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Atletica Leggera – Olimpiadi day 9: Nadia Battocletti è argento, staffettisti quarti
Il punto sull’atletica azzurra a Parigi 2024
È finalmente arrivata la seconda medaglia per gli azzurri a questi Giochi olimpici di Parigi. Nadia Battocletti è riuscita nell’impresa di conquistare la medaglia d’argento con un finale mozzafiato. Bene anche la 4×100 maschile seppur medaglia di legno.
Nadia Battocletti e la sua rivincita
È passato poco, anzi pochissimo, da quella finale dei 5000 dove la mezzofondista trentina arrivata quarta e poi diventata terza si è vista sfilare la medaglia ormai al collo da un contro ricorso accorto. Ma Nadia, che ha la tenacia dei trentini, non ha perso l’occasione di una rivalsa. Ecco quindi che proprio sul finale dei 10.000 l’azzurra scivola via recuperando metri persino alla prima, rischiando di conquistare il titolo olimpico. Dopo il bronzo di Furlani, quella di Nadia è la seconda medaglia per gli azzurri; e pensare che la mezzofondista azzurra, per poco più di un’ora aveva avuto al collo anche il bronzo sui 5000.
Mentre Nadia Battocletti vinceva la sua storica medaglia nel mezzo fondo, anche Andy Diaz ha regalato un prezioso bronzo. Il triplista si è preso il gradino più basso del podio con un primo salto da 17,63. Davanti a lui lo spagnolo Hernandez e il portoghese Pichardo.
La 4×100 è coraggiosa e ritrova sé stessa
Finale della staffetta veloce. Piove a Parigi e le corsie interne sono le più bagnate. Gli azzurri sono in seconda, con Melluzzo che prova i blocchi mentre vede davanti a sé tutti gli altri avversari. In batteria i nostri non hanno brillato e sono passati in finale più per demerito altrui. Il responsabile delle staffette, per la finale, sostituisce il terzo frazionista Fausto Desalu con Lorenzo Patta. Il sardo è piccolino, agile e quindi più adatto a correre una curva nella stretta seconda corsia. Patta è anche più riposato di Fausto, che ha nelle gambe due 200 una 4×100.
Al via Melluzzo corre discretamente, poi il cambio con Marcell Jacobs è ottimo e il bresciano vola come sempre sul rettilineo. Il cambio con Patta è perfetto e il sardo, tutto piedi e agilità disegna una curva di rara bellezza definibile “berrutiana”. Recupera moltissimo sugli avversari, tanto che al cambio con Filippo Tortu siamo secondi. Poi succede di tutto. Filippo non è in forma, è palese, e gli avversari sono forti, fortissimi. Il lombardo è risucchiato dal sudafricano Simbine, dal britannico Hughes e dal canadese DeGrasse, che piomba sul traguardo per primo. I quattro azzurri sono quarti, ma non è un dramma. Il tempo è ottimo, 37.68 e quindi nuovamente sotto i 38 da Budapest. Sono gli altri che sono andati molto forte, migliorandosi tutti.
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