stagione parte una rimonta incredibile dell’inglese che ribalta la classifica e complice anche l’autodistruzione del pilota spagnolo riesce a vincere il suo quinto mondiale consecutivo. A fine anno Bautista e Ducati si separano con Alvaro che cerca fortuna in Honda ma senza riuscirci. Per due stagioni cerca di riportare al vertice la casa giapponese ma nel 2022 arriva la richiamata della Rossa a cui non può dire di no. Torna in sella alla V4 pronto a riscattare quanto lasciato nel 2019 e stavolta un Bautista diverso e più maturo riesce a portare a casa l’impresa rimasta a metà tre stagioni prima. Nella stagione appena conclusa il centauro spagnolo ha dominato con costanza in quasi tutti i fine settimana lasciando poco spazio ai suoi avversari, complice un feeling incredibile con la sua moto che lo ha accompagnato nella scalata al titolo. Si è laureato campione del mondo in Indonesia al penultimo round riportando un titolo che da troppo tempo mancava in casa Ducati e finendo quanto iniziato tempo prima. Alvaro tra i grandi ci sa stare e ora che l’amore con la Panigale è sbocciato definitivamente, provate a fermarlo. È pronto per scrivere un altro capitolo della sua storia personale con la maturità giusta, forse il più bello di tutti.
Clip celebrativa per la vittoria mondiale di Alvaro Bautista, stagione 2022 – Copyright: YouTube, WorldSBK
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