Baseball
Blue Girls – Confronto delle risposte alle nostre interviste
Il confronto delle risposte delle sei interviste alle Blue Girls Softball, una lettura interessante…
Per l’inizio della stagione 2024, abbiamo fatto una serie di domane, tutte uguali, a diverse atlete del roster MiaOffice Blue Girls Softball. Avete già avuto modo di leggere tutte le sei interviste, fatte a Giulia Calzolari, Ambra Collina, Felicia Di Pancrazio, Alisea Minardi, Luna Oliveti ed Eva Trevisan; ma trattandosi di un campione eterogeneo che ha escluso solamente il ruolo di lanciatrice, inserendo varie generazioni e caratteri, riteniamo sia interessante fare un confronto tra le varie risposte ricevute.
Risposte differenti come i caratteri delle giocatrici. Si va da quello più aperto a quello maggiormente riservato, passando dai quarant’anni di capitan Eva Trevisan ai quindici di Giulia Calzolari, attraversando età intermedie, alternando caratteri e ruoli differenti.
Un rapido confronto quindi, tra le varie risposte per avere meglio un’idea di quanto vi sia di simile e di differente nella percezione e nella preparazione di alcuni aspetti all’interno del campione di atlete intervistato.
Un confronto che porta alla luce la passione, la serietà e i valori che il softball ha trasmesso a queste ragazze e che ha reso l’ideazione e la scrittura di questo articolo qualcosa di particolarmente interessante e non affatto banale.
Play-Ball, l’inizio del campionato
Il campionato è appena iniziato, siamo partiti chiedendo alle ragazze di fare un passo indietro e dirci la prima cosa che veniva loro in mente pensando al play-ball.
La parola chiave è stata emozione, declinata però non sempre nel medesimo modo, bensì filtrata attraverso l’età, i gusti e il carattere delle singole giocatrici.
E quindi per un Giulia Calzolari che richiama genericamente la felcità di vivere emozioni forti legate allo sport, c’è una Eva Trevisan che cita anche il momento dell’inno e del tifo fatto per le compagne.
Alisea Minardi richiama la continua rinascita che i nuovi inizi portano ogni anno con sé, mentre Felicia Di Pancrazio fa anche i conti con l’ansia della prestazione e dalla complessità di gestire emozioni forti nei momenti cruciali delle partite.
Gesti tecnici. Qual è quello da allenare costantemente?
Le risposte a questa domanda si ricalcano tutte: la battuta. È stato d’altronde provato in modo scientifico che il gesto tecnico della battuta del baseball e del softball, sia quello più complesso in assoluto negli sport maggiormente praticati.
Tutte e sei concordano quindi nel ritenerlo il gesto da allenare più costantemente e con maggior concentrazione, perché è impossibile ritenerlo mai appreso alla perfezione.
Gesti tecnici. Qual è quello che fa gioire maggiormente in partita le Blue Girls?
Diverso invece il gradimento di un gesto tecnico durante la gara. O meglio, quello che preferiscono fare e/o veder fare. Qui le Blue Girls si dividono tra chi predilige l’attacco e chi la difesa.
Alisea Minardi e Felicia Di Pancrazio puntano sulla battuta, in special modo il fuoricampo. Entrambe evidenziano come in quel gesto non vi sia solo la tecnica, ma anche buona parte sia dovuta alla mentalità, al saper attendere il momento giusto e saperlo valutare bene.
Luna Oliveti, Giulia Calzolari ed Eva Trevisan invece prediligono la presa. Le prime due sottolineano la difficoltà di quella in tuffo, mentre la Trevisan quella inaspettata, in tuffo o meno che sia, ma che l’avversaria non si aspetta di vederti realizzare.
Ambra Collina mette invece d’accordo attacco e difesa, così come ogni giocatore del campo di softball/baseball deve fare: non è importante quale sia in particolare, ma la fa gioire quello che fa la differenza in campo, sia in attacco (quindi la battuta e il fuoricampo) sia in difesa (quindi una presa complessa).
Qual è la routine con cui si preparano le partite delle Blue Girls? Scaramanzie, cabale, gesti metodici, eccetera.
Il softball è uno degli sport che vive di statistiche, e assieme a queste vi sono obbligatoriamente rituali e scaramanzia propiziatorie per le stesse. E infatti, eccezion fatta per Luna Oliveti che dichiara di non avere nessuna scaramanzia ma solo la routine di arrivare presto al campo per fare le cose con calma, le altre hanno in qualche modo qualcosa di particolare.
Si passa dalla semplice metodicità di preparazione del proprio materiale da parte di Ambra Collina, a ritagliarsi minuti per meditazione e respirazione profonda di Alisea Minardi, passando dal riscaldarsi sempre nella stessa zona del campo di Eva Trevisan fino all’indossare la divisa e gli accessori sempre col medesimo ordine di Giulia Calzolari.
Felicia Di Pancrazio invece, oltre ad avere sempre il medesimo vestiario, dedica qualche istante anche ai propri cari che purtroppo non ci sono più.
Qual è il momento che ognuna ama di più della gara?Anche in questo caso le risposte variano, dimostrando i vari caratteri e le varie passioni delle ragazze. Andando in ordine alfabetico, Calzolari ama l’inizio e la fine della gara, Collina invece predilige i momenti in cui percepisce che ogni persona sia dello staff che delle giocatrici, si sta impegnando per l’obiettivo comune.
Di Pancrazio preferisce quando si è sul finire di gara, quando pressione e adrenalina arrivano al culmine, mentre Minardi è la più pragmatica del gruppo e preferisce il fine gara ma quando si vince, per poter festeggiare.
Oliveti, più affine a Collina, ama quando vede che la squadra collabora per costruire un punto, mentre Trevisan sottolinea di nuovo l’emozione dell’inno nazionale, oltre alla carica del grido prepartita.
Quali sono gli insegnamenti del softball?
Come ogni sport, anche il softball ha un risvolto sociale e concorre alla formazione della personalità di chi lo pratica. Anche in questo caso, sebbene i valori siano i medesimi, ognuna delle ragazze arriva a declinarli in modo personale, raccontando parte di un proprio percorso di crescita.
Tutte hanno parlato della centralità del mai arrendersi fino all’ultimo, così come tutte hanno evidenziato l’importanza di imparare come lavorare e vivere in gruppo. Però poi a volte si entra nello specifico, come quando si parla del rispetto e della fiducia negli altri.
Luna Oliveti ci ha parlato dell’importanza di capire che è giusto chiedere aiuto quando si è in difficoltà, Giulia Calzolari si è scoperta meno timida e Alisea Minardi ci ha raccontato di come grazie a chi non credeva in lei, ha trovato la propria strada continuando a lavorare sodo.
Felicia Di Pancrazio va oltre, parlando ancora della difficoltà del gesto tecnico della battuta. In uno sport dove è facile sbagliare, lei ha evidenziato come le parole sbagliare e fallire sono parte quotidiana del softball (come della vita) e che quindi saperle affrontare è importantissimo. E il softball ti allena anche a questo.
Come andranno le Blue Girls in questa stagione?
Si chiude con la domanda più banale ma d’obbligo, quella di come andrà la stagione. Chiaramente qui le ragazze si rivelano tutte positive e sulla stessa linea, e dichiarano all’unisono che le Blue Girls faranno un bel campionato. Le prime uscite in effetti corroborano questa loro tesi.
È però divertente, e rinnoviamo l’invito a leggere le interviste singole già pubblicate, vedere come ogni ragazza anche in questo caso esprima sé stessa. Speranzosa ma leggermente dubbiosa la giovane Calzolari (classe 2006), sicura e che allarga il discorso anche lo staff Eva Trevisan (classe 1980), che cita anche in tutta onestà l’obiettivo della squadra: i play-off.
Nel mezzo, tutte le sfumature che portano sempre a una risposta positiva, sebbene alcune volte la scaramanzia ne faccia parlare a bassa voce e altre si citi la buona stagione senza citarne in modo chiaro l’obiettivo.
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