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Baseball – L’Aquila alza al cielo l’undicesimo scudetto!

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Missione compiuta!

Alla Fortitudo sono state necessarie oltre 4 ore di gioco, 2 fuoricampo e 2 inning supplementari per abbattere l’orgogliosa resistenza di Parma in un “Nino Cavalli” incandescente e cucirsi sul petto l’undicesimo tricolore della sua storia.

Per la truppa guidata dal manager Lele Frignani si tratta di un successo meritato, giunto al termine di una stagione cominciata con il trionfo in Coppa Italia e vissuta interamente da protagonista in campionato.

Onore delle armi ai ducali, capaci di eliminare i più quotati Pirati romagnoli in semifinale e di rendere durissima la vita alla corazzata bolognese sino all’ultimo strike out.

La partita. Dopo il lancio inaugurale della campionessa paralimpica Giulia Ghiretti accompagnata da Claudio Corradi (indimenticato idolo di casa), l’UnipolSai sembra partire in quarta. Doppio di Nosti, bunt di Moesquit e volata di Marval: la pallina però è corta e l’assistenza di Zileri elimina l’italoamericano in corsa verso casa base. Nell’attacco successivo, Lampe si fa “uccellare” da un pick off in prima, Mazzanti viene eliminato in seconda, mentre Garcia si salva dopo l’errore di Scalera. Si prosegue con il pitcher Yomel Rivera che smarrisce leggermente il controllo, concedendo “passaggi gratuiti” a Vaglio e Maggi. Tuttavia, a basi piene, Nosti non ne approfitta e l’avanzata biancoblù sfuma nel nulla. Al cambio di fronte, Martinez  smonta le mazze bianco-verdi e la sfida non si schioda dallo 0 a 0.

Al 3° inning, sale in cattedra Osman Marval che spara un singolo homer spedendo la “cucita” ben oltre le recinzioni. 0-1.

Nel 4°, Robel Garcia imita il compagno: pallina scaraventata fra le campagne emiliane al di là del muro di sinistra e punteggio che sale sullo 0 a 2.

Il doppio colpo felsineo spinge Parma con le spalle al muro. Una valida di capitan Vaglio ed una base per ball a Maggi costano il posto al partente Yomel, sostituito da Pomponi. Il nuovo entrato stende Nosti al piatto e, poco dopo, Morejon sorprende fuori base Vaglio eliminandolo dal diamante. La Effe dunque non allunga e la battaglia rimane apertissima. A parti invertite, Jorge Martinez pare in completo dominio e la bellezza di 14 out consecutivi dal 2° al 6° gioco ne sono la testimonianza lampante. Ad ogni modo, l’attacco felsineo non punge più. Con Ulfrido Garcia sul moud, gli assalti dell’Aquila vengono tutti neutralizzati e le occasioni sprecate cominciano a preoccupare il folto spicchio di stadio occupato dai tifosi fortitudini.

Si arriva così alla parte bassa  dell’8° inning col punteggio ancora in equilibrio. Nel box di battuta è il turno di Luca Scalera che indovina la scelta di un esausto Martinez, inventando un fuoricampo al centro che si tramuta nel punto del momentaneo 1-2. La preoccupazione sale e Martinez cala di ritmo. Dopo due eliminati, arriva la valida minacciosa di Koutsoyanopulos che costringe Frignani a cambiare la regia sul monte di lancio. Entra Rivero che, in qualche modo, chiude la contesa senza ulteriori danni.

Nell’ultimo inning la Effe ristabilisce le distanze. Maggi colpito viene sostituito in prima da Fuzzi. Nosti di sacrificio lo accompagna in seconda, mentre Fuzzi stesso ruba la terza sulla base per ball concessa a Moesquit. Con i corridori agli angoli, Flores consente a Fuzzi di completare il giro e riportare a due le lunghezze di vantaggio per i biancoblù.

Discorso chiuso? Macché.

Dopo tre strike a Sambucci, la Effe si ritrova a due eliminati dal titolo ma senza aver calcolato il ritorno orgoglioso dei padroni di casa. Valida di Poma, singolo al centro di Morejon (sostituito in campo da Deotto) e laterale a destra di Gradali per il 2 a 3. Il pubblico crede nella clamorosa rimonta e il “Cavalli” s’incendia di conseguenza. Scalera batte in scelta difesa, Deotto corre in seconda e poi segna l’incredibile punto del 3 a 3 sul mal riuscito tentativo bolognese di chiudere in doppio gioco.

Parità. Si va agli extra inning.

Nel primo, Lampe giunge in 3° sfruttando le eliminazioni di Garcia e Vaglio, ma nonostante una base per ball concessa a Fuzzi, la Fortitudo chiude il turno con l’out di Nosti e zero punti segnati.

Al cambio di fronte, l’ennesima sostituzione sulla collinetta: fuori Rivero dentro Gouvea. Koutsoyanopulos gira il terzo strike. Paolini è out in foul e Zileri sulla sinistra. Ancora 3 a 3.

Il secondo supplementare si apre con il singolo di Kevin Moesquit. La smorzata di sacrificio di Flores manda l’olandese in seconda, mentre a Marval viene concessa la base intenzionale. Tocca a Mazzanti ipnotizzare il pitcher ducale con una legnata centrale che buca la difesa riportando il velocissimo Moesquit a  “casa” per il punto del 4-3. La parte bolognese dello stadio è in delirio, ma un solo punto di scarto non è garanzia di successo. Bisogna difendere il granaio.

Nella parte bassa dell’inning, Parma si lancia alla disperata ricerca della rimonta. Il passaggio gratuito a Sambucci riaccende la speranza bianco verde, ma le consecutive eliminazioni di Poma, Deotto e Flisi consegnano lo scudetto 2018 fra le grinfie dell’Aquila biancoblù.

Una stagione memorabile, chiusa con un glorioso “double” (Coppa Italia + Scudetto) che restituisce a Bologna il giusto ruolo da protagonista fra le eccellenze sportive nazionali.

 

 Foto di Lorenzo Bellocchio

 

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