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BASEBALL: Fortitudo ancora sconfitta. Neptunus campione – 9 ago

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Nulla da fare per i biancoblu che hanno perso la bella a Rotterdam. Ecco il resoconto di Claudio Adelmi:

 


In una gara3 senza troppa storia, finita 7 a 3 per gli olandesi, il Curaçao ha messo sotto i lanciatori bolognesi nelle prime riprese. Un big inning da 5 punti al 4° ha fiaccato le resistenze dalla CNF – UnipolSai che comunque esce a testa alta, nonostante un pomeriggio deludente in attacco.

A 11 anni dalla finale di San Marino 2004, quando la squadra olandese sconfisse in finale proprio la allora Italeri Fortitudo, il Curaçao Neptunus Rotterdam, battendo in gara3 la CNF – UnipolSai Assicurazioni Fortitudo Bologna, con il risultato di 7 a 3, torna sul trono d’Europa, conquistando l’ottava coppa dei campioni della sua storia ricca di successi da oltre trent’anni a questa parte. Otto proprio come le partite che gli olandesi hanno vinto sul proprio terreno di gioco in questa edizione della European Cup 2015, quando la squadra olandese ha fatto bottino pieno nel girone di qualificazione giocato al Familiestadion, che alla fine è rimasto inviolato anche nelle due gare di finale, mentre l’unica sconfitta del Neptunus è maturata in gara1 di finale European Champions Cup giovedì scorso, allo stadio Gianni Falchi. Successo sicuramente meritato dagli olandesi quello di oggi, con gara iniziata a mezzogiorno, ma serie estremamente equilibrata e i biancoblu non avrebbero rubato nulla se la avessero chiusa ieri notte a proprio favore.
La terza partita di finale non ha avuto molta storia, perché da una parte i lanciatori italiani schierati da Marco Nanni hanno faticato a reggere la pressione dell’attacco olandese, cedendo nettamente in almeno un paio di occasioni, fatale quella del quarto inning, quando sono entrate ben cinque segnature, nonostante un cambio sul mound, ma dall’altra parte Kenny van den Branden (lanciatore vincente), dato nei giorni scorsi per infortunato o quanto meno “dolorante”, invece regolarmente in campo come lanciatore partente, ha saputo ben contenere le mazze biancoblu, ben spalleggiato dai rilievi, nono inning a parte quando – a risultato ormai ampiamente acquisito – i petroniani hanno ridotto uno scarto che non avrebbe reso onore all’impegno e la forza della squadra bolognese che, bisogna sempre ricordarlo, nel periodo 2009-2015 ha collezionato cinque finali europee, vincendo per tre volte il massimo trofeo continentale.
Era invece dal lontano 2008 che una squadra olandese, in quel caso il Corendon Kinheim, non saliva sul tetto d’Europa, dopo una prevalenza del decennio precedente, merito appunto del Neptunus Rotterdam, che aveva vinto le sette coppe precedenti fra il 1994 e il 2004, le ultime cinque consecutive. Dal 2009, anno nel quale è cambiata la formula della coppa dei campioni, le squadre olandesi erano rimaste a secco di vittorie, ma anche di finali, quasi sempre “derby” fra squadre italiane o partecipanti alla IBL (il caso del San Marino), tranne nel 2010, quando la Fortitudo sconfisse in finale la squadra tedesca di Heidenheim.
Tornando al match, subito difficoltà per Riccardo De Santis ad affrontare i primi uomini del lineup del Rotterdam. Dopo una valida iniziale illusoria di Juan Carlos Infante (2 su 4), sicuramente il più positivo fra i biancoblu, al cambio di campo un singolo di Stijn van der Meer a basi piene e in situazione di due eliminati mandava a punto la coppia Dille-Legito, entrambi autori di una valida. Il doppio svantaggio non allarmava più di tanto i biancoblu, che al secondo inning battevano la seconda valida con Alex Sambucci (2 su 4) e mettevano in base anche Fuzzi su colpito. Il punto arrivava però al terzo inning, aperto dai singoli in sequenza di Grimaudo e Infante. Con uomini agli angoli e nessun eliminato, Bologna otteneva solo il minimo, mandando a segno l’esterno laziale su una battuta in scelta difesa di capitan Liverziani. L’equilibrio in campo era destinato a cadere drasticamente nella parte bassa del quarto inning, quando De Santis, dopo aver dato chiari cenni di ripresa, si trovava di nuovo in difficoltà ad affrontare il lineup del Curaçao. L’attacco era aperto dalle valide di Diaz e van der Meer, avanzati in posizione punto sul sacrificio di Vernooij, seguito dalla base intenzionale concessa a Daantji, nel tentativo di chiudere l’inning con un doppio gioco. Il partente biancoblu stendeva al piatto il primo dei fratelli Kemp, ma subiva una valida dal secondo, Dwayne Kemp che causava l’ingresso di altre due segnature. Con il 4 a 1 sul tabellone e un out per chiudere la difesa, Nanni provava la carta Marinez, ma il rilievo biancoblu entrava male in partita, concedendo agli avversari due secche valide, un singolo di Benjamin Dille e un doppio al centro di Raily Legito, che così si faceva perdonare definitivamente la “papera” del Falchi, che scavavano un abisso fra le due squadre (7 a 1). L’inserimento di Pietro Paolo Cadoni e successivamente quello di Luca Panerati erano mosse utili a frenare l’attacco olandese, forse anche un po’ pago, che fino alla fine del match non produceva più segnature, anche se continuava a produrre pericoli. Nonostante il solito impegno, il morale del lineup felsineo non era certo dei migliori, dunque la reazione faticava ad arrivare contro van den Branden e Kevin Kelly, che lanciava il settimo e l’ottavo inning lasciando ai biancoblu una sola base per ball, a fronte di 4 K. Al nono inning invece, su van Driel, ecco l’ultimo sussulto d’orgoglio dei bolognesi, che lasciavano il Familiestadion segnando due volte. Cesar Suarez, schierato battitore designato per i postumi dell’infortunio di ieri e sostituito da Fuzzi in terza base, iniziava l’attacco con un doppio, poi era sostituito a correre da Dobboletta, il quale segnava punto sul singolo al centro di Vaglio. La ripresa proseguiva con il singolo di Sambucci e la battuta in scelta difesa di Fuzzi, che faceva avanzare in terza Vaglio, che segnava a sua volta sul lancio pazzo del closer del Neptunus. Sabbatani e Grimaudo, gli ultimi due uomini del lineup bolognese, erano però anche gli ultimi due eliminati di questa finale di coppa dei campioni.

Il tabellino

CNF – UnipolSai Bologna    001 000 002 = 3
Curaçao Neptunus Rotterdam    200 500 00X = 7

Bologna: Infante ss (2 su 4), Ambrosino ec (0 su 3), Liverziani ed (0 su 4), Suarez dh (1 su 3) (Dobboletta pr), Vaglio 2b (1 su 4), Sambucci 1b (2 su 4), Fuzzi 3b (0 su 3), Sabbatani r (0 su 4), Grimaudo es (1 su 4). Tot: 7 su 33.
Lanciatori: De Santis (L 3.2 rl, 6 bv, 6 p, 6 pg, 2 bb, 2 so), Marinez (0.0 rl, 2 bv, 1 p, 1 pg, 0 bb, 0 so, Cadoni (1.2 rl, 1 bv, 0 p, 0 pg, 1 bb, 1 so), Panerati (2.2 rl, 1 bv, 0 p, 0 pg, 0 bb, 1 so).
Rotterdam: Kemp D. dh (2 su 5), Dille 2b (2 su 4), Legito 3b (2 su 4), Boekhoudt r (0 su 3), Diaz ed (2 su 4), van der Meer ss (2 su 4), Vernooij 1b (0 su 3), Daantji ec (0 su 2), Kemp U. es (0 su 4). Tot: 10 su 33.
Lanciatori: Van den Branden (W, 6 rl, 4 bv, 1 p, 1 pg, 1 bb, 6 so), Kelly (2 rl, 0 h, 0 p, 0 pg, 1 bb, 4 so), van Driel (1 rl, 3 h, 2 p, 2 pg, 0 bb, 1 so).
Note. Doppi: Suarez, Legito; RBI: Liverziani, Vaglio, Kemp D. (2), Dille, Legito (2), van der Meer (2).

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