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Atletica leggera – Le Diamond League di Zurigo e Xiamen

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Come da programma è ripreso il circuito del diamante del 2023 dopo la pausa mondiale. A neanche una settimana dalla conclusione dei Campionati di Budapest la Diamond League ha fatto due tappe ravvicinate il 31 agosto e il 2 settembre, rispettivamente a Zurigo e Xiamen in Cina. Com’era facile aspettarsi i risultati hanno risentito molto del calo di adrenalina e della fame agonistica che segue l’appuntamento più importante dell’atletica internazionale dopo le Olimpiadi. Nonostante questo, molti i nomi mondiali presenti nei due meetings, alcuni per confermare quanto fatto in terra magiara e altri per trovare riscatto.

Tamberi è stanco

A Zurigo scende in pedana il neo campione mondiale di salto in alto: Gianmarco Tamberi. Ma una settimana dopo aver conseguito il titolo mondiale cos’altro si può pretendere da un campione del genere? L’anconetano è stanco, si presenta sulla pedana svizzera accusando la tensione che deriva dalla pressione di dover ottenere un risultato che confermi l’oro di Budapest. A bordo pista Gianmarco ammette di essere ormai appagato, di essere sceso in pedana con l’ansia di chi non può permettersi una brutta figura. Tamberi chiude la gara in quarta posizione con un comunque valido 2,28, mentre la prima posizione se la prende il grande sconfitto di Budapest, il qatariota Mutaz Barshim con la misura di 2,35. Davanti all’azzurro anche il neozelandese Kerr (che sigla il nuovo record nazionale con 2,33) e il sudcoreano Woo.

Altre gare di Zurigo

La donna più veloce del mondo, la statunitense Richardson ha dimostrato ancora una volta di non avere rivali nel panorama internazionale: vince facilmente i 100 metri con 10″88 (tempo che risente del finale di stagione e del clima non ottimale della serata svizzera). Sui 200 metri maschili è invece l’uomo più veloce del mondo a dare spettacolo in una gara piena di nomi importanti. Noah Lyles si impone con 19″80 sul connazionale Knighton, sul Britannico Hughes e su altri finalisti di Budapest come Bednarek e De Grasse. Nel salto in lungo maschile invece è il campione mondiale Tentoglou a portare a casa la tappa. Il greco dimostra di essere ancora carico dal punto di vista nervoso vincendo la gara svizzera solo all’ultimo salto, quando supera la misura stabilita dal giamaicano Gayle (8.07). Dalla Giamaica proviene anche la Jackson, campionessa mondiale sui 200 metri che continua ad essere imbattuta sulla distanza anche a Zurigo, dove stravince con 21″82 davanti la britannica Neita. Infine il salto triplo femminile. In pedana c’è la venezuelana Rojas, che conferma il proprio titolo mondiale vincendo con 15.15; soltanto sesta l’ucraina Bekh-Romanchuk, medaglia d’argento a Budapest.

Oltre Tamberi anche l’ostacolista norvegese Warholm perde la tappa da neo Campione Mondiale. Per il pluricampione scandinavo, infatti, non è che seconda posizione dietro il rappresentante delle Isole Vergini Britanniche, l’argento mondiale McMaster, che vince per tre centesimi di secondo la tappa svizzera. 

Jacobs alla Diamond League di Xiamen

Ai blocchi di partenza dei 100 c’è il campione mondiale del 2019 Coleman, quello dello scorso anno Kerley, Yohann Blake e il nostro Marcel Jacobs. La vittoria se la prende Coleman, che sigla un gran 9″83 che eguaglia la migliore prestazione mondiale stagionale di Hughes. Secondo arriva il giamaicano Thompson (9″85) mentre solo terzo Kerley con 9″96. Per Marcel arriva lo stesso tempo di Budapest: 10″05. Per il bresciano nato ad El Paso è comunque una conferma di una ritrovata e discreta forma. Come egli stesso ha dichiarato in Ungheria la sua stagione è appena iniziata. Slanciato dall’ottimismo trovato a Budapest sia nella gara individuale che nella staffetta d’argento (dove ha corso la propria frazione quasi ai livelli di Tokyo) per Marcel ora l’obiettivo è tornare sotto i 10, così da poter iniziare (partendo da una buona base) la preparazione per l’ultimo appuntamento importante della sua carriera: i Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove sarà chiamato a difendere il titolo. 

Altre gare di Xiamen

Nel salto in lungo femminile ancora vittoria per la neo campionessa mondiale Vuleta. L’insaziabile ed instancabile serba si aggiudica la tappa con la misura di 6,88 davanti la Koala e alla nigeriana Brume, seconde e terze con 6,79 e 6,71. Nel salto in alto femminile a vincere è l’ucraina Mahuchikh, che stabilisce il record del meeting eguagliando la miglior misura mondiale dell’anno con 2,02. Grande gara e grande spettacolo negli 800 metri uomini, dove c’è anche il nostro Simone Barontini. Il keniano Wanyonyi vince di un soffio (4 centesimi di secondo) sul canadese Arop con il miglior tempo dell’anno e proprio record personale di 1’43″20. Barontini giunge ultimo, ma non importa: quanto fatto a Budapest in semifinale è ciò che conta.

 

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